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Il museo canoviano di possagno: la gipsoteca e la casa di canova


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Il Museo Canoviano di Possagno: la Gipsoteca e la Casa di Canova

di Marco Mondi

(Bozza del secondo intervento dedicato al tema: Tra realtà espositive museali e eventi espositivi: invito alla scoperta di importanti opere d’arte custodite ed esposte nel nostro territorio - tre incontri di storia dell’arte locale: il Museo Canoviano di Possagno : la Gipsoteca e la Casa di Canova - relatore Marco Mondi -, tenuto le sera del 2 maggio 2006 presso gli spazi del Centro Culturale di Riese Pio X nell'ambito degli Incontri Culturali 2006 del Comune)

Ringraziamenti : si ringrazia la Fondazione Canova di Possagno per aver permesso di scattare alcune riproduzioni in diapositiva degli spazi espositivi della Gipsoteca e della Casa Museo di Antonio Canova, proiettate durante questa serata.

L'argomento trattato questa sera, cercherà di analizzare e descrivere un'istituzione museale particolare, perché dedicata tutta ad una sola, grande personalità artistica, quella, appunto, di Antonio Canova; istituzione dedicata tutta ad una sola, grande personalità artistica anche quando, per forza di cose, "propone" uno od un altro argomento storico-artistico ottocentesco o più recente come, ad esempio, l'intervento architettonico-espositivo esemplare di Carlo Scarpa degli anni Cinquanta, in quanto lo fa sempre in funzione della personalità di Antonio Canova, poiché per questo interventi o inserimenti sono stati pensati, realizzati e presentati. Il complesso Gipsoteca-Casa-Tempio di Possagno, rappresenta un nucleo di opere d'arte straordinario per la sua omogeneità, per la sua importanza, per la sua forza d'impatto emotivo-visiva che lo rende certo uno dei più bei centri d'arte non solo del Veneto, ma dell'Italia tutta. Un museo che, integrandosi con una realtà circostante più vasta, crea in un certo in un certo senso una sorta di museo "diffuso", in quanto la presenza di Antonio Canova a Possagno non si limita essenzialmente ad uno o più edifici che raccolgono le testimonianze artistiche di questo grande genio del nostro passato, ma si apre e si dilata in più direzioni, sino ad abbracciare la realtà dell'identificazione di un intero paese e territorio con la figura del proprio genius loci , o ad abbracciare l'aspetto urbanistico e naturalistico-ambientale: il Tempio di Canova s'inserisce come una nota eccezionale nell'urbanistica di Possagno e nella natura del paesaggio circostante, caratterizzandoli in maniera determinante ed indissolubile. Ed ancora, un museo "diffuso" che idealmente si collega subito ad altre vicine presenze canoviane, come il Museo Civico di Asolo, la città di Crespano del Grappa, il borgo di Pagnano d'Asolo o, più di ogni altro, il Museo Civico di Bassano del Grappa che, come abbiamo ben visto nella lezione precedente, conserva un nucleo importantissimo di opere di Canova. Percorrendo, quindi, questo ideale "itinerario canoviano" che da Possagno porta a Bassano, o viceversa, abbiamo la straordinaria e davvero unica possibilità di conoscere tanto profondamente la personalità artistica di Antonio Canova quanto nessuna altra realtà espositiva al mondo ci offre.

Nella serata precedente abbiamo cercato di descrivere la storia, il contenuto e la struttura espositiva di un museo civico, destinato a raccogliere le testimonianze di un territorio (ma non solo) dall'antichità più remota fin quasi alla contemporaneità. Oggi, invece, il "museo" che andremo a visitare è di altro genere perché, come appena detto, interamente dedicato ad un singolo artista. Con Wolf Ferrari negli anni di Ca' Pesaro e quindi con la mostra di Palazzo Agostinelli a Bassano del Grappa, si conclude questa ideale "trilogia" del presentare arte a beneficio del pubblico nei tre modi oggi più diffusi, tutti aventi in primis lo scopo di farci crescere e di educarci.

Il Settecento: il secolo dei lumi. Il Neoclassicismo.

Il Settecento è il secolo dell'Illuminismo, ovvero della fede nel progresso della civiltà e nell'emancipazione dell'uomo sotto la guida dei "lumi" della ragione. Nel Settecento la borghesia, formata da imprenditori e commercianti, dinamici ed ambiziosi, arricchitisi rapidamente durante il secolo precedente, prende coscienza della sua forza politica, e apre di conseguenza un'epoca di trasformazioni vaste e profonde, elevando ad ideale la ragione, la libertà e l'uguaglianza. L'Illuminismo sente questi valori come universali ed eterni, insiti nella stessa immutabile natura dell'uomo. Vuole che essi e la cultura in generale siano a disposizione di tutti, non solo riservati a pochi privilegiati, e a questo fine realizza e divulga una straordinaria serie di opere letterarie e di opere d'arte.

