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FAQ - Domande Frequenti

C osa è la certificazione energetica? La certificazione energetica degli edifici non è altro che una valutazione tecnica a calcolo che espressa il consumo di energia di una casa o edificio (espresso in KW/mq-a, cioè in quantità di energia per unità di superficie e di tempo) per tenerla ad una temperatura di confort. E’ in funzione di tutta una serie di parametri come il tipo e spessore di muratura, di isolamento, la superficie di finestre, la illuminazione naturale, l’ombreggiamento, il clima locale dove si trova il edificio, efficienza degli impianti, etc. Per fare una determinazione di questi valori che poi vengono espressi nella certificazione energetica, gli esperti della certificazione energetica devono raccogliere tutta una serie di dati che poi vengo analizzati con l’aiuto di software specializzato. Il risultato è simile a quello che già è molto conosciuto per chi ha comprato un elettrodomestico grande negli ultimi anni: E’ una valutazione espressa su una scala, dove i prodotti (in queste caso, gli edifici) che hanno i consumi più contenuti hanno il rating verde… Qui un esempio del “cuore” di un rapporto di certificazione energetica: Importante è anche sapere, che fino a che il governo non chiarisce CHI potrà rilasciare una certificazione energetica, di per se in Italia la Certificazione Energetica NON ESISTE ANCORA. (Vedere altre domande dopo per più dettagli). A cosa serve la certificazione energetica? Quando acquistiamo una macchina, vorremo sapere quanto consuma di benzina o gasolio. Questo per capire meglio quanto spenderemmo per adoperare la vettura, come anche per capire quanto (relativamente ad altre macchine) contamina l’ambiente e produce gas serra. La certificazione energetica ha l’obiettivo di permettere a chi acquista o affitta una casa, appartamento, o altro edificio, di potere fare questa stess valutazione. Per questo l’unione europea ha deciso che in tutti i paese EU sarà obbligatoria la certificazione energetica. Inoltre, le leggi e norme sulla certificazione energetica richiedono anche al certificatore di includere nel rapporto di certificazione una serie di raccomandazioni che si possono implementare per ridurre il consumo di energia. Così, la certificazione può servire come un punto di partenza per pianificare ed implementare misure per ridurre il consumo energetico del edificio. La Certificazione Energetica porta vantaggi fiscali? In se, non. Ma è indispensabile per ottenere agevolazioni fiscali per interventi edili che contribuiscono a risparmiare energia. Da punto di vista fiscale, con la finanziaria del 2007 (commi da 344 a 349) non si possono ricevere le agevolazioni (dal 55% !) per investimenti pensati per ridurre il consumo energetico di un edificio o per istallare delle fonti rinnovabili come per esempio panelli solari senza certificazione energetica (o per adesso, senza un attestato di qualificazione energetica). Il decreto interministeriale che attua i commi da 344 a 349 della Finanziaria prevede che l’attestato di certificazione o di qualificazione energetica e la scheda informativa relativa agli interventi realizzati vengano trasmessi all’Enea entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Questo si fa attraverso il sito internet www.acs.enea.it, o a mezzo posta raccomandata. Il decreto prevede venga redatto il attestato di qualificazione energetica successivamente alla esecuzione degli interventi, con le procedure e metodologie approvate dalle Regioni o quelle eventualmente stabilite dai Comuni prima del 08.10.2005. Se la regione o comune non ha pubblicato queste procedure, è sufficiente un attestato di qualificazione energetica redatto da un tecnico abilitato. L'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ha pubblicato un riassunto disponibile cliccando QUI. Quali sono i criteri per la certificazione energetica? La certificazione energetica si basa su un calcolo complesso che considera tutte i tipi di consumo di energia: dispersioni (tutti tipi di perdite verso l’esterno), apporti (entrata di energia, per esempio via illuminazione solare), come anche il rendimento complessivo degli impianti (che alla sua volta è una funzione dei singoli rendimenti nel complesso del sistema impiantistico: i rendimenti di emissione; di regolazione, di distribuzione, di produzione). Per maggiore informazione suggeriamo il libro “La Certificazione Energetica degli Edifici e degli