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Mette il viagra nel vino del marito

Voleva movimentare un menage un po’ spento, e all’insaputa del coniuge, ha messo due pasticche di Viagra nel vino del marito, un operaio edile di 55 anni.
“Comprendo mia moglie ed ho interpretato il suo gesto come un gesto di amore. In quest'ultimo periodo sono stato un marito assente, nervoso ed un pessimo amante. Lo stress, l'eccessivo lavoro, i problemi quotidiani mi hanno allontanato da lei. Una cattiva forma fisica, associata all'eccessiva dose di viagra, hanno causato questo principio di infarto”.

Dott.ssa Isola ma è sufficiente prendere il farmaco?
Il farmaco da solo non sempre è sufficiente per “sbloccare” la situazione, mentre può diventare un valido aiuto se inserito all’interno di un progetto terapeutico dove man mano che si procede con la terapia si potrà, in accordo con l’andrologo, scalare il dosaggio per poi eliminarlo definitivamente.

Ma che cos'è la disfunzione erettile e qual'è la sua incidenza?
La disfunzione erettile viene definita come l'incapacità a raggiungere e/o a mantenere un'erezione di rigidità adeguata, sufficiente per una prestazione sessuale soddisfacente.
Tale disturbo presenta un'elevata prevalenza, e si calcola che interessi circa 152 milioni di uomini in tutto il mondo. L'epidemiologia della disfunzione erettile indica una forte correlazione di tale disturbo con l'età, tant'è vero che l'incidenza passa dal 39% all'età di 40 anni, al 67% per gli uomini superiori ai 70 anni. La disfunzione erettile risulta associata ad alcuni fattori di rischio fra i quali il fumo di sigaretta, l'eccessivo consumo di alcool ed alcune patologie sistemiche quali il diabete mellito e le malattie cardiovascolari.

Dott.ssa Isola quale terapia preferisce adottare per i pazienti che si rivolgono al suo studio?
Il primo passo da compiere è quello di chiarire l’origine del disturbo dal momento che i fattori alla base della disfunzione erettile possono essere di natura psicologica, organica o mista. Una volta accertata l’origine (nel caso in cui questa sia psicogena) si può procedere utilizzando dei farmaci che abbiano prevalentemente la funzione di contenimento iniziale del sintomo, il tutto inserito in un contesto psicoterapico più ampio.
Partendo dal presupposto che là dove è possibile è sempre importante tentare di lavorare con la coppia, dove magari la partner non è disponibile, si possono effettuare anche delle sedute individuali.
Nelle sedute congiunte si esamina da dinamica comunicativa della coppia, è importante analizzare i conflitti di coppia e i problemi di comunicazione ad essi legati.
Per finire, un ruolo di notevole importanza nella terapia sessuale, viene ricoperto dagli esercizi da effettuare a casa e che saranno lo spunto per le sedute successive.

Dott.ssa Elena Isola

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