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Kinesio taping

Un “nastro” , una cura. Il metodo del Kinesio Taping.

a cura di Federica Costantini

“ Agevolare i liberi movimenti permette al sistema muscolare di aiutare il corpo ad auto guarirsi biomeccanicamente” : questo il concetto base della Kinesiologia, la scienza che trova sempre più largo impiego in campo podologico e fisioterapico con il Kinesio Taping. Questa tecnica trova le sue radici in Giappone per mano del dott. Kenzo Kase che ha fatto di questo bendaggio un ottimo mezzo per una cura basata sul processo di guarigione naturale del corpo.

Il Kinesio Taping è infatti una tecnica non farmacologica, non invasiva , che permette una cura alternativa, efficace e localizzata di diverse patologie al livello funzionale sia muscolare che linfatico. Con un cerotto applicato secondo metodi specifici si riescono a curare muscoli, nervi e si riesce a migliorare, addirittura, il rendimento sportivo.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI.

Il cerotto utilizzato non è uno qualunque, ma è il Kinesio Tex Tape, un nastro in cotone 100% , con proprietà elastiche, senza lattice. È proprio questa proprietà che permette al K.T.T di interagire con i tessuti del corpo e comprimerli. Questo dispositivo permette un bendaggio adesivo elastico con effetto terapeutico biomeccanico ed ha alcuni effetti fisiologici principali , quali la correzione della funzione muscolare ( fa ripristinare, infatti, la giusta tensione muscolare); l’aumento della circolazione di sangue o linfa; la riduzione del dolore e l’assistenza all’articolazione per il suo riallineamento.

La presenza del cotone 100% e l’assenza di lattice non sono le uniche proprietà del Kinesio Tex Tape. Il quale, infatti, è una benda applicata alla carta posteriore con il 15% di allungamento disponibile, che può essere allungato del 30 – 40 % della restante lunghezza (quando è liberato della carta posteriore).

L’adesivo sul nastro è di grado medico acrilico ed è sensibile al calore. Sfregare il nastro dopo l’applicazione permette ad esso di aderire meglio alla pelle. Lo spessore, le proprietà elastiche e il peso del nastro sono approssimativamente quelli della pelle. Quindi la maggior parte dei pazienti tollera facilmente il nastro.

Il K.T.T permette libero movimento e non restringe come il bendaggio atletico convenzionale. Tuttavia può essere usato similmente al nastro atletico se la tensione usata è maggiore del 75% della restante lunghezza. Il nastro può essere applicato non appena la carta adesiva viene rimossa. La maggior parte delle applicazioni sarà fatta con la cosiddetta “ tensione senza carta”, che è la tensione sul nastro che è applicata mentre viene rimossa la carta posteriore ed è approssimativamente il 15 – 25% dell’allungamento disponibile del nastro. Le proprietà elastiche del nastro possono fornire supporto e aiuto per ridurre la fatica muscolare, può stimolare i muscoli a rafforzarsi quando sono deboli, può, anche, aiutare un rilassamento dei tessuti e migliorare il flusso linfatico. Questo a sua volta riduce dolore e gonfiore. Applicare il nastro vuol dire decidere l’effetto della tecnica e bisogna farlo aderire alla cute tenendo a mente la localizzazione, la tensione e il fissaggio del tape, oltre ad assicurarsi che la porzione di cute interessata sia depilata, pulita e priva di lesioni e/o infiammazioni.

I principi generali riguardanti l’applicazione del K.T.T prevedono che il nastro sia lasciato su per 3 – 5 giorni e non di più. Proprio in 3-5 giorni, infatti è prevista la desquamazione della cute per il turnover cellulare che rende più facilmente rimovibile il cerotto. La pelle ha bisogno di riposare per almeno 24 ore dopo l’applicazione di un bendaggio. Tuttavia si può bendare una diversa area del corpo, così è possibile il continuo ingresso terapeutico al livello cutaneo. E’ importante valutare la pelle prima e dopo qualsiasi applicazione , in quanto alcuni pazienti possono aver bisogno di un tempo più lungo per il riposo cutaneo.

Inoltre se c’è un dubbio che il paziente possa avere una pelle particolarmente sensibile è opportuno fare un test su un segmento cutaneo di 2 o 3 cm con il K.T.T. applicato senza nessuna tensione, precedentemente a qualsiasi applicazione di bendaggio terapeutico su quell’area. Si lascia il nastro per 24 ore. Se viene notata qualche alterazione cutanea è meglio non utilizzare il K.T.T. su quel paziente.

L’altra accortezza richiesta è quella di applicare il nastro su una leggera quantità di peluria o possibilmente su una zona che sia depilata, in quanto se è presente troppa peluria il nastro non sarà sufficientemente a contatto con la pelle e risulterà essere non abbastanza efficace.

Tipicamente la tensione applicata è nel range del 15- 25% e la maggior parte delle irritazione è dovuta proprio alla troppa tensione applicata al nastro.

Per ottenere migliori risultati è opportuno applicare il K.T.T, oltre che in corrispondenza dell’area in cui è presente la sintomatologia, anche nell’area in cui risiede causa della sintomatologia stessa.

