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Tecar Terapia

TECAR- TERAPIA LA TECARTERAPIA Ogni attività della cellula si realizza attraverso modificazioni dell’equilibrio ch i m i c o - e l e t t r i c o di suoi componenti per cui, ogni modificazione di questo equilibrio altera l’attività della cellula. Ogni singola cellula partecipa alla funzione del tessuto attraverso interazioni morfologiche e di tipo chimico-elettrico15. Quando un’onda od un campo elettromagnetico interagisce con un sistema cellulare ed è dotata delle opportune caratteristiche, determina modificazioni nell’attività del sistema. In particolare sulla base dei concetti sopra esposti si è 10 E V I D E N Z E C L I N I C H E elaborata la seguente teoria, attualmente in fase di dimostrazione sperimentale. " A bassi livelli energetici (50-100W), pur non verificandosi dissipazione endotermica, si ha stimolazione ultrastrutturale cellulare (vedi magnetoterapia), da cui consegue un aumento delle trasformazioni energetiche (produzione ATP) e del consumo di O2. Da ciò discende l’attivazione indiretta, per aumento delle richieste metaboliche del tessuto, del microcircolo arterioso e venolinfatico senza dilatazione dei grandi vasi. " A medi livelli energetici (100-200W), oltre all’effetto biostimolante, si verifica un incremento della temperatura endogena, dipendente dall’aumento dei moti browniani. Questo innalzamento termico stimola la dilatazione dei vasi di calibro maggiore aumentando ulteriormente il flusso ematico. L’effetto termico è in stretta relazione con le correnti di spostamento che, dalle zone più periferiche, si concentrano nelle aree di applicazione e risulta direttamente proporzionale alla loro intensità. Non raggiunge mai, quindi, livelli dannosi, come invece può accadere con i sistemi radianti tradizionali (radar, Marconi, ecc.). " Ad alti livelli energetici (200-300W) risulta minore l’effetto di biostimolo cellulare e maggiore, invece, l’effetto endotermico, con notevole aumento del flusso emolinfatico. Da ultimo, quindi, si ottiene una stimolazione e una precoce riossigenazione dei tessuti lesi, una pronta rimozione dei cataboliti tossici e un più rapido ripristino dei normali potenziali di membrana. Inoltre un’accelerazione dei tempi di attivazione dei sistemi di difesa e riparazione, compromessi in caso di patologia: 1) Nocicettori e fibre nervose periferiche: reintegro del potenziale di membrana, iperpolarizzzione di membrana fino al blocco di conduzione per scambio ionico indotto. 2) Vasi sanguigni e linfatici: grande aumento della velocità del macro e microcircolo ematico e del drenaggio venolinfatico. 3) Muscoli: lo stimolo metabolico determina un aumento della velocità di riparazione del danno fibrillare, mentre la scomparsa degli eventuali edema e/o ematoma facilita un rapido e completo recupero funzionale delle fibre. 4) Capsula, cartilagine e osso articolare: per i meccanismi suddetti, rapido riassorbimento del liquido sinoviale e ritorno alla normalità delle strutture alterate. Da quanto sopra discende che la Tecarterapia sembra trovare razionale di applicazione soprattutto laddove il principale evento patologico è l’alterazione microcircolatoria con lesione tissutale. Applicando questi concetti alla terapia delle lesioni muscolari acute, l’effetto che si ottiene è: ! nelle lesioni di basso grado un’accelerazione dei normali processi di recupero; ! nelle lesioni più gravi il prevalere dei processi di rigenerazione mioblastica e capillarizzazione su quelli di cicatrizzazione fibrosa, con migliore ripristino della funzionalità del muscolo leso.

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