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Calcoli strutturali edifici esistenti

Edifici esistenti

Gli interventi su edifici esistenti si classificano in una delle seguenti categorie:
L) riparazioni o rafforzamento locale ;

M) miglioramento ; In Italia esiste un notevole patrimonio edilizio vetusto ed a rischio statico, a causa del boom edilizio verificatosi in epoca antecedente all'entrata in vigore delle moderne normative relative alla progettazione antisismica ed ai materiali da costruzione: molti edifici sono stati costruiti senza tenere conto del comportamento in caso di terremoto e/o con materiali scadenti.

A) adeguamento.

Il progetto strutturale degli interventi “L”, “M”, “A” prevede in generale:
Ø l’applicazione di tecniche di protezione sismica, in modo possibilmente uniforme;

  • Ø l’eliminazione delle “carenze strutturali” della struttura.

Gli interventi “ L ” riguardano singole parti e/o elementi della struttura, non ne modificano significativamente il comportamento sismico e non ne riducono il livello di sicurezza attuale. Tali interventi conseguono una o più delle seguenti finalità:
· ripristinare, rispetto alla configurazione precedente al danno, le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate;
· modificare un elemento o una porzione limitata della struttura (aprire un vano in un muro portante; aprire un foro in un solaio; ecc.);
· migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati;
· impedire meccanismi di collasso locale.

Si osservi che solo gli ultimi due tipi di intervento locale sono coperti da Sismabonus.

Nel caso degli interventi M e A , si definisce il parametro:

ζ = (prestazione antisismica)/(prestazione antisismica di un edificio a norma)

L’intervento ricade nella categoria “ A ” nei seguenti casi, e nella situazione post-intervento deve rispettare il valore minimo ζ indicato:

a) ampliamento (ζ=100%);

b) sopraelevazione (ζ=100%);

c) variazione di destinazione d'uso con incremento dei carichi in fondazione > 10% (ζ=80%);

d) insieme sistematico di opere che portino ad un sistema strutturale diverso dal precedente, mediante l’impiego di nuovi elementi verticali
portanti su cui grava almeno il 50% dei carichi gravitazionali complessivi riferiti ai singoli piani (ζ=100%);

e) modifiche di “classe d’uso” che conducano a costruzioni di “classe III ad uso scolastico” o di “classe IV” (ζ=80%);

f) isolamento sismico (ζ=100%).

L’intervento si classifica nella categoria “ M ” se non ricade tra gli interventi a), b), c), d), e) oppure vi ricade ma riguarda “beni culturali”.