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Musei civici di treviso: opere in cerca di restauro 2

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L'Associazione Trevigiana Antiquari, lo scorso anno, ha allestito una mostra piuttosto ambiziosa, Made in Italy: quando l'arte insegna a fare impresa , con lo scopo di presentare, in dieci sezioni, alcuni esempi di "botteghe d'artisti" che, dal Medioevo ai primi decenni del Novecento, ci potessero testimoniare il loro essere state, a tutti gli effetti, vere e proprie imprese il cui prodotto aziendale era, appunto, l'opera d'arte, vale a dire il prodotto di qualità per eccellenza. Le "botteghe-impresa" proposte, erano tutte realtà imprenditoriali legate al nostro territorio, così da poter dare, anche, una continuità storica a quel fenomeno di "rinascita" che ha caratterizzato, almeno fino a qualche anno fa, le regioni del nostro Nord-Est in un modo tanto straordinario da essere preso addirittura a modello in ambito internazionale. Denominatore comune della maggior parte di tutta questa imprenditoria, antica e moderna, era la qualità del prodotto finale, in altre parole, quanto di più genuino si possa oggi intendere nella locuzione "fatto in Italia", Made in Italy . La ripresa, pur lenta, di questi ultimi mesi da una crisi tra le più acute della nostra contemporaneità, in un panorama di globalizzazione generale, pare proprio non possa prescindere, per le nostre imprese, dal presentarsi e dall’essere aziende capaci di forgiare prodotti di una qualità elevata che è solo nostra, solo italiana, poiché trova nella nostra cultura, nella nostra tradizione, nella nostra storia e nella nostra arte le sue radici ma, soprattutto, trova in tutto ciò uno straordinario humus di continua, rigenerabile fertilità, che ammette ben poca concorrenza da parte di altre nazioni; insomma, le uniche vere carte sulle quali in futuro si può puntare per vincere, proprio in ambito produttivo-economico.

La mostra collaterale di Antiquari ai Carraresi di quest'anno, che la nostra Associazione allestisce con altrettanto impegno in collaborazione col Comune e con i Musei Civici di Treviso, apparentemente sembra perseguire uno scopo del tutto diverso, forse più nobile, certamente più generoso e, si spera, utilmente pratico. In realtà, però, è un tassello di un mosaico ben più vasto, che verte a solidificare le stesse radici e a rinvigorire quello stesso humus sui quali la nostra realtà sociale, culturale ed economica non può non attingere se vuol essere leader attiva e propositiva di questo nuovo "Rinascimento" globalizzato che si va delineando sempre più chiaramente all'interno di un mondo che, mese dopo mese, pur non senza monumentali difficoltà, abbatte barriere, elimina confini, annienta divisioni, livella disuguaglianza. Ecco allora che Musei Civici di Treviso: opere in cerca di restauro è una mostra la cui utilitas si concretizza, sì, nella ricerca di finanziamenti destinati al restauro di alcune opere bisognose di un intervento conservativo ma, al tempo stesso, s’inarca ad abbracciare un modo d'intendere il nostro patrimonio storico e artistico, di custodirlo, di tutelarlo, di promuoverlo, di leggerlo, di capirlo e di "sfruttarlo" che è esattamente lo stesso che abbiamo cercato di evidenziare con la mostra dell'anno scorso. Proponiamo, quindi, per questa mostra, questi due livelli di lettura, entrambi importanti.

Con Musei Civici di Treviso: opere in cerca di restauro , l’Associazione Trevigiana Antiquari si fa promotrice pertanto di un impegno diretto a favore del patrimonio artistico, storico e culturale della città di Treviso attraverso la volontà di trovare finanziamenti per il restauro di un gruppo di opere dei Musei Civici cittadini, nella convinzione di fare casa utile alla comunità dando un contributo, per quanto piccolo, alla salvaguardia di questa nostra eccezionale ricchezza. Allestendo questa mostra, al contempo, presenta le opere scelte, bisognose di un intervento conservativo, in modo tale da poter esibire al pubblico sotto veste espositiva, con intento didascalico-esplicativo, l’ iter processuale di alcuni esempi di restauro così che il visitatore possa prender coscienza di quali delicate e necessarie “cure” un’opera d’arte abbisogna perché ne sia garantita, alle generazioni future, talvolta la sua stessa esistenza. In mostra, come in questo catalogo, ogni opera presentata è accompagnata da una descrizione storico-critica, da una descrizione del suo attuale stato di conservazione, da una relazione tecnico-scientifica dell’intervento di restauro e dal preventivo di spesa per le operazioni di recupero necessarie. Da questo punto di vista, l'augurio è che l’iniziativa possa stimolare l'animo sensibile dei possibili mecenati.

Ma perché decidere di finanziare il restauro di un’opera nell'ambito di un'iniziativa come questa? Per prestigio, certo: non è cosa da poco, infatti, legare per sempre il proprio nome, o il nome della propria azienda, a un'opera conservata dal proprio museo cittadino, sapendo che nelle sue sale, se esposta, o comunque sia nella documentazione d'archivio, quest'opera sarà accompagnata da una dicitura che dirà più o meno: Restauro realizzato grazie al contributo di... E lo stesso se parteciperà a determinate mostre o se sarà pubblicata in certi cataloghi. Tutto ciò non è certo cosa da poco! E' un'ambizione nobile e una nobile forma pubblicitaria; tanto più considerando che, per

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