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La storia mamma e figli al comando «tutta la nostra forza sta nell’unità»

L’ECO DI BERGAMO - DOMENICA 30 NOVEMBRE 2008

La storia Mamma e figli al comando

«Tutta la nostra forza sta nell’unità»

La forza di una famiglia unita, un’azienda dove il lavoro è concepito anche dai dipendenti come appartenenza a un gruppo, la solidità di una lunga storia imprenditoriale alle spalle. Il nome «Cantiere Tri plok» evoca negli appassionati enologici il ricordo di una ditta che produceva botti in cemento per il vino e che aveva un negozio in cui si poteva trovare tutto per imbottigliarlo. Oggi Manuela Ghidini Testa è l’amministratore unico, dopo aver raccolto l’eredità, insieme ai quattro figli, del marito Pierangelo, scomparso tre anni fa. Gli ingredienti che sono all’origine della crescita dell’impresa familiare sono gli stessi che le hanno permesso di resistere al grave lutto.

Quella del Cantiere Tri plok è una storia esemplare sotto molti punti di vista: perché è un modello di capacità imprenditoriale e perché rappresenta un esempio di un passaggio generazionale di successo. Tutto ha inizio nel 1948, dopo che il cavalier Severo Testa intuì le potenzialità dei manufatti in cemento.

UN’INTUIZIONE VINCENTE

«Da questa intuizione iniziale – dice la signora Manuela – nacque la Monolitica, una botte in cemento armato brevettata che ben presto conquista il mercato enologico nazionale ed europeo. Negli anni ’80, con l’avvento delle botti in acciaio, mio marito Pierangelo, figlio del fondatore, è costretto a diversificare la produzione e grazie all’esperienza maturata al fianco del padre adegua la creatività alle nuove esigenze del mercato, cercando linee di manufatti in cemento che riuscissero a coniugare il gusto estetico con la robustezza e l’affidabilità, avvalendosi anche della collaborazione di architetti e designer».

Così oggi fra i clienti di Cantiere Tri plok non ci sono solo privati e imprese, ma anche amministrazioni pubbliche: arredi realizzati nell’azienda di Montello – panchine, fioriere, cestini portarifiuti – si trovano in molte località della costa ligure, in piazza della Signoria a Firenze, sul lungo Ticino a Pavia. «Anche un importante circolo privato di Montecarlo – aggiunge Manuela Ghidini – ha scelto le nostre linee per arredare i suoi spazi aperti. La malattia ci ha portato via per sempre Pierangelo, ma non la passione per il suo lavoro e per questa azienda, che era stata tutta la sua vita». Viene un brivido a immaginarsi questa donna colpita dal grave lutto, con quattro figli giovanissimi, che studiano, e 25 dipendenti con le relative famiglie nelle sue mani. Ma lei non ha avuto dubbi e non li ha tuttora.

TANTE ATTIVITÀ DIVERSE

«Quella di continuare è stata la scelta giusta – racconta –: l’ho detto ai miei dipendenti che io avrei lavorato sodo ma che loro dovevano saper fare squadra e oggi la loro esperienza mi è di grande aiuto. So di potermi fidare della loro rofessionalità». E così lei ha preso in mano la guida, spalleggiata dai figli Laura, 35 anni, che a dicembre sarà mamma per la seconda volta, responsabile qualità e commerciale; Roberta, 32 anni, madre di due bambini, è invece la farmacista ed enologa della famiglia; Maria, 26 anni, laureata in Giurisprudenza, opera in ambito commerciale-amministrativo; Francesco, 18 anni, frequenta l’ultimo anno del liceo scientifico. «Io e mio marito abbiamo cresciuto i nostri figli con grande senso di responsabilità, capacità di autonomia per superare le difficoltà, coscienza dell’importanza di fare squadra, trasmettendo loro il piacere e l’orgoglio di lottare ma anche di imparare ad affrontare le sconfitte e i dolori della vita. Siamo una squadra affiatata e ben organizzata e nella quotidianità ognuno svolge i propri compiti con grande senso di responsabilità. Discutiamo temi e progetti strategici confrontandoci e sfruttando l’apporto specifico delle competenze di ciascuno».

LA PASSIONE PER I VINI

Ma c’è un’altra passione che anima la famiglia Testa ed è parte dell’impresa: l’azienda vitivinicola Tenuta degli Angeli e l’acetaia Testa. Nel 1984, assecondando la passione per la terra e con l’esperienza acquisita fin da piccolo, Pierangelo acquistò qualche ettaro di terra a Carobbio degli Angeli. Qui cominciò a coltivare le vigne e a produrre vino e olio extravergine, arrivando oggi alle 12 mila bottiglie di produzione annua tra i quali Valcalepio Bianco doc Tri plok, Valcalepio Moscato passito doc e gli spumanti metodo tradizionale Brut ed Extrabrut. Molti i riconoscimenti in questi 20 anni, tra cui la medaglia d’argento a livello mondiale, nella categoria vini spumanti metodo classico, del Brut degli Angeli, al concorso enologico internazionale Vinitaly 2008, mentre il Valcalepio Moscato passito doc proprio 15 giorni fa ha ottenuto sulla guida Viniplus Ais Lombardia le quattro rose camune, simbolo d’eccellenza del vino, ed è presente nel Museo dell’enoteca nazionale dei passiti nel castello di Roppolo in Piemonte. All’Expo dei sapori di Milano, l’olio prodotto dall’azienda invece si è classificato al 2° posto a livello nazionale.

Ma la prima passione è stata per l’aceto balsamico. «Pierangelo partecipava spesso a fiere di settore con le botti in cemento – spiega la signora Manuela – e di fianco al proprio stand c’era quasi sempre l’amico bottaio modenese, specializzato nella realizzazione di contenitori per aceto balsamico: mio marito fu affascinato dai racconti della tradizione modenese di installare una batteria in occasione della nascita di un figlio. Così un giorno, 35 anni fa, Pierangelo decide di acquistare una batteria di queste botti, aggiungendone altre negli anni successivi. L’acetaia Testa ad oggi conta, oltre a quelle intestate ai 4 figli, circa 30 batterie del prezioso Balsamo degli Angeli. Ed è collocata nel sottotetto di una casa el XIII secolo». «La nostra acetaia – dice la figlia Roberta – è inserita in un circuito turistico internazionale e ogni mese riceviamo visite di americani e giornalisti da tutta Europa, curiosi e interessati a scrivere di questa realtà unica in Lombardia». E di un’impresa familiare che resiste al passare del tempo.