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Termoregolazione e contabilizzazione di calore- archenergy ape e ristrutturazioni edili pescara, chieti

Termoregolazione e contabilizzazione di calore
L’adozione di ripartitori e di valvole termostatiche, oltre a essere un obbligo per i condomini dotati di riscaldamento centralizzato, è anche un’ottima occasione per l’installatore per intervenire sugli impianti esistenti

Se si abita in un condominio in cui è installato un impianto di riscaldamento centralizzato, può essere molto difficile risparmiare sulle spese di riscaldamento; inoltre, la presenza della centrale termica a servizio di tutto l’immobile non è in grado di garantire a tutti gli appartamenti la stessa temperatura, né tanto meno assicurare un risparmio economico.

L’adozione di sistemi per la contabilizzazione e la termoregolazione del calore consente di gestire in modo autonomo il riscaldamento nelle singole abitazioni e, soprattutto, permette di regolare la temperatura, gestire il risparmio energetico e controllare, di conseguenza, la bolletta.

L’obiettivo è riuscire a ridurre i costi mantenendo un adeguato comfort abitativo.

L’Italia ha recepito la Direttiva Europea sull’efficienza energetica nel mese di luglio 2014, mediante il Decreto Legislativo n. 102. Questo atto riprende in maniera molto fedele i concetti principali della Direttiva, tanto che l’articolo 9 risulta quasi essere una copia dello stesso articolo della 2012/27/UE. Il Decreto italiano, però, entra nel dettaglio anche del meccanismo della ripartizione delle spese, rendendo obbligatorio l’utilizzo della normativa tecnica UNI 10200:2013.

In pratica vi è l’obbligo d’intervenire per rendere più efficienti gli impianti di riscaldamento centralizzato mediante l’adozione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità immobiliare. L’obiettivo finale è quello di poter individuare e calcolare i consumi di energia termica per ogni appartamento.

Questo tipo di soluzione consiste nel dotare l’impianto di un sistema di contabilizzazione diretta del calore totale erogato al circuito acqua calda, da installare in centrale termica, e di una serie di ripartitori montati sui singoli corpi scaldanti, che consentono di suddividere l’energia termica contabilizzata fra le singole unità immobiliari. A questo punto è necessaria l’adozione sia di valvole termostatiche da collocare sui radiatori dell’impianto di riscaldamento per regolare il flusso di acqua calda in funzione della temperatura dell’ambiente, sia di un contatore/ripartitore di calore per quantificare l’effettiva produzione di calore e, di conseguenza, il consumo energetico di ogni singolo corpo radiante.

Tipologie di contabilizzazione

Esistono due tipologie di contabilizzazione del calore: diretta e indiretta.

Quella diretta si basa sulla misura dell’energia termica prelevata da ogni unità abitativa attraverso la misura di parametri tecnici in ingresso e in uscita del circuito utilizzatore per calcolare l’energia effettivamente rilasciata nell’appartamento. Questo tipo di contabilizzazione si utilizza nei condomini con distribuzione orizzontale, dove ogni unità immobiliare ha un unico punto di consegna del fluido termovettore: i consumi dell’unità immobiliare vengono misurati inserendo un contatore di calore su questa tubazione.

La contabilizzazione indiretta si basa, invece, sulla valutazione dell’energia consumata dall’utenza attraverso i dati raccolti attraverso l’installazione di alcune apparecchiature (ripartitori di calore), che misurano indirettamente il consumo di ogni corpo scaldante attraverso una media tra la temperatura superficiale del corpo scaldante e la temperatura dell’ambiente. Una proporzione tra i consumi delle varie unità immobiliari che compongono l’intero condominio viene effettuata unendo le informazioni ricavate dai ripartitori. La contabilizzazione indiretta è molto diffusa in Italia e viene utilizzata per i condomini con distribuzione a colonne montanti.

La valvola termostatica

La valvola termostatica permette di regolare la temperatura di ogni singolo ambiente, ma allo stesso tempo è in grado di sfruttare anche gli apporti energetici gratuiti, come ad esempio quelli dovuti alla presenza di molte persone nei locali o ai raggi del sole che scaldano le finestre.

La valvola termostatica regola automaticamente l’afflusso di acqua calda in base alla temperatura ambiente programmata; semplicemente, riduce la portata man mano che quest’ultima, misurata da un sensore, si avvicina a quella impostata, consentendo di “deviare” il restante flusso di acqua calda verso gli altri radiatori ancora aperti.

In questo modo si consuma meno energia nelle giornate più calde, quando il sole è sufficiente a riscaldare alcune stanze e si può, ad esempio, impostare una temperatura più bassa nelle stanze da letto e una più alta in bagno, o lasciare i radiatori aperti al minimo quando si esce di casa.

Il risparmio di energia ottenuto dall’uso delle valvole termostatiche può arrivare fino al 30%; proprio per questa ragione, è diventata obbligatoria l’installazione nelle ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni.

Contatore e ripartitore

Il contatore di calore è il dispositivo che viene installato negli impianti a zona di un condominio per contabilizzare il riscaldamento nei vari ambienti o appartamenti: in pratica, viene installato nella cassetta del collettore a servizio di ogni appartamento, dove misura direttamente l’energia termica consumata dall’unità immobiliare.

Il contatore di calore è composto da una parte elettronica, da un dispositivo di misurazione volumetrico e da sonde di temperatura. La parte elettronica, gestita dal microprocessore, calcola il consumo di calore sulla base delle informazioni relative alla temperatura e al volume del fluido. Per mezzo delle sonde di temperatura, rileva la differenza fra la temperatura della mandata e quella del ritorno, dato indispensabile per calcolare la quantità di energia consumata. Il contatore di calore elabora le grandezze misurate e visualizza il risultato sul display dell’apparecchio, dove il valore dell’energia ceduta è espresso in kWh.