Il Settecento è il secolo del "viaggio in Italia" (per gli artisti un vero e proprio viaggio studio) che, fattosi presto vera e propria moda, è visto come parte integrante dell'educazione delle classi più agiate dell'aristocrazia e della ricca borghesia straniera. Le principali tappe del tour comprendono le principali località e città artistiche e storiche dell'Italia, da Venezia a Milano, da Firenze a Roma, da Napoli fin giù in Sicilia. A Roma, capitale nel Seicento del Barocco e città dove questo stile domina sovrano anche per tutto il Settecento, pur rivisto sulla base della nuova concezione architettonica, pittorica e scultorea, continuano a giungere viaggiatori da tutta Europa e, nella seconda metà del secolo, è il luogo a cui fanno riferimento e dove lavorano molti dei massimi artisti dell'epoca.

E Roma è la capitale dell'antichità classica. Uno dei fattori promotori del nuovo gusto artistico che inizia ad affermarsi dopo la meta del secolo, il Neoclassicismo, è l'importanza assunta dalle nuove scoperte archeologiche e dalle conseguenti nuove ricerche e studi a queste connessi. Il Neoclassicismo, che si diffonde come una koiné in tutta Europa, trova dunque nell'antichità classica una fonte importantissima d'ispirazione. Il Rinascimento reinterpretava liberamente l'antichità; nel secolo dei lumi, l'antichità è vista come una materia oggetto di teorizzazioni erudite che, conducendo ad una sempre più rigorosa ricostruzione del passato antico, fanno dell'archeologia una vera e propria scienza autonoma. Nel Rinascimento e nel Barocco, era l'artista il principale interprete dell'antichità; nel secolo dei lumi, l'archeologia, come disciplina autonoma, va avanti con finalità proprie di ricerca, che nascono e si concludono all'interno di una materia "scientifica", di cui l'artista non è più l'unico interprete perché essa ha adesso i suoi "specialisti". Le teorie e le dottrine del Neoclassicismo sono scritte da studiosi e da intellettuali: Winckelmann è innanzitutto uno storico ed un archeologo (la sua formula estetica era ); il Milizia è un critico ed uno storico dell'arte erudito; ed il Mengs, pittore e scrittore d'arte, a Madrid, alla corte di Carlo III, soppianta il Tiepolo non per le sue qualità artistiche, ma per le sue novità stilistiche. Antonio Canova è l'unico artista che, ispirandosi all'antichità classica, con la sua arte ne dà una traduzione contemporanea che è studiata e teorizzata, e talvolta criticata, quasi come la stessa antichità, divenendo così, pertanto, in arte, il principale propulsore del Neoclassicismo stesso.

Riesumare e studiare l'antichità con occhio scientifico, significa anche costatare la rottura di quella linea di sviluppo, di quel ciclo, che collegava l'antico al moderno. A cavallo tra Settecento ed Ottocento, pertanto, l'antichità che è presa a modello deve essere un esempio per la contemporaneità. Per questo, l'artista moderno, come mai in passato, deve interessarsi dei problemi attuali, impegnarsi a fondo nella problematica del proprio tempo, partecipare, con la sua arte, alle grandi rivoluzioni: David, con la sua pittura, prendendo a modello la Roma repubblicana durante la Rivoluzione francese; Canova, con la sua scultura, prendendo a modello la Roma imperiale durante l'età napoleonica ( Napoleone come Marte pacificatore , Paolina Bonaparte come Venere vincitrice ) e la civiltà greca (che per la prima volta nella storia moderna viene scoperta e studiata negli originali, e non nelle copie romane, per cui si inizia ad intuirne la superiorità qualitativa rispetto alla civiltà romana) come esempio perfetto di armonico sviluppo della personalità umana, a livello estetico ( Amore e Psiche , Le Grazie ) e a livello morale ( Dedalo e Icaro , Morte di Priamo , Socrate beve la cicuta ).

Nel prendere a modello l'antichità, nella ricerca dell'individuazione dei principi che hanno mosso l'uomo nell'antichità (principi che si riscoprono essere gli stessi anche nel presente), tre sono le grandi tematiche del Neoclassicismo, e di Canova in modo particolare: l'amore, inteso nella sua particolarità legata alla vita, all'esperienza sensoria del vivere che s'innalza dal sentimento individuale alla sua sublimazione nell'idea, quindi, dal particolare all'universale; se l'amore è legato alla vita, dall'altra parte, ciò che è il sentimento di un singolo individuo, diviene di tutti, si fa universale con la morte; nella vita e nel ricordo della vita dopo la morte, è l'eroismo che innalza l'uomo dal particolare all'universale.

Il Neoclassicismo, in tutte le sue forme (architettura, scultura e pittura), si pone in modo critico, che diventa condanna, nei confronti dell'arte immediatamente precedente: il Barocco ed il Rococò. Alla prospettiva illusoria ed alla linea curva, al virtuosismo e all'immaginazione, si reagisce sostituendo una visione sempre più attenta alle esigenze razionali dell'arte, che predilige linee tendenti ad essere dritte o lievemente sciabolate, basate sui solidi geometrici più semplici. Nell'architettura e nell'urbanistica, l'arte deve mettersi al servizio della collettività e dello stato: di conseguenza si costruiscono chiese, scuole, musei, ospedali, mercati, caselli daziali, prigioni o si progettano e si eseguono sistemazioni di interi quartieri, con giardini, spazi pubblici, grandiosi viali e strade razionalmente disposte. La scultura, che trova in Canova in assoluto il suo maggior rappresentante, attraverso lo (continua in: //xoomer.alice.it/studiomondi/canovapossagno.htm )


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