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Disturbi da deficit dell'attenzione con/senza impulsività o iperattività, ADD o ADHD

Il tuo bambino è distratto? Si annoia facilmente? E’ impaziente? Ha difficoltà a controllarsi? Agisce senza pensare? Sembra continuamente irrequieto? Non riesce a stare seduto tranquillamente? Ha difficoltà a rispettare le regole? Queste caratteristiche sono ricorrenti, nei bambini che presentano un disturbo da deficit dell’attenzione, con o senza iperattività-impulsività (ADHD). Può essere definito come un disturbo evolutivo dell’autocontrollo, di origine neurobiologica, che interferisce con il normale sviluppo psicologico del bambino e ostacola lo svolgimento delle comuni attività quotidiane (Marzocchi, 2003) I bambini che presentano questo disturbo si trovano in difficoltà a gestire la propria attenzione in modo adeguato alle richieste ambientali : hanno difficoltà a relazionarsi in modo soddisfacente con gli altri, a mantenere le proprie amicizie, a concentrarsi nello studio, evitano attività che richiedono un impegno prolungato, dedicandosi a quelle che producono gratificazione immediata, come giocare ai videogame o guardare la televisione. Particolare attenzione deve essere data al caso in cui il disturbo si presenti senza iperattività-impulsività . Questi bambini, infatti, pur presentando un deficit attentivo, non presentano un deficit nel controllo comportamentale. Potrebbero perciò avere grosse ripercussioni nelle attività svolte (es. studio) senza che il disturbo venga notato. Secondo Righetti e Sabatti (2007), questo disturbo si presenta in diverse culture, con una prevalenza diversificata, anche in base al tipo, e al livello di aggiornamento del manuale diagnostico utilizzato, con un tasso di prevalenza che varia dall’1% al 20%. Per quanto riguarda il contesto italiano, studi epidemiologici riportano un tasso di prevalenza di questi disturbi tra l’1, 5 % e il 7, 1 % per bambini in età scolare (Gallucci et al., 1993; Mugnaini et al., 2006; Zuddas et al., 2006). Secondo le linee guida pubblicate dalla Società italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, la terapia per questo disturbo deve combinare interventi psicosociali, psico-educativi e psicologici specifici, indirizzati al bambino stesso, ai suoi genitori ed insegnanti, con un programma terapeutico individualizzato sulla base dei sintomi più severi e dei punti di forza di ogni singolo bambino. La terapia farmacologica dovrebbe essere integrata solo se indicata da un neuropsichiatra infantile, tenuto conto degli aspetti psicologici e sociali del bambino e della sua famiglia (SINPIA 2002, 2003). In linea con queste direttive, il nostro Centro propone : interventi individualizzati neuropsicologici e psicologici specifici al bambino stesso; interventi terapeutici genitoriali per la gestione del figlio ( parent training ); riunioni a scuola , in cui viene discussa con gli insegnanti la situazione dell’alunno e supportata la sua gestione. Per maggiori informazioni: www.centrophoenix.net

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