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28. Marketing tradizionale vs marketing della conversazione

Per rifarsi alle sigle consuete per chi opera nel settore, si sta passando dal B2B (business to business) e dal B2C (business to consumer) al P2P (peer to peer) cioè da pari a pari o da persona a persona.

Parlare di P2P nell'ambito della comunicazione significa presupporre che si instauri una relazione tra pari dove l'azienda/il brand non esprime la parola superiorità e dove, come gli altri membri che partecipano alla conversazione, l'azienda si mette in una posizione contemporaneamente di ascolto e di esposizione della propria tesi.

I brand si democratizzano, l'audience si evolve in gruppi di persone con gli stessi interessi, i messaggi lasciano il posto alle opinioni. Le conversazioni tra marca e consumatore sono quelle dove entrambe le parti coinvolte sono partecipi, informate e apprezzate. I social network hanno un peso e sono osservati e frequentati, indipendentemente dal fatto che le aziende vi partecipino o indichino la propria opinione. L'uomo di marketing deve sapere che il conversational marketing:

- promuove comprensione reciproca e non solo l'invio di messaggi attraverso le forme più convenzionali di comunicazione. insomma, ascoltare e interagire è più importante che lanciare messaggi;

- elimina l'audience e inserisce l'idea di partner con cui conversare;

- non ripete i messaggi, li spiega, li sostiene e poi lascia che il passaparola faccia il resto;

- parla e non annuncia, coinvolge e non esplicita, invita e non impone, ascolta e non rileva attraverso le ricerche, presta attenzione e non la richiede;

- è vivo e cambia constantemente, segue gli interessi del momento come una vera conversazione.