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Leucemia felina

Ambulatorio Veterinario S.Paolo

Dr.Maurizio Rombaldoni

Leucemia felina ( FeLV )


La leucemia felina è un’infezione virale causa da un virus, classificato come retrovirus, chiamato FeLV (Feline Leukemia Virus). È una malattia abbastanza diffusa tra i gatti, in cui causa un’elevata mortalità. Sono colpiti prevalentemente gatti randagi (colonie feline) ma anche gatti “ di casa” che hanno la possibilità di girovagare e di venire a contatto con gatti infetti.Il virus si trasmette dai gatti infetti a quelli sani principalmente attraverso escreti e secrezioni di soggetti infetti, con la saliva, con il leccamento reciproco o i morsi; questo può avvenire anche nelle fasi iniziali dell’infezione, quando ancora il gatto non manifesta alcun sintomo. Il virus FeLV può essere trasmesso anche con trasfusione di sangue, quando il gatto donatore non è stato adeguatamente testato, ma questa modalità di contagio è estremamente rara. La gatta, se è infetta, può trasmettere l’infezione ai gattini durante la gravidanza(Trasmissione verticale).

Nei gatti che vengono a contatto con in virus e nei quali il sistema immunitario è deficitario il virus invade l’organismo, in particolare il midollo osseo, il tessuto in cui si producono gli elementi cellulari del sangue e quelle responsabili delle difese immunitarie a mediazione cellulare.

Il virus FeLV può interessare l’organismo del gatto in due modi: può causare direttamente lesioni di tipo tumorale, anemia e leucemie, oppure può danneggiare il sistema immunitario favorendo l’insorgenza di altre infezioni batteriche, micotiche, virali(FIV) e di tumori. I gatti FeLV-positivi sono particolarmente soggetti a gengiviti, infezioni respiratorie e intestinali, ma in pratica qualunque organo può essere colpito da infezioni secondarie. I gatti FeLV-positivi in media muoiono entro tre anni dalla diagnosi per il lento ma progressivo decadimento delle condizioni generali.

La diagnosi può essere eseguita rapidamente in ambulatorio con uno specifico test rapido, o ricorrendo a test sierologici di laboratorio(Elisa , Immunofluorescienza.Pcr) più attendibili come risultati.

Il gatto può essere protetto dalla malattia con uno specifico vaccino, che si inizia a somministrare a otto-nove settimane di età, con un richiamo dopo tre settimane e in seguito con un richiamo una volta all’anno. Si consiglia di vaccinare i gatti a rischio, che possono venire a contatto con gatti non vaccinati. Se un gattino vive esclusivamente in appartamento e non esce mai la vaccinazione può essere superflua; nei gatti liberi di girare all’aperto, invece, è altamente consigliabile, come è consigliata la sterilizzazione chirurgica per limitare la possibile esposizione ai gatti infetti con le lotte e gli accoppiamenti. Prima di eseguire la vaccinazione, specie in quei gatti raccolti da strada è essenziale eseguire i test sierologici sopraelencati per verificare che il gatto non sia già positivo, cosa che renderebbe inutile il vaccino.
Il test può risultare falsamente negativo durante le prime fasi di incubazione della malattia, pertanto in caso di dubbio (per esempio il contatto con un gatto positivo) l’esame va ripetuto dopo alcune settimane.

Non esistono terapie in grado di guarire i gatti affetti da leucemia felina, ma solo trattamenti palliativi. In alcune forme di leucemia è di aiuto la somministrazione di cortisone, o di anabolizzanti come lo stanozololo o il nandrolone. Il trattamento con interferone alfa a basse dosi, per via orale, migliora le condizioni generali, la risposta alle infezioni e la sopravvivenzai.
Se in una casa in cui vivono più gatti uno risulta positivo, è consigliabile eseguire il test su tutti e vaccinare i gatti negativi.

Questo virus non è assolutamente in grado di causare malattia negli esseri umani, per i quali i gatti sieropositivi non rappresentano in alcun modo un rischio.