Impianti”, Grassi, Scatizzi, Venturelli, 2006 Maggioli Ed. che da una buona spiegazione della base teorica e della metodologia da utilizzare per la certificazione energetica. La procedura per la certificazione energetica è la stessa in tutta Italia? Dovrebbe esserlo. Ma abbiamo tanta creatività nel nostro paese che è possibile che alla fine ci saranno delle differenze di metodologia nelle diverse regioni e persino provincie. Ma il concetto fondamentale viene definito dalle leggi 192/05 e 311/06, come anche dalla direttiva 2002/91/CE della comunità europea. Noi siamo della opinione che è importantissimo definire un solo standard di metodologia e di presentazione dei dati per tutta l’Italia, per fare veramente paragonabili i risultati ottenuti nelle varie regioni di Italia, cosa particolarmente utile per chi trasloca da una regione ad un'altra, o per la raccolta di dati a livello nazionale sulla efficienza energetica del parco immobiliario. Quali leggi regolanno la certificazione energetica in Italia? Le principali sono: Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 "Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005 - Supplemento Ordinario n. 158 Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 : "Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1 febbraio 2007 - Supplemento ordinario n. 26/L Quale norme vengono applicate nella certificazione energetica? Le norme di principale interesse sono: UNI EN 832 – Prestazione termica degli edifici – Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento – Edifici Residenziali UNI EN ISO 13790 – Prestazione termica degli edifici – Calcolo del fabbisogno di energia per riscaldamento – Ogni tipo di edificio UNI 10348 – Riscaldamento degli edifici – Rendimenti dei sistemi diriscaldamento – Metodi di calcolo. CTI R 03/3 – Prestazioni emergetiche degli edifici – Climatizzazione invernale e preparazione di acqua calda per usi igienico-sanitari Da quando sarà possibile richiedere / rilasciare una certificazione energetica? Non si sa ancora…il governo avrebbe dovuto comunicare i dettagli necessari in febbraio del 2007. Non abbiamo informazione di quando avverrà finalmente, ma il fatto che recentemente è stata emanata la legge 311/06 ci fa pensare che potrebbe passare ancora un bel po’ di tempo. Un vero problema, perché questo tiene fermo il processo di avvio vero e proprio. La Germania, per esempio, è molto più in avanti, e le certificazioni (chiamate Energiepass) già vengono rilasciate in tutto il paese. Chi può rilasciare un certificato energetico? Queste punto è uno dei principali ancora senza definizione. Ancora non si sa! La legge 192/2005 all'articolo 4 comma 1 lettera c dice... "Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con uno o più decreti del Presidente della Repubblica, sono definiti i requisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli esperti o degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici e l'ispezione degli impianti di climatizzazione. I requisiti minimi sono rivisti ogni cinque anni e aggiornati in funzione dei progressi della tecnica." Nella legge 311/06 viene descritto come il “professionista qualificato” chi può rilasciare un certificato energetico. Ma cosa vogliono dire quelle due parole è ancora aperto. Attualmente (secondo alcuni esperti nel tema) ci sono alcune possibilità che sono sotto considerazione: - Lo può fare qualunque perito industriale o ingegnere iscritto ad un albo - Un Energy Manager che, oltre un Diploma accademico, dimostra (il “come” non è chiaro) un certo livello di esperienza - Assolventi di corsi specializzati - Membri di un albo analogo a quello degli esperti di acustica, al quale viene concesso l’accesso a periti/ingegneri che abbiano fatto un certo numero di esperienze nella misurazioni o analisi. Gli stessi architetti e/o costruttori edili (hmmm…ma questo non sembra di garantire la imparzialità richiesta dalla direttiva europea) Inoltre, esiste la possibilità che verranno richiesti diversi livelli di qualificazione in funzione del tipo di edificio da valutare...per esempio, una piccola casa richiede dei calcoli e delle considerazioni molto più semplici che un grande edificio o uno stabilimento industriale. Cosa è l’attestato di qualificazione energetica? Come il governo non ha ancora pubblicato tutti i dettagli sulla operatività della certificazione energetica, ma comunque la richiede per concedere certe agevolazioni fiscali, in attesa dell`emanazione delle linee guida nazionali