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17 novembre festa del gatto nero

Perseguitati da secoli perché considerati animali portatori di sfortuna, animali che impersonano il male e per questo evitati, se non addirittura uccisi. Sono i gatti di colore nero e ogni anno, secondo l’AIDAA (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) ne vengono sterminati 60 mila esemplari, di cui almeno 7.000 in Lombardia e dai 1.200 ai 1.500 esemplari nelle sole provincie di Milano, Roma e Torino. Per l’AIDAA è ora di dire basta e ha deciso di istituire la giornata di “tutela e dignità dei gatti neri”.

L’idea è quella di celebrare “il Gatto Nero Day” il 17 novembre di ogni anno con un convegno che presenti i dati del lavoro fatto da AIDAA e da tutte le altre associazioni animaliste, ma anche premiando coloro che in qualche modo si dedicano alla cura ed alla salvezza dei gatti neri. La scelta del 17 novembre - spiegano i promotori - ha due motivi, il primo è legato al giorno 17 che insieme ai gatti neri rappresenta nella mente dei superstiziosi il simbolo della sfortuna. Il secondo è la scelta del mese di novembre, in contrapposizione alla notte di Halloween, il giorno in cui le uccisioni di gatti neri raggiungono il loro apice.


Le origini di una superstizione nefasta
La superstizione legata ai gatti neri nasce nel Medioevo, periodo storico generalmente poco favorevole ai felini, che, anche su indicazione della Chiesa, venivano associati al diavolo e ritenuti compagni delle streghe perché, come loro, uscivano di notte. Proprio per questa abitudine il gatto nero era considerato particolarmente infausto. Quando, praticamente invisibile nelle strade buie dell’epoca, tagliava la strada a un cavaliere, il cavallo spesso si imbizzarriva e lo disarcionava.

Fra il 1000 e il 1700 milioni di gatti, di ogni colore, vennero uccisi in nome della loro presunta affinità con il Maligno. Secondo alcuni studiosi questo massacro, permettendo il moltiplicarsi dei topi, avrebbe favorito il dilagare delle epidemie di peste.

In altre culture, invece, come quella egiziana e quella greca, dove i felini erano venerati appunto per la loro capacità di liberare le case dai topi, il gatto nero era considerato simbolo di perfezione e, ancora oggi, in Francia e in Inghilterra un ciondolo che rappresenta un gatto nero è considerato un portafortuna ed è di buon auspicio tenerne uno in casa. Ancora oggi nello Yorkshire è tradizione che, se un gatto nero entra di buon mattina in camera da letto, la giornata sarà fortunata. Per le ragazze vederne uno è segno di fortuna in amore.
Infine, una curiosità: i gatti neri sono geneticamente molto robusti ed è stato rilevato che, oltre la metà dei gatti randagi presenti nelle città è di colore nero.