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Teodoro wolf ferrari (venezia, 1878 - san zenone degli ezzelini, 1945) negli "anni di ca' pesaro"


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TEODORO WOLF FERRARI (Venezia, 1878 - San Zenone degli Ezzelini, 1945) negli "Anni di Ca' Pesaro"

di Marco Mondi

(Bozza dell'intervento su Teodoro Wolf Ferrari 1878 - 1945. Diario di un paesaggista - relatori Marco Mondi, Mario Guderzo, Federica Luser - tenuto le sera del 18 aprile 2006 presso gli spazi della Chiesetta dell'Angelo a Bassano del Grappa nell'ambito degli Incontri Culturali di Primavera organizzati dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Bassano del Grappa)

Teodoro Wolf Ferrari , fratello del musicista e compositore Ermanno (Venezia, 1876 - 1948), nasce da Augusto Wolf (Monaco, 1842 – Venezia, 1915 ), pittore e copista tedesco, e Emilia Ferrari , veneziana: sin da giovane, egli si vantò di unire in sé l'indole romantica, pensosa, estetica ed idealistica del padre (quindi la cultura mitteleuropea) con la briosa, colorata vivacità del vibrato temperamento materno (quindi con la cultura veneziana e veneta) . Entro questi due poli, si può dire, semplicisticamente, che si muove la vicenda figurativa del pittore, specie negli anni della sua prima maturità artistica, che coincide con gli anni di Ca' Pesaro (1908-1920).

I protagonisti : - Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882 – Verona, 1916);

- Guido Cadorin (Venezia, 1892 – 1976);

- Felice Casorati (Novara, 1886 – Torino, 1963);

- Mario Cavaglieri (Rovigo, 1887 - Peyloubert-par-Pavie, 1969);

- Benvenuto Disertori (Trento 1887 – Milano, 1969);

- Gennaro Favai (Venezia, 1879 – 1958);

- Tullio Garbari (Pergine, 1892 – Parigi, 1931);

- Arturo Martini (Treviso, 1889 – 1947);

- Napoleone Martinuzzi (Murano, 1892 – Venezia, 1977);

- Guido Marussig (Trieste, 1885 – Gorizia, 1972);

- Fabio Mauroner (Tissano –Udine, 1884 - Venezia, 1948);

- Umberto Moggioli (Trento, 1886 – Roma, 1919);

- Ubaldo Oppi (Bologna, 1889 – Vicenza, 1942);

- Gino Rossi (Venezia, 1884 – Treviso, 1947);

- Pio Semeghini (Quistello, Mantova, 1878 – Verona, 1963);

- Nino Springolo (Treviso, 1886 – 1975);

- Ugo Valeri (Piove di Sacco, 1874 – Venezia, 1911);

- Teodoro Wolf Ferrari (Venezia, 1878 - San Zenone degli Ezzelini, 1945);

- Vittorio Zecchin (Murano, 1878 – Venezia, 1947); ecc.

I protagonisti nel 1910 avevano: - Nino Barbantini 26 anni ;

- Umberto Boccioni 28 anni ;

- Guido Cadorin 18 anni ;

- Felice Casorati 24 anni ;

- Mario Cavaglieri 23 anni ;

- Benvenuto Disertori 23 anni ;

- Gennaro Favai 31 anni ;

- Tullio Garbari 18 anni ;

- Arturo Martini 21 anni ;

- Napoleone Martinuzzi 18 anni ;

- Guido Marussig 25 anni ;

- Fabio Mauroner 26 anni ;

- Umberto Moggioli 24 anni ;

- Ubaldo Oppi 21 anni ;

- Gino Rossi 26 anni ;

- Pio Semeghini 32 anni ;

- Nino Springolo 24 anni ;

- Ugo Valeri 36 anni ;

- Teodoro Wolf Ferrari 32 anni ;

- Vittorio Zecchin 32 anni ; ecc.

