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Bonus tari: come funziona

Lo sconto sulla Tari viene erogato alle famiglie che presentano determinati requisiti di reddito, così come disposto dal decreto fiscale del 2021 che ha introdotto il Bonus sociale automatico. L’unica cosa di cui premurarsi è quella di avere un Isee aggiornato .

I requisiti generali sono i seguenti:

  • far parte di un nucleo familiare con Isee fino a 8.265 euro ;
  • il limite economico sale a 20mila euro in caso di famiglie numerose;
  • essere beneficiari del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza .

Ma attenzione: si è parlato di requisiti “generali” perché la TAssa sui RIfiuti è un tributo locale e quindi l’applicazione dello sconto, in concreto, viene gestita in maniera autonoma e differenziata dai vari comuni di residenza che decidono le tariffe spettanti e le esenzioni. Alcuni comuni applicano sconti sostanziosi, o anche la totale esclusione dal pagamento, mentre altri comuni applicano bonus meno incisivi. Le informazioni al riguardo sono reperibili sul portale istituzionale del comune di appartenenza .

Si ha poi diritto a uno sconto sulla Tari anche se si riesce a dimostrare il mancato servizio, cioè quando la raccolta dei rifiuti è carente, discontinua o per lunghi periodi non viene affatto messa in atto.

E' prevista inoltre la possibilità di pagare la Tari a rate , con importo minimo di 100 euro, in presenza di situazioni particolari:

  • se l’importo addebitato supera del 30% il valore medio riferito alle fatture emesse nell’ultimo biennio;
  • per gli utenti che abbiano dichiarato di essere beneficiari del bonus sociale per disagio economico previsto per luce, gas e acqua;
  • per gli utenti che si trovino in condizioni economiche disagiate (secondo i criteri stabiliti dal comune di residenza).

Beneficiare di sconti o rateazioni non cambia le modalità di pagamento della Tari, che va versata di consueto tramite i canali stabiliti dal comune di appartenenza (i più frequenti sono modello F24, Mav e bollettino postale).

Dopo il pagamento, a rate o per intero, si consiglia di conservare le ricevute per 10 anni (problema che non si pone in caso di pagamenti digitali tramite home banking).