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Psoriasi - Linee guida 2013-2016

LA PSORIASI La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle ad andamento cronico-recidivante che, nella sua forma più comune, si manifesta con chiazze arrossate e a limiti netti rivestite da squame biancastre facilmente sfaldabili. Sebbene si tratti di una malattia inizialmente cutanea, è ormai sempre più evidente come tra le persone affette vi sia un'elevata frequenza di condizioni patologiche concomitanti (in termini medici comorbidità), anche se non sono ancora tutti chiari i fattori coinvolti. Tali comorbidità si manifestano in genere a distanza di anni dall'esordio della malattia cutanea e, fortunatamente, non riguardano tutti i malati. Le comorbidità principali sono rappresentate dall'artrite psoriasica, da malattie metaboliche e cardiovascolari (aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, aumento del rischio di sviluppare diabete, aumento del rischio di infarto) nonché da importanti ricadute negative sulla qualità della vita legate all'impatto visivo della malattia che può pregiudicare i rapporti interpersonali. Conoscere e individuare queste comorbidità è fondamentale in quanto permette di valutare meglio il "peso" della malattia psoriasica e di adottare strategie gestionali multidisciplinari. L'intento delle nuove linee guida è proprio quello di migliorare la gestione di questa malattia complessa e fare in modo che le conoscenze acquisite nell'ambito della ricerca possono essere efficacemente trasferite alla pratica clinica. LE LINEE GUIDA Negli ultimi anni sono stati molti i progressi nella comprensione dei meccanismi alla base della psoriasi che hanno portato allo sviluppo di nuovi farmaci che si sono aggiunti alle terapie topiche e sistemiche tradizionali. Oggi le armi a disposizione sono dunque molteplici, ma bisogna saperle usare in modo mirato. «Le nuove linee guida sono raccomandazioni di buona pratica, formulate da panel multidisciplinari di professionisti, in cui trovano opportuna sintesi le migliori prove disponibili in letteratura e le opinioni degli esperti - afferma Ornella De Pità, dell'Istituto dermopatico dell'Immacolata di Roma e past president ADOI - a beneficio degli operatori sanitari e degli amministratori, per una migliore qualità e appropriatezza dell'assistenza resa al paziente». Se si sospetta la psoriasi il primo passo da fare è rivolgersi a uno specialista per prendere sin da subito le misure migliori come ribadisce l'esperta: «Il paziente deve rivolgersi tempestivamente a un dermatologo per non lasciar suonare a vuoto eventuali campanelli d'allarme come l'interessamento ungueale o lesioni difficilmente rilevabili da parte di un occhio inesperto e per evitare di arrivare a comorbilità importanti come l'artrite psoriasica. La quasi totalità delle psoriasi si può trattare efficacemente: a seconda della gravità sono disponibili prodotti topici, per le forme lievi-moderate, e farmaci sistemici, per le forme più gravi, in grado di tenere sotto controllo la patologia e assicurare una buona qualità della vita». Un importante contributo all'arricchimento delle conoscenze nell'ambito terapeutico è stato fornito dal progetto "PsoCare", avviato dall'Agenzia italiana del farmaco nel 2005, il quale ha valutato fin dalle prime fasi della loro commercializzazione i profili di efficacia/sicurezza dei nuovi farmaci registrati per il trattamento della psoriasi.

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