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Legge edilizia libera

Una bella notizia per chi vorrebbe eseguire dei lavori di manutenzione, di installazione di impianti o semplicemente vuole ristrutturare la propria abitazione. È entrato in vigore il decreto del 22 marzo che contiene il glossario dell’edilizia libera. Il documento contiene l’elenco di tutte le opere che da oggi possono essere eseguite senza alcun titolo abilitativo. Sono in tutto 58 gli interventi che grazie a questo decreto si possono eseguire senza la presentazione presso gli uffici comunali di comunicazioni o di richieste per ottenere le dovute autorizzazioni. La pubblicazione del decreto dovrebbe donare un discreto impulso al settore edile grazie ad una burocrazia più flessibile e meno macchinosa.
L’elenco dei 58 interventi liberi da autorizzazioni o comunicazioni è facilmente consultabile su internet ed è valido in tutta Italia visto che le Regioni non devono recepirlo. Il Glossario, che ha valore per l’intero territorio nazionale (si può scaricare dal sito //www.italiasemplice.gov.it/media/2528/glossario-edilizia-libera.pdf .) prevede che nessuno dei comuni può imporre regole più restrittive.

Gli interventi di edilizia libera, dai pannelli fotovoltaici all’eliminazione delle barriere architettoniche

Nessun titolo abilitativo occorre per sostituire pavimentazioni esterne ed interne, per rinnovare intonaci interni ed esterni, opere di lattoneria, come grondaie e pluviali, per cambiare rivestimenti e serramenti. Non è soggetta a comunicazioni o autorizzazioni la sostituzione di inferriate e di altri elementi antintrusione, di parapetti e ringhiere.

Rientrano nella categoria di edilizia libera anche la riparazione, l’integrazione, l’efficientamento e la messa a norma di diverse tipologie di impianti, che comprendono quelli elettrici, per la distribuzione del gas, igienici e idro-sanitari, antincendio, di climatizzazione. Non vi è dubbio che anche l’antenna o la parabola vanno installate senza dover richiedere autorizzazioni e senza presentare alcuna comunicazione.

Nell’ambito degli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche, e a condizione che non venga alterata la sagoma dell’edificio, sono considerati di edilizia libera l’installazione, la riparazione, la sostituzione ed il rinnovamento di ascensori e montacarichi (purché non incidenti sulle strutture portanti), di servoscala, di rampe, di apparecchi sanitari e di dispositivi sensoriali.

Se si rispettano le caratteristiche tipologiche e materiche, anche la riparazione e la sostituzione dei manti di copertura non richiedono comunicazioni o autorizzazioni di alcun tipo. Anche l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici, al di fuori dei centri storici, è considerata come un’attività di edilizia libera. Nessun titolo edilizio anche per i gazebo e altri arredi da giardino.

Seppure rientranti nel glossario, i gazebo, gli stand fieristici, le tensostrutture – intesi come opere «dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiore a 90 giorni» – necessitano di una comunicazione di avvio lavori per essere installati. Ovviamente, anche per gli interventi considerati “liberi” resta fermo il rispetto delle prescrizioni contenute negli strumenti urbanistici e nelle normative di settore, come le norme antisismiche, antincendio, igienico-sanitarie, di tutela dei beni culturali e del paesaggio.