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Buxus - Bosso - Buxus sempervirens

11.00
Disponibilità: MEDIA
Marca: Laboratorio d'erbe Sauro

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Descrizione

Il Bosso, Buxus sempervirens, è una pianta officinale di notevole interesse e dalle proprietà fitoterapiche non ancora del tutto note, in quanto non è stata studiata completamente. L’azione officinale del Bosso è rivolta alle fibrosi tissutali e si rivela complementare all’azione terapeutica di Ampelopsis veitchii (Vite canadese). Buxus è considerato un gemmoterapico di transizione, complementare ad altri gemmoderivati le cui indicazioni derivano essenzialmente dal suo grande potere antiflogistico. La sua azione sui tessuti fibrotici è lenta ma profonda.

Indicazioni: il Buxus sempervirens è valido contro: artrite reumatoide (con Ampelopsis veitchii), epatopatie, insufficienza biliare, (con Rosmarinus officinalis), Reumatismo cronico, (con Ampelopsis), Gotta , (con Fraxinus excelsior), turbe minori della coagulazione, pelle e capelli grassi (con Betula), Piaghe infette e verruche (con Juglans regia), Herpes, varicella, nevralgie, (con Acer campestre), verminosi intestinale (con Alnus incana e Juglans regia), candidosi orale (con Rubus fructicosus).

Dosaggio standard: Buxus sempervirens giovani getti Mac. Glic.: 30 gocce 2-3 volte nella giornata prima dei pasti principali. Se assunto in combinazione con altri Gemmoterapici, 50 gocce solo una volta al giorno. Buxus sempervirens non va mai usato per lunghi periodi, massimo per 40 giorni consecutivi, e alternato ad altri gemmoterapici complementari.

Medicina popolare: questa pianta era ignota agli antichi: non è menzionata da Plinio, nè da Dioscoride e Galeno. Le prime citazioni risalgono a S. Ildegarda la grande mistica benedettina del XII secolo che scrisse libri di medicina e di scienze naturali, che adoperava la pianta contro il vaiolo e come depurativo. Castore Durante nel suo Herbario novo annota il Bosso come prezioso contro il morso dei serpenti, indicazione che venne successivamente ignorata, fino al XVI secolo, quando i medici invece attribuirono alla radice proprietà antisifilitiche, considerandolo equivalente al legno di Guaiaco o Legno santo (Guajacum officinale). In seguito il Bosso ebbe fama di purgativo, come decotto e polvere, utilizzato nella cura delle pleuriti, della gotta, delle febbri catarrali. Nel Rinascimento la pianta fu vantata come rimedio per favorire la ricrescita dei capelli. La distillazione del suo legno fornisce un olio essenziale efficace contro il mal di denti da carie: una goccia nella cavità del dente allevia il dolore.