Portare il nastro è comunque agevole; ci si può fare la doccia e basta asciugarlo con un asciugamano.

Ma andando ad analizzare in maniera più approfondita la parte tecnica e terapeutica del bendaggio, l’attenzione va mirata sulle cosiddette “ancore” (porzione di nastro che non ha tensione e che costituisce i primi 2, 5- 5 cm di nastro), e sulle “code”, le quali rappresentano la parte funzionante del nastro. È qui infatti che vi è l’applicazione della tensione desiderata che, come precedentemente accennato, è generalmente del 15-25 % circa dell’allungamento disponibile, ma le percentuali di tensione che possono essere applicate sono diverse e gradualmente abbiamo:

- 0% , nessuna tensione

- 15%, molto leggera

- 25% , leggera

- 50%, moderata

- 75% , severa

- 100%, piena

TECNICHE DI APPLICAZIONE.

In base alla patologia che si vuole trattare sono molteplici le tipologie di “taglio” del tape e la forma selezionata dipende dalla misura del muscolo colpito e dall’effetto desiderato dal trattamento.

Può essere applicato nelle forme: “Y” – “I” – “X” – “Ventaglio” – “Cesto” – “Ciambella”. Il metodo più comune di applicazione è la forma ad “Y”, usato per facilitare o inibire gli stimoli muscolari. Il principio base del bendaggio terapeutico per un muscolo indebolito è avvolgere il nastro intorno al muscolo colpito. La striscia “Y” deve essere 5cm più lunga del muscolo misurata dall’

origine all’inserzione di esso. La striscia “I” può essere usata al posto della striscia “Y” per un muscolo acutamente infiammato e il suo scopo primario è quello di limitare l’edema e il dolore. La striscia “X” è usata quando l’origine e l’inserzione di un muscolo possono cambiare a seconda del movimento e tipo di giuntura. La striscia a “Ventaglio” è usata per il drenaggio linfatico, che è un concetto avanzato. Il “Cesto” è un taglio a ventaglio modificato. Entrambi i lembi base sono lasciati intatti con le strisce tagliate a metà della striscia kinesio. La striscia a “Ciambella” è usata principalmente per edema in un’area specifica focale o sportiva. Il buco della ciambella è posto direttamente sull’area da trattare. In generale è comunque sempre utile arrotondare le punte del nastro prima dell’applicazione. Gli arrotondamenti aiutano ad impedire che i lembi squadrati possano aumentare la lunghezza dell’applicazione del nastro.

Riassumendo più schematicamente, dunque, abbiamo:

- Bendaggi a “I” : nastri con punte arrotondate per bendaggi correzionali, muscolari e per tessuti induriti, come nelle cicatrici. Il nastro con tecnica ad “I”, invece di circondare la pancia del muscolo, è applicato direttamente sull’area dell’infiammazione o del dolore. Questa tecnica si è rivelata molto efficace per seguire le gravi infiammazioni del muscolo. Dopo la fase acuta l’esperto può ottenere migliori risultati passando alla tecnica “Y”.

- Bendaggi a “Y” : con una parte che ha un taglio longitudinale nel mezzo del nastro, questa tecnica è usata per bendaggi muscolari, per bendaggi correzionali, tessuto indurito e trattamento di cicatrici. Dopo che la pelle risulti appropriatamente preparata, che la base sia applicata senza alcuna tensione e muscolo/tessuto siano in allungamento, è tempo di procedere all’applicazione del kinesio. La tensione è applicata al muscolo da bendare lasciando giù una delle due code della striscia “Y”. Appena il nastro è messo giù bisogna seguire con il pollice o un dito e strofinare il nastro sulla pelle per far iniziare l’adesione della colla. Quando la coda del nastro è a 2, 5-5 cm dalla fine, bisogna bloccare la tensione. Di nuovo, strofinare il nastro applicato per permettere l’adesione della colla, prima di muovere il muscolo dalla sua normale posizione di allungamento. Seguire la descrizione su citata per la seconda coda. Vi è , poi, una seconda tecnica per la striscia “Y” . La terza coda è applicata direttamente sulla pancia del muscolo. Una volta che l’applicazione di base è completata, è importante istruire il paziente su alcune cose importanti. Il nastro ha bisogno di circa 20 minuti per ottenere la giusta lunghezza adesiva. Esercizi o attività che possono provocare sudorazione non dovrebbero avvenire durante questo periodo di tempo. La benda può essere indossata per 3 – 4 giorni, ed il bagno e il nuoto sono permessi. E’ importante tamponare il nastro e non usare alcuna fonte di calore per asciugarlo. Il paziente ha bisogno solo di stare a proprio agio, indossando il nastro in ambiente pubblico.

