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Taglia su case fantasma

Un premio ai comuni da 1.500 euro per ogni casa ancora «fantasma» scovata dopo il 28 febbraio , il termine ultimo fissato dal milleproroghe per denunciare al Catasto gli immobili sconosciuti, e un meccanismo per rendere più spediti gli incentivi ai sindaci che si alleano con l'Erario per pizzicare gli evasori del fisco nazionale.

Sono il cuore dell'ultima offerta fiscale ai sindaci in vista dell'approvazione del decreto sul federalismo municipale, che tenta l'accelerazione in commissione bicamerale. La prima riunione della commissione e dell'ufficio di presidenza è in calendario martedì e, riferisce l'agenzia Radiocor, si punta a chiudere la partita entro venerdì 21, senza aspettare il 26 come previsto fino a ieri . Ancora allo studio l'ipotesi di introdurre una componente dinamica alla compartecipazione Irpef, che sostituirà gran parte del gettito dell'Imu sulle compravendite e offrirà una base più omogenea ai bilanci dei comuni: tra le opzioni c'è quella di trasformare nel tempo una quota della compartecipazione in addizionale, secondo un'impostazione simile a quella prevista nella proposta originaria sulle regioni, ma i dettagli sono ancora da definire. In questa architettura, dovrebbero essere trasferiti dai sindaci allo stato anche i rischi di crollo del gettito della cedolare secca, che sarebbe solo «compartecipata» dai comuni per la quota necessaria a pareggiare i conti. Completa il quadro la tassa di soggiorno, su cui si concentrano le critiche degli operatori del turismo: «Nello scenario attuale – ha sottolineato ieri Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, qualsiasi aggravio fiscale fa rischiare il collasso alle imprese ricettive italiane».

I nodi si scioglieranno nelle prossime ore, anche con il confronto decisivo con il ministero dell'Economia, prima di mettere a punto il testo definitivo atteso per l'inizio della prossima settimana. Rimane comunque escluso uno sblocco delle addizionali all'Irpef. «I segnali di attenzione non mancano – riflette il presidente dell'Anci Sergio Chiamparino –, e rispondono ai punti critici segnalati nel nostro dossier di inizio anno (pubblicato sul Sole 24 Ore del 3 gennaio, ndr). Resta aperta la questione del taglio ai trasferimenti, e prima di dare un giudizio bisogna aspettare il testo definitivo, ma penso che anche il governo sappia bene che non si può fare il federalismo senza l'accordo dei sindaci».

La taglia sulle case fantasma completa il pacchetto pensato per far conoscere al fisco gli immobili finora sfuggiti alle registrazioni catastali. La prima fase della regolarizzazione, che dopo i tempi supplementari introdotti dal milleproroghe, si chiuderà a fine febbraio e, secondo le prime indicazioni, ha portato nelle mappe catastali più di un milione di immobili: questo significa che sul territorio ci sono ancora circa un milione di immobili sconosciuti, che si potrebbero tradurre in un premio una tantum da un miliardo e mezzo per i sindaci che li scoprono. La misura, soprattutto dove il fenomeno è più intenso, vuole offrire un incentivo concreto per superare la ritrosia dei sindaci, non troppo interessati a pizzicare le case fantasma con la sola prospettiva di dover poi affrontare il malcontento degli interessati e in qualche caso la patata bollente di un'eventuale demolizione.

Per diventare davvero protagonista del federalismo municipale, l'alleanza stato-sindaci nella lotta all'evasione prova anche ad accelerare il meccanismo che porta i premi ai sindaci. Oggi l'incentivo, pari al 33% (e destinato a crescere al 50%) del riscosso a titolo definitivo, si inceppa nella lunga attesa della riscossione definitiva, che finora ha tenuto lontane dalle casse dei comuni gran parte delle risorse scoperte. Per alimentare l'entusiasmo anti-evasione dei sindaci si pensa ora a un criterio analogo a quello dello stato, che permetta di iscrivere a bilancio le somme al momento della loro scoperta, rimandando alla fine dell'eventuale contenzioso gli aggiustamenti necessari.