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Trattamento di Cicatrici e Aderenze

Il trattamento delle cicatrici considera le stesse nella sua globalità in modo da equilibrarle ed armonizzarle su tre livelli. Livello fisico: le aderenze più o meno profonde comportano limitazioni di movimenti tessutali, viscerali e articolari. Livello emozionale: la cicatrice mantiene la memoria dell’evento traumatico, del vissuto durante l’intervento chirurgico, la cicatrizzazione ecc. Questa memoria resta nei tessuti poiché la cicatrice apre una porta alla memoria sull’evento che l’ha causata. Livello energetico: i circuiti energetici del corpo sono tagliati per cui tra il corpo e l’esterno si verificano le fughe di energia. La cicatrice non trattata porta a fragilità, affaticamento o ad un disequilibrio energetico che può causare patologie negli anni seguenti. Il trattamento ha lo scopo di renderla meno reattiva, di evitare aderenze e renderla più “leggera”. Porre l’attenzione sulla cicatrice è fondamentale poiché può bloccare la meccanica cranio sacrale. Possiamo curare un dolore articolare, un disturbo viscerale, un blocco emozionale o altri sintomi senza arrivare ad una risoluzione se la causa è una cicatrice (anche molto datata). CICATRICI La cicatrice è il risultato del nature tentativo di riparazione in seguito ad una lesione di un tessuto. Tale processo a livello cutaneo, oltre a rappresentare un disturbo estetico, può causare significativi deficit funzionali. Durante la formazione della cicatrice avviene una proliferazione dei fibroblasti che sintetizzano le componenti della nuova matrice extracellulare. La matrice neoformata si compone inizialmente di fibronectina e acido ialuronico. La fibronectina funge da sito di inizio per la fibrillogenesi del collagene e costituisce il substrato al quale si ancorano i miofibroblasti per portare a termine la fase di contrazione della ferita. L’acido ialuronico forma, da prima una matrice fortemente idratata per poi essere sostituito da collagene di tipo I e III che conferiscono alla cicatrice la sua caratteristica resistenza. La progressiva maturazione della cicatrice si associa con un graduale incremento della concentrazione di collagene di tipo I che si dispone con un’organizzazione irregolare. Questa neoformazione di tessuto presenta, sotto il profilo biomeccanico, una minor efficienza rispetto alla cute illesa. Tale presenza alterando la fisiologica mobilità delle catene fasciali, può potenzialmente ripercuotersi a distanza creando alterazioni posturali e sintomi. ADERENZE Le aderenze sono definite come fasci di tessuto fibroso cicatriziale anormale che uniscono tra loro vari tessuti o organi. Queste si possono formare in seguito ad insulti che ledono il tessuto se le superfici danneggiate rimangono a contatto. Esistono varie condizioni che possono dare inizio al processo di formazione delle aderenze tra cui: infezioni (appendicite, diverticolite, malattia infiammatoria pelvica, enterite regionale, colite ulcerosa, tubercolosi); irritazioni chimiche (fuoriuscita del contenuto di cisti dermoidi); endometriosi; interventi chirurgici. In rari casi le aderenze possono essere congenite. Le aderenze, ancor più delle cicatrici, diminuendo la possibilità di movimento dei tessuti in un determinato distretto, alterano prepotentemente lo schema posturale. Tale condizione si risconta frequentemente in seguito a interventi chirurgici dell’addome inferiori, dove la formazione di aderenze ha un’incidenza di circa il 93%. Alla palpazione le aderenze risultano come tessuti più densi, tesi, ristretti e con una netta diminuzione della fisiologica mobilità tissutale. Inoltre, attraverso i test di mobilità generale, queste si evidenziano come punti di fissità che vincolano il movimento.

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