Le partecipazioni : - Umberto Boccioni 1910 (II);

- Guido Cadorin 1908 (I), 1909 (I), 1910 (I) (II), 1912, 1914, 1919;

- Felice Casorati 1913, 1919, 1920;

- Mario Cavaglieri 1909 (II), 1910 (II), 1912, 1913;

- Benvenuto Disertori 1912; 1913; 1919;

- Gennaro Favai 1908 (I) (II), 1909 (I) (II), 1911;

- Tullio Garbari 1910 (II), 1913;

- Arturo Martini 1908 (I) (II), 1910 (II), 1911, 1913, 1914, 1919, 1920;

- Napoleone Martinuzzi 1908 (II), 1909 (II), 1910 (I), 1913, 1914;

- Guido Marussig 1908 (I) (II), 1909 (II), 1910 (II), 1912, 1913;

- Fabio Mauroner 1909 (I), 1914, 1919;

- Umberto Moggioli 1909 (I), 1912, 1913, 1919;

- Ubaldo Oppi 1910 (I), 1912, 1913;

- Gino Rossi 1908 (I), 1909 (II), 1910 (I), 1911, 1913, 1919, 1920;

- Pio Semeghini 1919, 1920;

- Nino Springolo 1908 (I), 1914;

- Ugo Valeri 1909 (II), 1910 (I), 1911;

- Teodoro Wolf Ferrari 1910 (II), 1911, 1912, 1913, 1914, 1919, 1920;

- Vittorio Zecchin 1909 (I) (II), 1910 (I), 1912, 1913, 1914, 1919, 1920.

Hanno avuto studio in Ca’ Pesaro: - Umberto Boccioni no ;

- Guido Cadorin no ;

- Felice Casorati no ;

- Mario Cavaglieri no ;

- Benvenuto Disertori no ;

- Gennaro Favai 1901 ;

- Tullio Garbari no ;

- Arturo Martini no ;

- Napoleone Martinuzzi no ;

- Guido Marussig 1912 ;

- Fabio Mauroner no;

- Umberto Moggioli no ;

- Ubaldo Oppi no ;

- Gino Rossi 1905, 1906 ;

- Pio Semeghini no ;

- Nino Springolo no ;

- Ugo Valeri no ;

- Teodoro Wolf Ferrari no ;

- Vittorio Zecchin no ;

- Gli anni: le date fondamentali: - 1895, nascita della Biennale di Venezia ;

- 1898, testamento della duchessa Felicita Bevilacqua La Masa ;

- 1907, arrivo di Nino Barbantini ;

- 1908, inizio mostre di Ca' Pesaro ;

- 1913, l'anno dello scandalo ;

- 1920, inizio della "diaspora" .

Lo scenario cultural-artistico della Venezia d'inizio secolo non si scostava poi di molto da quel provincialismo diffuso un po' ovunque in tutta l'Italia. L' isolamento , non solo geografico-lagunare, rendeva in ogni caso, nella città veneta, il prolungamento dell' humus ottocen­tesco nel nuovo secolo ricco di sfumature spiccatamente decadenti e del Decadentismo, Venezia, fu forse la città che più, oltre ad ispira­re, subì il fascino del mito estetico del Poeta-Vate Gabriele D’Annunzio, vero propulsore di gusto e cultura in tutta la penisola.

- Influssi simbolico-decadenti :

- fuga dalla realtà, ricerca estetica e estremamente intel­lettualizzata attraverso il ricorso al simbolo == SIMBOLISMO .

- Da Wagner a Nietzsche, da Huysmans a Wilde e D'Annunzio, in un clima di simbolica evasione dalla realtà alla ricerca di una esistenza che riduce il tipo umano ad una dimensione estetica di culto, artifi­cioso ed eccentrico, della bellezza, si apre il periodo artistico del Decadentismo.

- Il DECADENTISMO è caratterizzato da:

- ansia del nuovo;

- moduli espressivi che attingono dal fondo inespresso della realtà;

- concezione mistica e visione della poetica;

- sensazione di tragica inquietudine;

- senso di solitudine dovuto alla frattura tra artista e società;

- morboso, raffinato vagheggiare del disfacimento e della morte.

