Sei in: Servizi: BIOFEEDBACK - NEUROFEEDBACK: Biofeedback

Biofeedback

Il Centro Phoenix è Centro di Eccellenza Biofeedback Federation of Europe BIOFEEDBACK Soffri di stress, ansia, insonnia, mal di testa? Hai dovuto ricorrere ad un uso massiccio di farmaci o a lunghe terapie che nel tempo si sono dimostrate inutili? Ti chiedi se esiste un rimedio efficace? O hai semplicemente bisogno di apprendere delle tecniche che ti aiutino a rilassarti e ad affrontare al meglio gli impegni quotidiani? Se ti riconosci in una o più di queste situazioni il biofeedback potrebbe essere la soluzione adatta a te. Cos’è il Biofeedback? Il biofeedback è una tecnica di retroazione psicofisiologica che consente ad un individuo di imparare a modulare le proprie risposte fisiologiche (Schwartz e Andrasik, 2003). È “una procedura attraverso la quale un soggetto può apprendere ad influire in modo significativo su risposte fisiologiche di due tipi: quelle solitamente al di fuori del controllo volontario, e quelle che, generalmente facilmente controllabili, sono tuttavia sfuggite ai meccanismi regolatori a causa di una malattia o di un evento traumatico” (Blanchard e Epstein, 1996). Il Biofeedback è caratterizzato da tre passaggi: Rilevazione ed amplificazione del biosegnale attraverso l’utilizzo di sensori specifici (elettrodi o trasduttori a seconda della natura del segnale) posti sui siti di interesse, ed amplificazione del segnale stesso; Conversione del segnale amplificato in una forma facilmente comprensibile ed elaborabile dal soggetto. Solitamente vengono utilizzate la forma visiva e/o acustica in quanto costituiscono la principale fonte di maggiori informazioni sull’ambiente esterno ed inoltre questi due canali sono più efficaci rispetto ad altre modalità sensoriali; Ritorno dell’informazione al soggetto delle modificazioni rilevate nel biosegnale in un intervallo di tempo pressoché immediato In quali ambiti viene applicato? Dal 1970, nel giro di pochi anni, sono state pubblicate, nella letteratura internazionale, alcune centinaia di studi clinico-sperimentali controllati che hanno documentato l’efficacia terapeutica del biofeedback (Biondi et al, 1980). A livello cerebrale (neurofeedback) le principali applicazioni riguardano la retroazione elettroencefalografica (EEG) per il trattamento dell’ ADHD (Deficit d’attenzione con o senza iperattività) e dell’epilessia. Gli studi che hanno valutato gli effetti del biofeedback nell’ADHD hanno raggiunto risultati simili che dimostrano come tale tecnica favorisca il mantenimento dell’attenzione e riduca i disturbi comportamentali nei bambini con ADHD (Rossiter, 2004; Jacobs, 2005). Il biofeedback è efficace anche per il trattamento dei disturbi di natura periferica ossia a livello del resto del corpo. In particolare il trattamento del dolore cronico , attraverso il monitoraggio della tensione muscolare, ha fornito dati promettenti, rivelandosi una tecnica efficace, soprattutto se associata ad altri trattamenti di natura cognitivo-comportamentale (ad esempio tecniche di rilassamento) (Yucta eMontgomery, 2009). Il biofeedback cardiovascolare della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa svolge un ruolo estremamente importante, nella gestione delle patologie legate ad una eccessiva reattività cardiovascolare responsabili ad esempio dell’ipertensione essenziale (Nakao et al, 2003). Recentemente, il biofeedback viene utilizzato anche in ambito sportivo, educativo e lavorativo al fine di gestire lo stress efficacemente e incrementare le prestazioni dei singoli e dei gruppi. Com’è strutturato l’intervento? L’intervento con biofeedback prevede la valutazione iniziale dei parametri psicofisiologici e, se necessario, neurofisiologici. Il training che generalmente dura circa 10-15 sessioni ed è accompagnato dal monitoraggio della sintomatologia in itinere. La valutazione finale permette di verificare il raggiungimento dei risultati. Durante il training la persona è protagonista nella propria guarigione, infatti impara con l’ausilio dell’apparecchiatura e i consigli del clinico, a controllare le risposte disfunzionali del proprio corpo. Questo può favorire la riduzione o l’eliminazione dei farmaci e permette di intervenire quando l’approccio farmacologico non dà una risposta soddisfacente. Per quali patologie è consigliato? L’Association for Applied Psychophysiology and Biofeedback ha stilato, sulla base delle ricerche presenti in letteratura i seguenti 5 livelli di efficacia: LIVELLO 5 - EFFICACE E SPECIFICO: Incontinenza urinaria femminile LIVELLO 4 - EFFICACE : ADHD - Ansia - Cefalea tensiva - Dolore temporo mandibolare - Incontinenza urinaria (maschile) - Ipertensione LIVELLO 3 - EFFICACE PROBABILE: Alcolismo/abuso di sostanze - Artrite - Asma - Dolore cronico - Epilessia - Disturbi dell’eliminazione fecale - Insonnia - Trauma cranico LIVELLO 2 - EFFICACE POSSIBILE: Acufene - Danno da movimento ripetuto - Depressione - Disturbo da ostruzione polmonare cronica - Diabete mellito - Distonia della mano - Disturbi da movimento (mal d’auto, ecc.) - Disturbo post-traumatico da stress - Fibromialgia/Fatica cronica - Incremento del sistema immunitario - Incontinenza urinaria (bambini) - Infarto del miocardio - Paralisi cerebrale - Sindrome di Raynaud - Sindrome da intestino irritabile - Stroke/Ictus cerebrale - Ulcerazione dei piedi - Ventilazione meccanica LIVELLO 1 - NON SUPPORTATO EMPIRICAMENTE: Autismo - Disturbi alimentari - Lesioni spinali - Sincope Il Nostro Centro ha deciso di utilizzare questa tecnica solo per il trattamento di disturbi che sono stati classificati entro i primi tre livelli di efficacia. Inoltre, in tutti i casi in cui viene valutato utile da un punto di vista clinico e scientifico, la terapia con biofeedback viene affiancata alla psicoterapia di indirizzo cognitivo-comportamentale, al fine di aumentare l’efficacia dell’intervento. Per maggiori informazioni: www.centrophoenix.net

Richiedi info