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Le situazioni più frequenti da impermeabilizzare e le suscettibilità di danno

Le situazioni più frequenti da impermeabilizzare e le suscettibilità di danno
Nell’edilizia classica, quando si pensa all’impermeabilizzazione, immediatamente si pensa al tetto, essendo
questo elemento costruttivo, quello che per primo viene associato all’acqua ed alla pioggia, ed è quello che
maggiormente deve proteggere la costruzione dagli agenti atmosferici. Le coperture degli edifici, sia piane
che inclinate, costituiscono infatti nella loro globalità una buona percentuale del totale, riferito alle
superfici oggetto di impermeabilizzazione. Le recenti normative sul risparmio energetico, prevedono
(giustamente) spessori di isolamento termico sempre maggiori. Tale condizione induce rilevanti effetti di
dilatazione termica ciclica sugli elementi esposti all’irraggiamento solare diretto, sottoponendo a rilevante
stress, sia termico che meccanico il sistema di impermeabilizzazione adottato. Nella maggioranza dei casi,
l’impermeabilizzazione si trova ad avere uno strato sovrapposto (massetto, manto di tegole o altro), che
oltre a sollecitare il manto a causa del suo peso, gli trasferisce importanti azioni tangenziali, spesso
applicate in modo asimmetrico o addirittura puntuale, e tali da creare le condizioni per una durata ridotta o
una rottura prematura dello strato impermeabile. Ulteriori circostanze negative sono la presenza di
elementi particolari di discontinuità, come cupole, lucernari, camini, attraversamenti di tubi o di elementi
come scarichi, bocchette, esalatori ecc. Oppure elementi e particolari di impianti, come pannelli solari,
antenne, unità di trattamento aria o tubazioni di diversa natura. Spesse volte ci si trova a constatare che
non sono state realizzate le pendenze, e si creano quindi ristagni d’acqua, che a loro volta provocano
depositi di sabbia e terriccio, con formazione di vegetazione infestante capace di perforare lo strato
impermeabile. Non mancano poi i danneggiamenti dovuti ad azioni accidentali, da parte di chi utilizza o ha
accesso al tetto o alla terrazza. La mancanza di manutenzione è inoltre un’importante causa di degrado
precoce dei sistemi impermeabili. Anche le pareti dell’edificio sono un elemento costruttivo soggetto ad
infiltrazioni d’acqua derivanti da cause diverse. La carenza di sigillatura fra infisso e muratura è forse la più
frequente, ma non mancano ad esempio apporti da soglie o marcapiani, ed in alcuni casi (rari in realtà)
all’azione combinata di acqua e vento. L’acqua piovana che rimbalzando sul pavimento, imbibisce la parte
bassa della muratura, è un’altra frequente causa di ingresso d’acqua nell’edificio, unita spesso a perdita di
tenuta degli elementi di scarico delle acque piovane o di altri impianti. Un capitolo a parte invece merita
l’acqua proveniente dal sottosuolo, che diversamente dalle altre manifestazioni descritte, tende a
penetrare dal basso verso l’alto, e con una vera e propria pressione idraulica, talvolta anche molto intensa.
In tutte le situazioni descritte, ovvero nella quasi totalità dei casi, i danni e le infiltrazioni conseguenti, si
concentrano in corrispondenza delle irregolarità geometriche, ovvero su risvolti, angoli, spigoli, gradini,
soglie, bocchette, scarichi e punti chiamati anche “singolarità”. Non sono inoltre da sottovalutare le perdite
da impianti o parti di impianto che causano danni anche gravi all’edificio. Sarebbe necessario prevenire tale
eventualità, ad esempio predisponendo adeguate opere di impermeabilizzazione a protezione della
costruzione, dove sono possibili danneggiamenti e perdite dovute agli impianti. E’ molto frequente,
nell’edilizia abitativa, la mancata impermeabilizzazione del pavimento nel bagno, o nelle pareti del box
doccia, che sono spesso la causa di rilevanti infiltrazioni ai piani sottostanti. Molto subdola ed insidiosa è
invece la formazione di condensa su pareti e soffitti, in occasione di abbondanti precipitazioni piovose o
nevicate, la quale viene erroneamente percepita come difetto di impermeabilità, e porta spesso a
rifacimenti del manto del tutto inutili e non necessari, o peggio a estenuanti contenziosi giudiziari. Nella
definizione del corretto sistema di impermeabilizzazione, si dovrebbe tener conto anche delle azioni che
questo è chiamato a sopportare in corso d’opera, cioè prima della sua vera e propria messa in esercizio.