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Psicoterapia cognitivo comportamentale

La psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è, al momento, considerato tra i più efficaci strumenti terapeutici per il trattamento dei disturbi psicopatologici. Secondo questo approccio non sono le situazioni a creare disagio psicologico ed emotivo, ma il modo in cui le situazioni vengono lette, interpretate da ciascun individuo. Questo spiega la stretta relazione tra pensiero ed emozione: il modo in cui ci sentiamo è frutto del modo in cui abbiamo interpretato l’evento. Se otteniamo una promozione sul lavoro possiamo gioire perché pensiamo che sia un gran bel vantaggio in termini di gratificazione personale ed economica. Ma se nella stessa situazione pensassimo di doverci accollare molte più responsabilità e non ci sentissimo all’altezza? Ecco che la gioia svanirebbe per lasciare posto all’ansia! Ed il comportamento? Pensate sia lo stesso in entrambi i casi? Di sicuro no, prevedibilmente! Quindi il pensiero influenza il modo in cui ci sentiamo e a sua volta il modo in cui ci comportiamo …questo spiega scientificamente perché nella medesima situazione due persone possono reagire e comportarsi anche in maniera diametralmente opposta… Fin qui abbiamo quindi sottolineato le fondamenta delle differenze individuali…ma è chiaro che più situazioni vengono lette in maniera negativa, pessimistica, catastrofica, o comunque non del tutto aderente alla realtà, più la quotidianità diventa difficile e pesante. La psicoterapia cognitivo-comportamentale si propone, pertanto, di aiutare le persone che hanno sviluppato questo disagio a rendersi conto dei propri pensieri negativi ricorrenti, allo scopo di sostituirli e/o integrarli con convinzioni più funzionali al loro benessere quotidiano. Lo scopo è raggiungibile grazie alla combinazione di due forme di terapia: la psicoterapia comportamentale che aiuta ad apprendere nuove modalità di risposta nelle situazioni che creano difficoltà, grazie ad un esposizione graduale alle situazioni temute ed ad una sorta di allenamento al fronteggiamento delle stesse; la psicoterapia cognitiva che aiuta ad individuare i pensieri irrazionali o non utili ad un buon adattamento, a correggerli e ad integrarli con altri pensieri più realistici o più funzionali al proprio benessere. In generale, dunque, questo è un approccio volto a migliorare la qualità della vita delle persone, ma ha assunto il ruolo di trattamento d’elezione in particolare per i disturbi d’ansia , così come attestano recenti documenti diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Caratteristiche della terapia cognitivo-comportamentale 1 HA UNA BASE SCIENTIFICA Questo approccio ha ottenuto risultati superiori o uguali agli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia in numerosi studi controllati, si tratta pertanto di un approccio evidence based, ovvero basato sull’evidenza dei risultati che sono stati studiati e confrontati. 2 PONE OBIETTIVI CHIARI Il terapeuta, una volta inquadrata la problematica, concorda con la persona gli obiettivi da perseguire formulando un programma di trattamento che si adatti alle esigenze specifiche . Procede poi con un monitoraggio dei progressi per la verifica del raggiungimento degli obiettivi finali. 3 E’ CONCRETA: Lo scopo della terapia è quello di risolvere i problemi psicologici come i sintomi depressivi, gli attacchi di panico, i rituali compulsivi, i comportamenti alimentari patologici, ma ad essi si affiancano anche obiettivi quali la promozione delle relazioni con gli altri, la diminuzione dell’isolamento sociale, il potenziamento delle proprie risorse interne, l’incremento dell’autostima, il miglioramento delle capacità di fronteggiamento e risoluzione dei problemi. 4 PREVEDE UN’ “ALLEANZA TERAPEUTICA” E’ una psicoterapia basata sulla collaborazione tra paziente e terapeuta che sono attivamente coinvolti nell’identificazione e nella messa in discussione delle specifiche modalità di pensiero che possono essere causa dei problemi emotivi e comportamentali che creano disagio nel paziente. 5 È BREVE La durata della terapia varia di solito dai quattro ai dodici mesi , a seconda del caso, con cadenza il più delle volte settimanale. Problemi più gravi, più complessi o più resistenti al cambiamento possono richiedere un periodo di cura più prolungato. In alcuni casi è utile l’uso integrato della terapia cognitiva, degli psicofarmaci e di altre forme di trattamento. Dott.ssa Federica Letizia

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