Il ripartitore elettronico di calore è un piccolo apparecchio che viene installato per contabilizzare il calore negli impianti a colonne montanti: viene montato su ogni singolo radiatore ed è dotato di una valvola termostatica che permette di regolare in ogni locale la temperatura desiderata. Questo sistema consente la corretta rilevazione del consumo effettuato in ogni singola stanza dell’unità immobiliare. Fondamentalmente misura il dispendio energetico di ogni singolo radiatore. Una piastra di materiale conduttore, posta sul retro dell’apparecchio stesso, trasmette al ripartitore i segnali relativi al consumo energetico del radiatore che, una volta elaborati, consentono di mostrare sul display i dati relativi alla quantità di calore utilizzata.

I vantaggi della contabilizzazione

  • L’utente ha la possibilità di regolare la temperatura nell’abitazione in funzione delle proprie preferenze e del proprio stile di vita.
  • Risparmio medio annuale sul combustibile utilizzato dalla caldaia compreso tra il 10% e il 30% rispetto alla situazione anteriore all’installazione dei nuovi sistemi di contabilzzazione.
  • Gli investimenti, nel caso in cui non occorra sostituire la centrale termica o i radiatori, sono comunque piuttosto limitati e tutte le incentivazioni fiscali derivanti dall’utilizzo di strumenti per la riqualificazione edilizia rendono l’operazione più abbordabile.
  • La classe energetica dell’edificio può rivalutarsi a seguito dell’installazione di valvole e ripartitori, facendo, quindi, crescere il valore dell’immobile.
  • Consente di rendere energeticamente efficiente l’intero immobile, contribuendo anche alla riduzione di emissioni di CO 2 .
  • Abbattere i consumi permetterà di premiare le famiglie virtuose che ridurranno le temperature attraverso l’impiego delle valvole termostatiche.
  • Ogni famiglia pagherà sulla base dell’effettivo fabbisogno energetico.

I limiti della contabilizzazione

L’adozione di termovalvole e di ripartitori comporta nella maggior parte dei casi più vantaggi che svantaggi. È però necessario tenere presente alcuni fattori:

  • il passaggio da un sistema di attribuzione dei costi di riscaldamento puramente millesimale ad uno basato sulla contabilizzazione: occorre, in sede di definizione del contratto di servizio energia, tutelare quegli utenti che potrebbero essere soggetti a un incremento anche considerevole dei propri costi di riscaldamento;
  • molto spesso, dopo aver adottato la contabilizzazione in uno stabile, gli appartamenti posti all’ultimo piano e al piano terra saranno tra quelli che non rileveranno un risparmio nella spesa di riscaldamento. Questo perché i consumi energetici delle unità immobiliari degli ultimi e dei primi piani sono più elevati per via della mancanza di coibentazione (sopra o sotto, in funzione del piano). Con il metodo millesimale questa differenza non risulta.

Mercato dell’efficienza energetica: quanto vale?

La riqualificazione energetica è decisamente importante in Italia poiché il mercato potenziale di case da ristrutturare dal punto di vista energetico è di circa 24 milioni di abitazioni (non considerando le case costruite dopo il 2001, poiché dovrebbero già essere dotati di sistemi di efficientamento energetico).

Secondo un’elaborazione di Cofely, società specializzata nei servizi di efficienza energetica del Gruppo ENGIE (già GDF Suez), la spesa complessiva al 2020 in efficienza energetica nel residenziale sarà di circa 225 miliardi di euro. Questi numeri danno l’idea di quanto grandi possano essere le occasioni di lavoro, soprattutto se si pensa al valore del mercato disponibile, stimato in 435 miliardi di euro e rappresentato dalle strutture ancora da efficientare. Se, dal 2013 al 2020, la spesa in efficienza energetica nel settore residenziale dovesse rispettare queste previsioni, l’Italia sarebbe in grado di rispondere alla sfida sull’efficienza energetica lanciata dall’Unione Europea.

Conclusioni

La maggioranza degli impianti esistenti è a colonne montanti, cioè costituito da un anello formato da una tubazione di andata e una di ritorno che percorrono la base dell’edificio. Dall’anello si dipartono le colonne montanti che alimentano i radiatori posti sulla stessa verticale ai vari piani dell’edificio.

Possono essere trasformati vantaggiosamente per consentire una gestione autonoma della temperatura senza distaccarsi dall’impianto centralizzato. Per realizzare la gestione e la contabilizzazione del calore non sono necessarie opere murarie e installazione di cavi, poiché basta la sola sostituzione delle valvole manuali di ogni radiatore con valvole termostatiche automatizzate e l’applicazione, su ciascun corpo scaldante di un dispositivo, il ripartitore, in grado di rilevare la quantità di calore emessa e calcolare l’addebito relativamente ai consumi effettivi.

Con questi interventi, l’impianto di riscaldamento centralizzato si trasforma in tanti piccoli impianti di riscaldamento a gestione autonoma: ogni utente ha la possibilità di accendere il riscaldamento a qualsiasi ora del giorno e della notte, regolare la temperatura in ogni locale dell’appartamento e pagare il servizio solo in funzione del consumo individuale.

Le spese condominiali di riscaldamento vengono, infatti, ripartite tra le unità immobiliari in proporzione alle letture dei contatori di calore. Solo una parte minoritaria della spesa viene suddivisa secondo i millesimi riscaldamento, a compensazione dei costi comuni e delle dispersioni di calore dell’impianto di riscaldamento.

Archenergy Ape e ristrutturazioni edili Pescara, Chieti