- Bendaggi a “X” : sono nastri con entrambe le parti estreme che hanno tagli longitudinali nel mezzo del nastro. Questi sono usati per bendaggi muscolari e bendaggi correttivi. La lunghezza della striscia “X” è misurata sul muscolo in allungamento. Questo è importante poiché la tecnica ad “X” è generalmente usata per un muscolo che attraversa due articolazioni e quando è allungata al massimo può aumentare grandemente in lunghezza. L’allungamento è aggiunto ad 1/3 della striscia “X”, posto sulla pancia del muscolo e le code sono poste senza alcuna tensione.

- Bendaggio a spicchio : ha 4 – 6 strisce longitudinali ampie 2” e 6 – 8 strisce longitudinali ampie 3”. Questo tipo di forma è usata per bendaggi correttivi e tessuti induriti.

- Bendaggio a ventaglio : con lembi di nastro tagliati e applicati a mo’ di ventaglio, questi nastri hanno 4 – 6 strisce longitudinali su una parte ampie 2” e 6 – 8 strisce longitudinali da una parte ampie 3”. Il bendaggio a “ventaglio” è usato per bendaggio correttivo, ma il suo più vasto impiego è previsto nel trattamento del linfedema.

- Basket cut : bendaggio a cesto con strisce alternate.

- Bendaggio a “X” con buco a ciambella (buco al centro): bisogna tagliare un buco al centro di una striscia kinesio ad “I” di circa 15 cm. Tagliare circa 5 cm di ogni estremità in due o tre code. Porre il paziente in tanto movimento quanto gliene permetterà l’articolazione. Applicare il 25 – 50 % della tensione disponibile alla striscia kinesio e porre il buco direttamente sull’area desiderata. Se viene applicata più di una striscia usare tensione leggera.

Fondamentale, per il podologo che va ad applicare il nastro, è la direzione. Ci sono due direzioni di applicazione di base per il trattamento dei muscoli. Per muscoli stirati o troppo tenuti sottosforzo, il nastro si applica dall’inserzione all’origine per inibire la funzione del muscolo. Per muscoli cronicamente deboli o dove si desidera un’aumentata contrazione il nastro si applica dall’origine all’inserzione per facilitare la funzione del muscolo. Nell’applicazione del nastro dall’inserzione all’origine la tensione è molto leggera o leggera, 15 – 25 % della tensione disponibile, questo significa applicare il nastro ponendolo sul muscolo così come viene fuori dalla carta posteriore (senza ulteriore tensione). Applicando il bendaggio, invece, dall’origine all’inserzione è importante ricordare che “meno è meglio”. La tensione va da leggera a moderata, 25 – 50 %. Applicare troppa tensione diminuisce i risultati desiderati invece di migliorarli. Se seguendo la depressione del nastro l’esperto riesce a vedere delle depressioni nella pelle, il nastro è applicato con troppa tensione. Se l’applicazione è appropriata, l’esperto dovrebbe essere in grado di vedere una leggera separazione delle fibre elastiche nel K.T.T.

INDICAZIONI DEL KINESIO TAPING.

Possiamo dunque confermare il largo impiego di questa tecnica che, riassumendo, vede come maggiori campi di applicazione:

· Linfedema e recupero della circolazione al livello dei vasi, linfatici, in particolar modo.

· Rilassamento e/o riallineamento mio fasciale (correzione meccanica)

· Trattamento di aree infiammate, edematose e doloranti.

· Correzione funzionale utile nell’assistere il muscolo nella flesso-estensione.

· Trattamento di tendini e legamenti.

· Riallineamento digitale.

CONTROINDICAZIONI.

Oltre che tutte quelle accortezze e precauzioni, di cui sopra, controindicazioni assolute sono tutte quelle lesioni ulcerative e non che riguardano la particolare e delicatissima cute del paziente diabetico, di pazienti affetti da patologie sistemiche importanti, o ancora, la trombosi venosa profonda.

Fattori da non sottovalutare, che potrebbero sfuggire all’operatore, sono le malattie renali, respiratorie, cardiocircolatorie e anomalie al livello pressorio, in quanto, portando il K.T.T un movimento di fluido verso il tronco e riattivando , in qualche modo , la circolazione, queste patologie possono essere assolutamente in contrasto con un trattamento del genere nel pz. che ne è affetto.

Ma , d’altra parte, una corretta anamnesi, un esame obiettivo scrupoloso e l’esperienza dell’operatore possono senz’altro ovviare questo tipo di disturbi.

Senza dimenticare che l’altro punto di forza è la rimozione del bendaggio deve essere effettuata nella maniera più delicata possibile.

CONCLUSIONI.

Possiamo affermare che quello del K.T.T è un metodo dalle molteplici sfaccettature che risulta utile nei recuperi funzionali, nel salvaguardare determinati segmenti lesionati o deboli e che quindi non possono subire un eccessivo allenamento. Ancora da sperimentare, in campo podologico soprattutto, il kinesio taping ha già dato alcuni risultati positivi. Tutto in un nastro e nelle mani dell’operatore. Una valida alternativa a presidi medici più invasivi che il podologo può prendere in considerazione, sperando in una buona e soddisfacente riuscita per la propria professione e, in primis, per l’obiettivo che il professionista sanitario podologo sempre si prefige: la salute e il benessere dei pazienti!