per la certificazione energetica, la legge 311/06 stabilisce che l`attestato di certificazione energetica degli edifici e` sostituito dall`attestato di qualificazione energetica o da una equivalente procedura di certificazione. La procedura per il attestato di qualificazione energetica è la stessa in tutta Italia? Purtroppo NON. Ci Sono di tutti colori e sapori, a volte definiti da regioni, provincie, organizazzioni di certificazione, persino di certi comuni. E viene anche accettato un attestato dello stesso costruttore di un edificio. Cioè, quasi qualsiasi pezzo di carta pur di soddisfare il requisito di una legge senza avere deciso un’altra legge che ne era un prerequisito. Alcune provincie (Bolzano per esempio) o regioni (Lombardia, per esempio) si hanno dato da fare per creare i loro standard. Così avviando una varietà di “certificati” che, se bene fatti professionalmente e di buona volontà, non hanno il stesso valore a lungo termine che una certificazione energetica. Chi può rilasciare un attestato di qualificazione energetica? Ingegneri Civili e Termotecnici, Costruttori Edili, Architetti, ...cioè un tecnico abilitato. Per tecnico abilitato si intende una persona abilitata alla progettazione di edifici ed impianti, iscritta agli ordini professionali degli ingegneri o degli architetti o ai collegi professionali dei geometri o dei periti industriali. Quanto costerà una certificazione energetica? Non è ancora chiaro se la certificazione energetica verrà regolamentata con un prezzo minimo come altri servizi professionali ingegneristici offerti da professionisti iscritti ad un albo. Visto il comportamento recente del governo a favorire il consumatore liberalizzando le professioni, si può aspettare che non ci sarà un limite minimo ne massimo. Studi fatti da enti financiati della communità europea (a livello europeo) hanno trovato una grande divergenza nei COSTI per preparare una certificazione energetica – da 250 a oltre 1000 Euro. Costi che dipendono sicuramente della tipologia e complessità dell’edificio, come anche dei livelli retributivi nei diversi paesi dell’europa. Quanto affidabile è una certificazione energetica? Evidentemente, un fattore importante è la cura che il certificatore prende nel raccogliere i dati e nel fare l’analisi, nella sua metodologia di lavoro, w nella completezza dei dati “standard” relativi a clima, trasmittanza termica, etc... Per questo sarà importante che un solida procedura e controlli sicuri vengano implementati per l’abilitazione dei certificatori.La certificazione energetica è il risultato di tutta una serie di calcoli che si basano a sua volta su una serie si suposizioni. Fra queste, c’è la suposizione che la trasmettanza termica su tutta una superficie omogenea è la stessa. Ma non sempre i calcoli ci daranno un risultato 100% affidabile. Per esempio, dove ci sono delle perdite non visibili ( e per tanto non considerate nei calcoli). Quest può avvenire dove ci sono ponti termici nascosti, umidità, dannegiamento dell’isolamento, o scarsa qualità nella edilizia. Cosa posso fare per complementare una certificazione energetica? Ci sono due strumenti nel repertorio di un professionista della certificazione energetica che, se è vero che non vengono richiesti dalla legge, possono comunque aiutare al proprietario di un edificio a capire quali perdite di calore non vengono considerate dal calcolo della certificazione energetica. Il primo strumento è la termografia – cioè l’analisi di immagini generate di termocamere specializzate che mostranno le differenze in temperatura superficiale di un oggetto. Si suppone che dove c’è una maggiore temperatura superficiale, c’è una perdita non prevista di energia. Usando una termocamera, il certificatore può trovare perdite non visibili al occhio e non considerate nel disegno dell’edificio. Il secondo strumento è il “Blower Door”. Questo non è altro che un grande ventilatore che si istalla su una porta. Chiudendo tutte le altre finestre e porte, questo ventilatore crea una differenza di pressione fra l’interno e l’esterno dell’edificio – cosi facendo passare più velocemente l’aria per i punti che fanno passare la corrente. Con l’aiuto della termocamera (che “vede” le differenze di temperatura dove c’è una corrente d’aria), si possono identificare i punti dove ci sono correnti di aria fra l’esterno e l’interno dell’edificio che contribuiscono ad incrementare il consumo energetico.

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