Sei in: Altro

Per il professionista

Mediazione : perchè conviene anche agli avvocati
fonte : riflessione dell'avv. Giovanni Giangreco Marotta

_
Avverso la mediazione civile, istituita con d.lgs. 28/2010 ed entrata in vigore il 20 marzo scorso, si è subito levato un coro di no.
Al di là delle motivazioni in punto di diritto sollevate da alcune parti, l’entrata in vigore di questa norma è stata da molti interpretata come un ulteriore “attacco” alla categoria forense.
In particolare, si è pensato che, se è vero che la mediazione avrà un effetto deflattivo, l’ulteriore conseguente e naturale effetto della mediazione sarà anche quello di sottrarre incarichi professionali agli avvocati.
In realtà le cose stanno diversamente :

1. I Numeri
Secondo i numeri forniti dal Ministero della Giustizia il 70% delle parti chiamate in mediazione non si presenta al primo incontro. Questo fa sì che il procedimento si concluda con un verbale di mancata conciliazione per mancata comparizione della parte chiamata.
Solo il 30% delle parti chiamate in mediazione ritiene utile presentarsi al primo incontro.
Ebbene, le statistiche dicono che ben il 70% dei procedimenti svoltisi con la presenza di entrambe le parti si conclude con un verbale di conciliazione.
Le parti, quindi, incontrandosi riescono a mettersi d’accordo.
Sebbene ancora non si conosca affatto l’istituto della mediazione oppure, laddove lo si conosca, ci sia poca sensibilità nei suoi riguardi, nella maggior parte dei casi in cui si decida di servirsene si ottiene un risultato più che positivo.
Altro dato utile è che il 90% delle istanze di mediazione sono avanzate dagli avvocati. Ciò mostra come l’utenza avverta, comunque, la necessità dell’assistenza di un legale nel procedimento di mediazione.

2. Perché conviene anche agli avvocati
Se è vero, come si è detto, che nella maggior parte dei casi la mediazione ha un esito positivo, allora mediare conviene.
Conviene alle parti che in breve tempo riescono a comporre la loro controversia e conviene anche agli avvocati che soddisfano le aspettative dei propri clienti offrendo loro l’opportunità di una soluzione rapida al problema e che per questo servizio di assistenza legale ricevono subito il loro congruo compenso.

Il Giudice deve restare l’approdo finale quando tutte le altre strade sono impercorribili.
Ma vale la pena provarci e non solo nelle materie per cui la mediazione è obbligatoria.
La mediazione può essere la soluzione per qualunque tipo di controversia.
Peraltro, anche quando il procedimento si conclude con un verbale negativo per mancato accordo fra le parti, il procedimento di mediazione resta sempre uno strumento in mano all’avvocato per capire meglio il caso prima di avviare una causa, acquisendo ulteriori informazioni e ascoltando anche il punto di vista dell’altra parte.

3. L’ importanza delle emozioni in mediazione
Gli avvocati sono abituati a mediare ogni giorno, perché dovrebbero avere bisogno della mediazione? Non possono essi stessi cercare un accordo fra colleghi, proponendo poi al cliente l’adesione allo stesso?
L’esperienza, purtroppo, ci dice che non è così.
Il cliente non attribuisce al proprio avvocato quel ruolo tipico di un soggetto terzo capace di trovare un accordo e vuole che l’avvocato faccia i propri interessi, sempre, che stia dalla propria parte e che cerchi a tutti i costi, poiché animato da spirito bellicoso, di “rovinare” la controparte.
Solo mettendo le parti interessate, l’una di fronte all’altra, si avvia quel particolare meccanismo che fa si che entrino in gioco anche le emozioni, fattore importantissimo in mediazione.
E’ solo attraverso la sapiente gestione di queste emozioni da parte di un soggetto terzo, il mediatore, che si giunge a scoprire tutti gli interessi in gioco, anche quelli che normalmente non troverebbero mai ingresso in una causa, e, quindi, si scopre tutti insieme la terza strada, quella percorribile da entrambe le parti, perché da entrambe condivisa.
E’ questa la forza della mediazione, la condivisione del procedimento che porta al risultato. Nulla è imposto e tutti giungono insieme ad un accordo perché da tutti voluto.
E’ il meccanismo del win/win dove, al contrario di quanto accade nei tribunali o davanti ad un arbitro, tutti vincono! Anche gli avvocati.