- Ricollegabile al Simbolismo è l' ART NOUVEAU , la quale nasce come opposizione all'esaltazione e diffusione delle moderne tecniche dell'industria che portano ad uno scadimento del gusto artistico pro­vocato dall'avvento della macchina (teoria di William Morris, funzio­nalità e uso della produzione industriale sotto la visione decorativa dell'artista per avere oggetti artistici a basso costo disponibili non solo per una élite ma per chiunque).

Quindi concorrono: - opposizione all'eclettismo ottocentesco;

- influssi orientali e specialmente giapponesi;

- impiego di nuovi materiali.

- Conseguenza dell'Art Nouveau == artigianato ad alto costo.

- Ricerca generale di un qualcosa che va oltre la realtà, ricerca dell' autre , della verità nascosta. Nasce il dramma tra il soggetto e l'oggetto == sfida estetica, fuga nel simbolo o fuga in un paradiso perduto, dramma tra rapporto umano e mondo oggettivo esteriore, ricer­ca di resa obiettiva da un lato e intellettuale dall'altro dell'altro, dell'oggetto e così via.

- Gli anni nel dettaglio :

- 1887 , Esposizione Nazionale di pittura e scultura.

- 1893 , 19 aprile, seduta del Consiglio Comunale di Venezia dove si delibera di istituire una Esposizione artistica biennale nazionale, da inaugurarsi il 22 aprile 1894, assegnando un premio da dedicarsi al ricordo delle nozze delle LL.MM. Umberto e Margherita. A pensare l'iniziativa, sulla spinta della mostra del 1887, tre persona in primis : Riccardo Selvatico, sindaco della città, poeta, commediografo e letterato; Antonio Frade­letto, accademico d'indiscussa fama e capacità organizzativa; Giovanni Bordiga, scienziato umanista e filosofo acuto interessato alla vita sociale e politica. Fu Bartolomeo Bezzi a suggerire l'internazionalità della Biennale.

- 1895 , si inaugura la prima Esposizione Internazionale della città di Venezia (definita , ma inizialmente presentò l’arte alla moda di fine secolo - le prime Biennali, anche per i suggerimenti di Giovanni Boldini, sostanzialmente non accolsero, se non come sporadiche apparizioni, le innovazioni artistiche che andavano aprendo un nuovo cammino all'arte - da qui la reazione di Ca’ Pesaro): Fradeletto segretario ; Boldini e le scelte espositive; lo scandalo del Supremo convegno di Giacomo Grosso : una tela oltraggiosa per una certa morale fin de siècle , che aveva suscitato sdegno anche da parte del futuro Papa Santo Pio X, in quanto e per la quale ci si deve adoperare . Nel ricco, suntuoso fa­sto decadente e mondano delle prime Esposizioni, bene accetto era solo lo scandalo da salotto. Il quadro maledetto di Giacomo Grosso ebbe, infatti, un enorme successo: fu premiato dal pubblico come migliore opera e poi addirittura portato in lucrosa tournée per l'America. commentò Sissi , l'Imperatrice Elisa­betta d'Austria, davanti alle giovani fanciulle del dipinto.

- 1896 , il conte Filippo Grimani sindaco di Venezia (lo sarà fino al 1919, anno della sua morte).

- 1897 , alla Biennale mostra di arte giapponese .

- 1898 , 18 febbraio, testamento della duchessa Felicità Bevilacqua La Masa : donava al Comune di Venezia la mole longheniana di Palazzo Pesaro per istituirvi . Altre clausole del testamento prevedevano la trasformazione in studi e ricoveri per quei giovani artisti di una parte del palazzo e di un'altra parte da destinarsi ad essere affittata allo scopo di ga­rantire un reddito per il funzionamento dell' Opera .

- 1899 , 31 gennaio, morte della duchessa Felicita Bevilacqua La Masa .

5 dicembre, accettazione del testamento della duchessa da parte del Comune di Venezia.

Alla Biennale mostra di opere di Giacomo Favretto (42 dipinti).

- 1901 , primi studi di artisti a Ca' Pesaro .

