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GRANDE FRATELLO..GRANDE FOLLIA: Instabili e vulnerabili, li vogliono così

Ciao Laura, la tua interessante riflessione suscita in me una necessaria analisi psicologica del fenomeno GF … Prima di tutto, il Grande Fratello non è un reality show ma un esperimento psicologico - mediatico. Ogni anno inseriscono in questi reality diverse figure che sono " mentalmente instabili "...mi domando: " lo fanno perchè di solito chi mira alla fama ha una personalità del genere? "Assolutamente NO! ....lo fanno perchè ahimè.. . la sofferenza vende! Mi spiego meglio: le emozioni forti , che sono spesso causate, all'interno dei reality, dalle persone più " bizzarre " ti colpiscono! accendono il tuo set di neuroni specchio (neuroni che amplificano la memorizzazione di un’immagine, di un evento e delle emozioni ad esso correlate) e ti permettono di ricordare meglio quello che hai visto. Come ogni buon pubblicitario sa, lo scopo principale della pubblicità è quello di fare in modo che ti ricordi del prodotto che hai visto, magari quando sei al supermercato. Ed è stato provato che non c'è nulla di più potente delle emozioni forti per azionare i meccanisimi di memoria . Gli autori preparano delle scene altamente emotive, magari scegliendo a priori uno o due concorrenti "instabili " per creare questo stesso effetto... brrrrrr .... Piccolo inconveniente : quando apprendi emozioni di questo genere la tua mente si modifica ed acquisisci meccanismi di comportamento "svantaggiosi"...e tutto perchè il GF deve fare più ascolti e deve restare nella mente delle persone che lo guardano. Dunque, mi sento professionalmente e umanamente di consigliare non tanto a te(che una consapevolezza ce l’hai!) quanto a tutti coloro che seguono “appassionatamente il film del GF”di essere vigili su ciò che è reale e ciò che non lo è..: tieni presente che i meccanismi psicologici che sottendono a tutta la trasmissione (e non solo del GF) sono studiati per far nascere in te emozioni... che spesso sono negative ...Mi auguro che la consapevolezza di quello che ho raccontato...possa dotare la "tua, la mia..la nostra mente" di una pellicola resistente agli urti psicologici. Detto questo, rifletto sul fatto che la produzione abbia deliberatamente scelto, per partecipare alla trasmissione, persone fragili e instabili dal punto di vista mentale e con gravi esperienze dolorose alle spalle. I test psicologici durante le selezioni sono finalizzati proprio a questo; la produzione vuole persone un po’ vulnerabili per far creare nevrosi e tensioni nella casa di Cinecittà. Mi chiedo se è giusto prendere dei ragazzi psicologicamente così fragili e segregarli per mesi, facendoli vivere sempre insieme in uno spazio limitato, senza orologi nè contatti con l’esterno. A tal proposito, mi sono documentata e leggendo un articolo, ho trovato l’intervista ad uno degli autori che sulla questione minimizza:«Abbiamo solo cercato persone fortemente reattive». Poi ammette:«Con tipi normali, gentili, calmi e controllati, ci saremmo annoiati a morte. Tutti quelli che hanno qualcosa che non va, quelli che per gli psicologi sono personaggi a rischio sono per noi straordinariamente interessanti» Allora mi chiedo “ E la responsabilità di fare televisione e di vedere televisione?” Ormai la Tv entra nelle nostre case e noi entriamo in essa, per scacciare la noia, per costruire un palinsesto personalizzato, per evadere dalla nostra realtà e vivere la vita di altri. La televisione ci conosce, conosce i nostri bisogni, le nostre ansie, le nostre debolezze, le compra e le rivende cercando un contatto con lo spettatore sempre meno latente, ma a che prezzo? La televisione è un nostro punto fermo per sapere se qualcosa è successo davvero, per passare il tempo, per distoglierci dai brutti pensieri, per farci sorridere, per parlare e osservare gli altri confrontandoci con loro, come nel caso del Grande Fratello. Queste funzioni sono sempre meno svolte dalla comunicazione faccia-faccia, dalle relazioni con gli altri e dai rapporti intimi che spesso non si ha tempo di avere, anche se è importante recuperare il confronto e il contatto diretto, senza mediazione. Sicuramente il Grande Fratello è, come si suol dire, la punta di un iceberg, la Tv stessa soddisfa talvolta il nostro bisogno di staccare la spina, l'inconveniente è che rischiamo di perdere la consapevolezza di cio' che stiamo guardando, di come stiamo impiegando il nostro tempo. Alla fine il Grande Fratello comunque serve come spunto per pensare a quanto siano sfruttate a volte le nostre emozioni e la nostra stessa personalità in Tv(vedi anche Maria DeFilippi, etc.), spesso a scopi di odience. Sta a noi giudicare. L'arma vincente è pensare … e tu Laura, ci hai dato l’occasione per farlo...forza, continuiamo così! Dott.ssa Rossella Monopoli

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