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CERTIFICATO ENERGETICO

La certificazione energetica degli edifici è stata introdotta in Europa con la Direttiva 2002/91 CE “Energy Performance of Buildings” al fine di promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici della Comunità, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché delle prescrizioni per quanto riguarda il clima degli ambienti interni e l’efficacia sotto il profilo dei costi. Il Certificato Energetico è uno strumento importante nella compravendita degli immobili, a tutela dell’acquirente che in fase di acquisto ha a disposizione una semplice e oggettiva classificazione dell’edificio per valutare le future prestazioni energetiche ed avere quindi un immediato termine di paragone sui consumi e sui costi futuri della propria abitazione. L’Italia è stato uno dei primi paesi membri dell’unione a recepire tale Direttiva con il D.Lgs. 192/05, successivamente modificato ed integrato dal D.Lgs. 311/06. Il Decreto stabilisce l’obbligo della Certificazione Energetica , con una precisa scala temporale, per tutti gli edifici di nuova costruzione, per le ristrutturazioni che comportino ampliamenti significativi della superficie e persino per gli edifici esistenti, qualora vengano immessi sul mercato immobiliare o per contratti di locazione. Il Decreto stabilisce inoltre nuovi limiti di prestazione da rispettare in fase di progettazione inerenti l’involucro edilizio e il relativo sistema impiantistico. Pertanto l’evoluzione normativa e i conseguenti obblighi di legge vengono ad interessare tutti gli attori del mercato edilizio, a partire dai progettisti, per passare alle imprese esecutrici, la rete di vendita fino al consumatore finale. Il Decreto prevede sanzioni per i progettisti, per il costruttore, per il proprietario fino a 30.000 €. La clausola di cedevolezza inoltre demanda alle Regioni il compito di adeguarsi e legiferare con la stipula di linee guida.

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