Alla Biennale , mostra dei paesaggisti francesi degli anni Trenta (opere di Corot, Daubigny, Dupré, Millet, ecc.); Antonio Fontanesi (64 dipinti e 4 disegni); Auguste Rodin (20 sculture); Arnold Bocklin (12 dipinti).

- 1902 , trasferimento a Ca' Pesaro (piano nobile) del Museo Internazionale d'Arte Moderna , che prima era a Palazzo Foscari (istituito nel 1897 per conservare le opere acquistate alla Biennale).

- 1903 , alla Biennale Mostra Internazionale del Ritratto Moderno (48 opere di Boldini, Lavery, Sargent, Whistler, ecc.).

Modigliani all'Accademia di Venezia .

- 1905 , nascita ufficiale della fondazione "Opera Bevilacqua La Masa" . L'intento iniziale fu quello di fare della Fondazione un organismo le­gato all'Istituzione artistica principale dove, alla fin fi­ne, potevano ripiegare ad esporre quei giovani che, anche per vere e proprie esigenze di spazio non erano accolti ai Giardini.

- 1907 , arrivo del ventitreenne ferrarese Nino Barbantini , direttore del Museo Internazionale d'Arte Moderna e segretario generale dell'Opera Bevilacqua La Masa. La sua opera è affiancata da un Consiglio di Vigilanza e da una Giuria di Accettazione .

Alla Biennale , l' Arte del sogno , mostra internazionale curata da Galileo Chini, De Albertis, Novellini e Previati (opere di Alberto Martini, Marussig, Previati, F. von Stuck, ecc.).

- 1908 , prime due mostre di Ca' Pesaro , con artisti veneziani noti ( i tre Ciardi, Fragiacomo, Laurenti, Milesi , ecc. - ma anche giovani: Arturo Martini, Gino Rossi, Guido Marussig, Guido Cadorin, Gennaro Favai, Arturo Malossi, Umberto Martina , ecc.). La prima s'inaugura il 26 luglio. Non ci sono cataloghi . Complessivamente, nelle due mostre: 86 artisti, 332 opere . Guido Marussig fa il manifesto della mostra con il "Leon dea maega", simbolo già usato dalla Biennale; Fradeletto scrive a Barbantini di non farlo più.

- 1909 , due mostre di Ca' Pesaro , simili a quelle del 1908. Non ci sono cataloghi . Tra i giovani : Ugo Valeri, Gino Rossi, Mario Cavaglieri, Napoleone Martinuzzi, Guido Cadorin, Gennaro Favai, Umberto Martina, Emo Mazzetti, Fabio Mauroner, Ercole Sibellato, Vittorio Zecchin, Umberto Moggioli (che presentava una mostra di circa 40 "impressioni romane").

Alla Biennale , Franz von Stuck (31 dipinti e 4 sculture).

- 1910 , due mostre di Ca' Pesaro ( primi cataloghi ); arrivo di Arturo Martini e di Gino Rossi : . Primavera: tra gli altri, Ugo Valeri, Guido Cadorin, Ubaldo Oppi .

Estate: a Ca' Pesaro mostra "futurista" di Boccioni (42 opere), presentata da Filippo Tommaso Marinetti ( 27 aprile lancio dei volantini dalla Torre dell'orologio in Piazza San Marco contro la "Venezia Passatista": . Boccioni dona al Museo Internazionale d'Arte Moderna il suo dipinto Maestra di scena , chiesto poi per una mostra a Milano e sparito. Sempre alla esposizione d'estate, mostra Tullio Garbari (36 opere) e di Teodoro Wolf Ferrari (52 opere, decorò anche gli ambienti dell'ammezzato , su suo progetto e senza compenso, da qui si vede il suo entusiasmo per l'arte decorativa delle Secessioni). Tra gli altri: Luigi Scopinich, Umberto Martina, Mario Cavaglieri e alcuni progetti di architettura di Brenno Del Giudice . Per la prima (continua in: //xoomer.alice.it/studiomondi/01teodorowolfferraribassano2006.htm )


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