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Trattamento al miele

Nella mitologia Greca il miele è il cibo degli Dèi dell’Olimpo, l’ ambrosia . Gli antichi greci utilizzavano il miele sia per scopi alimentari sia per quelli medicinali.



il miele è da tempo immemorabile usato per le malattie della pelle. Trova impiego nelle ferite, nelle ulcere, nelle irritazioni, nelle infiammazioni e nelle ustioni. Ha una spiccata azione antisettica, rigenera i tessuti, facilita un’ottimale cicatrizzazione e favorisce la formazione di nuovo tessuto.

Nella Medicina ayurvedica il miele è considerato in assoluto il miglior dolcificante. E' un alimento cosiddetto " sattvico ", cioè con una grossa valenza spirituale e quindi molto utile a coloro che seguono un cammino di conoscenza (yoga, meditazione, ecc).

I suoi attributi sono: dolce, astringente e pungente, riscaldante. Tuttavia, le sue qualità possono variare ed essere influenzate dal fiore da cui viene prodotto e da altre variabili.

In generale bilancia tutti e tre i Dosha. Tuttavia, in eccesso può aggravare Pitta. E' il miglior dolcificante per Kapha.

E' emolliente, espettorante, lassativo, nutritivo e tonico. Aiuta ad eliminare il catarro, ridurre gli accumuli di grasso e allo stesso tempo nutre la mente, i nervi e i sensi. E' ringiovanente, aumenta Ojas , la forza vitale, che nella medicina occidentale può essere assimilata al "sistema immunitario"...anche se non è proprio la stessa cosa.

Il miele grezzo, non pastorizzato, di non oltre 6 mesi, è nutritivo e rinfrescante e buono per Pitta e Vata, ma non per Kapha. Un po' di miele grezzo è il miglior dolcificante per i bambini e in piccole dosi è il miglior cibo per i bambini più piccoli. Aiuta a rafforzare il sistema immunitario. E’ particolarmente indicato nelle malattie croniche, debilitanti, che lasciano il bambino (ma anche l'adulto) stanco e dimagrito.

Secondo i precetti ayurvedici, il miele non va mai cotto, perché aggrava Pitta (infiammazioni) e più facilmente si trasforma in AMA (tossine, catarro, ecc). Assume cioè tutte le caratteristiche negative e intossicanti dello zucchero bianco. Secondo l'ayurveda, quindi, l’abitudine occidentale di fare dolci con il miele (cuocere tutto insieme) non è sana, produce tossine e contribuisce al catarro.

Per la terapia ayurvedica, il miele è considerato un "anupana", cioè un veicolo con il quale assumere erbe e medicamenti. Migliora l'assimilazione dei rimedi e aumenta l'azione mucolitica di certe erbe. Per esempio, in una rinite catarrale subacuta o cronica si può usare dell'Edera terreste in TM mescolata con 1/2 o 1 cucchiaino di buon miele x 3-4 volte al giorno.