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Psicoterapia dell'individuo e della famiglia

Ogni psicologo psicoterapeuta ha un orientamento, una formazione specifica che lo porta ad agire con la persona (o le persone) che si rivolgono a lui secondo un modello. Ciò vuol dire che ha un modus operandi con determinate caratteristiche e obbiettivi, che si distingue e differenzia da altri metodi d’intervento e di analisi. E’ importante che il terapeuta sia coerente con il suo modello di riferimento affinché la terapia possa essere efficace. Il mio approccio è quello sistemico-relazionale, simbolico-esperienziale, essendomi formata presso la Scuola Romana di Psicoterapia Familiare il cui direttore è il prof. Carmine Saccu, Neuropsichiatra Infantile e Psicoterapeuta Familiare. La Scuola Romana propone un approccio: sistemico , nella misura in cui si riferisce alla Teoria dei Sistemi relazionale , perché individua le relazioni come unità di base dei processi umani. simbolico , in quanto include la dimensione dell’inconscio nella comprensione delle vicissitudini umane esperienziale , poiché valorizza l’apprendimento dall’esperienza, e la capacità di apprendere ad apprendere ( www.srpf.it ). In altri termini, lavoro con le famiglie anche quando in seduta si presenta solo un membro di esse; posso ricevere famiglie intere, coppie e singoli avendo sempre a mente l’idea che ogni individuo è coinvolto in reti di relazioni familiari (ma non solo). Il terapeuta stesso nell’aiutare il paziente entra come parte attiva di un sistema rappresentato dalle persone con cui interagisce, da cui è condizionato e che egli stesso condiziona. La famiglia, in quanto gruppo di persone in stretta relazione, è più della somma delle parti ed il malessere di un individuo ha a che fare con tutti i membri in quanto rappresenta il risultato anche del modo di vivere di quella specifica famiglia, che ha una storia nel trigenerazionale che la distingue da quella di tutte le altre. Lavorare considerando i sistemi di cui facciamo inevitabilmente parte è molto produttivo . Proviamo a pensare come siamo nei vari contesti: in ogni gruppo esprimiamo forse aspetti di noi stessi diversi, perché? Quando mettiamo ad interagire due sostanze chimiche, il risultato che si avrà sarà molto diverso, una cosa nuova rispetto ai due elementi originari. Non è più la somma dei due elementi, ma una nuova sostanza. Il terapeuta dunque lavora con la sostanza ultima cercando però di tenere a mente che si tratta del risultato di due sostanze diverse, le cui caratteristiche vanno considerate e valorizzate. Un terapeuta familiare lavora con i gruppi e con gli individui: è come se avesse due target di osservazione, come se guardasse la famiglia attraverso un imbuto che da un verso permette di guardare solo l’individuo con le sue peculiarità, dall’altro verso l’intera famiglia nelle sue caratteristiche relazionali, nei suoi modi di concepire le cose della vita, nei suoi valori, nei ruoli che ogni membro in quello specifico sistema e in quella fase si trova ad avere. Il terapeuta danza con la famiglia (Whitaker, 1989, ) o con l’individuo nella sua storia familiare, e con questa si appresta a sciogliere i nodi che provocano malessere e che possono risalire al passato ma i cui membri si trovano a vivere ‘nel qui ed ora’ (hic et nunc) delle loro relazioni Lavorare solo con l’individuo non considerando la rete relazionale in cui è ‘imbrigliato’, sarebbe come per un medico curare il cuore con un farmaco non considerando la presenza degli altri organi e l’interrelazione tra questi. Quel farmaco può aiutare il cuore ma nuocere un altro organo e questo poi avere ripercussioni sul cuore stesso, per esempio… Insomma si tratta di un lavoro complesso, in cui non c’è niente di deterministico, niente di matematico e di oggettivo, a premesse uguali si possono avere vari sviluppi: come mai due famiglie con quadri psicologici ‘simili’ hanno avuto esiti diversi? Bisogna inoltrarsi nell’intricato mondo della complessità…..ed esplorare l’universo delle emozioni, dei vissuti intrapsichici, dei racconti tramandati di generazione in generazione e dei fantasmi familiari…

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