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Antonio e Cleopatra

“Antonio e Cleopatra”, è una versione che gioca sulla comicità insita nella necessità di protagonismo amoroso di non più giovani, che insaporiremo con musiche pop di sorprendente e divertente richiamo. La comicità a tratti maliziosa e in altri conflittuali tra gli stessi protagonisti, come gli immortalati attori della celluloide nel secolo da poco passato, cioè Liz Taylor e Richard Burton. Dopo il suo debutto durante la rassegna “Abbiamo rapito William Shakespeare” il successo si è replicato. La versione comica e maliziosa dell’opera shakespeariana viene riproposta durante il Mura Festival ai Bastioni delle Maddalene nella location estiva per il Juliet Summer Fest . Oggi “Antonio e Cleopatra” , resta una versione che gioca sulla comicità insita nella necessità amorosa dei “non più giovani” protagonisti con un sottofondo di musiche pop di sorprendente e divertente richiamo. La scrittura a tratti maliziosa resta conflittuale come la relazione tra gli immortalati attori della celluloide, Liz Taylor e Richard Burton che interpretarono i due amanti storici. L’adattamento del Direttore artistico e drammaturgo Andrea De Manincor e la regia di Solimano Pontarollo consente una mescolanza di comico e tragico nell’illimitata libertà spaziale dell’opera. Ma Antonio e Cleopatra è soprattutto una guerra interiore tra passione e ragione, tra attore e personaggio. LA VERSIONE TEATRALE DI CASA SHAKESPEARE Immaginate un camerino, uno specchio pieno di luci davanti al quale attrici e attori – meglio se dive o divi – si acconciano. Immaginate un diverbio di coppia … immaginate un assedio costante alla privacy, all’intimità, immaginate lo star system, immaginatelo anche collocato in uno dei momenti più complessi della storia antica … come se fin dalla vetusta romanità la fama – che nella contemporaneità ha preso le più differenti declinazioni (rotocalco, rivista scandalistica, social, twitter, instagram, tik tok) – fosse corsa di bocca in bocca a parlare ad un certo punto solo di quei due, proprio quei due là: Antonio e Cleopatra, binomio inscindibile. Ecco, la nostra versione di “Antonio e Cleopatra”, opera scespiriana di cui rimane incerta la datazione e anche la collocazione di genere – stando ai dubbi dei critici, non siamo veramente sicuri che sia tragedia, facente parte dell’ambito di quelle opere “historical” a sfondo imperiale (Coriolano, Giulio Cesare, Titus) o un tentativo di parodia della stessa – intende percorrere il crinale di questa ambiguità di stile : ossia, a cosa effettivamente dobbiamo prestare più attenzione, all’interno dell’opera? Alla specifica vicenda dei due personaggi? Al loro conflitto, che li costringe a mutare in continuazione da una posizione protagonista ad una antagonista? Al finale tragico o a quello grottesco, non credibile, di corpi riversi l’uno sull’altro, ma che paradossalmente ha il sapore della maggior fedeltà storica? Non è forse una lotta fra egoismi, la loro, una di quelle battaglie che possiamo annoverare fra “prime donne” – termine che non casualmente utilizziamo – tale da produrre inciampi, incertezze, ambiguità anche nei comportamenti? CREDITI REGIA: Solimano Pontarollo ADATTAMENTO TESTI: Andrea De Manincor PRODUZIONE: Casa Shakespeare e On View di Ornella Naccari ATTORI: Sabrina Modenini, Solimano Pontarollo COREOGRAFIE: Varhynia Zilotto DURATA: 50 minuti LINGUA: italiano. LUOGO: Spazio Teatrale o itinerante SPETTACOLO: in costume elisabettiano. PUBBLICO: scuole, gruppi minimo di 10 e privati in occasione di eventi. Chiedi informazioni.

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