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Il progetto educativo

PROGETTO EDUCATIVO DELL' ASILO NIDO IL GRAPPOLO

L’elaborazione del progetto educativo ha coinvolto il nido nel suo insieme e quanti vi operano: il personale educativo ed ausiliario e volontario (l’equipe educativa), la divisione funzionale degli spazi, l’organizzazione dei tempi e del materiale di gioco. Tutto concorre affinché il nido si configuri come spazio e tempo di esperienze significative per i bambini/e e per i loro genitori. Il progetto è frutto dell’esperienza educativa maturata in 6 anni di gestione di nidi famiglia dalle stesse operatrici preposte alla gestione di questo asilo nido.

FINALITA’

Il nido è un servizio socio-educativo che favorisce l’armonioso sviluppo psicofisico dei piccoli e rappresenta il primo passo verso l’integrazione sociale nei primi 3 anni di vita. L’asilo nido IL GRAPPOLO si fonda sull’idea determinante che la prima infanzia presenta forti potenzialità di sviluppo ma soprattutto forti capacità di autonomia e competenza. Il nido offre ai bambini perciò un luogo educativo, di cura e di socializzazione, dove essere accompagnati nella conquista all’autonomia attraverso relazioni significative e attività quotidiane. L’asilo nido IL GRAPPOLO ricerca lo sviluppo integrale della persona prendendo in considerazione la mente, il corpo ma anche l’anima dei piccoli e propone perciò i primi rudimenti della religione Cattolica. Vengono favorite l’integrazione e la comprensione anche di altre culture in un clima di apertura, accettazione e rispetto dei contesti multietnici presenti. Le diversità non sono vissute come fonte di tensione ma di arricchimento.

L’asilo nido IL GRAPPOLO soddisfa il bisogno dei genitori di famigliarità e di partecipazione diretta in quanto è una piccola realtà, ed è flessibile negli orari. Inoltre il nido si prefigge di sostenere la famiglia nel suo impegnativo ruolo, educativo ed organizzativo, con particolare attenzione alle famiglie monoparentali e si propone come luogo di scambio e di conoscenza fra le famiglie del territorio, luogo di continua formazione per la propria crescita umana e della famiglia.

OBBIETTIVI

Il nido si pone come luogo che agevola la crescita armoniosa del bambino/a e pone attenzione al suo benessere psico-fisico mentre vive questa sua prima esperienza di socializzazione. L’equipe educativa del nido IL GRAPPOLO ha raccolto con entusiasmo l’affascinante sfida dell’educazione e si propone come alleata della famiglia che, principalmente, ha permesso ad una vita di esistere. Per il raggiungimento degli obbiettivi di seguito descritti, l’equipe educativa mette in atto una prassi (modalità educativa) che coinvolge i bambini e a volte anche le loro famiglie.

LA CURA :

Il nido riserva una valenza educativa alle attività della vita quotidiana e ai momenti riservati alle cure materne (altrimenti chiamate routines) ritenuti luogo di apprendimento e di intense relazioni, per questo oggetto d’intenzionalità specifica da parte dell’equipe educativa. I momenti dell’accoglienza, pranzo, cambio, sonno, merenda, e congedo scandiscono con regolarità la giornata dei bambini sono momenti utilizzati per la costruzione della relazione di fiducia con l’educatrice di riferimento. Inoltre la cura e l’attenta organizzazione dell’ambiente del nido sono ritenute equivalenti alla cura del bambino stesso.

Il gioco, sia strutturato che libero, occupa buona parte del tempo al nido per stimolare la spontaneità, la creatività, la curiosità, l’attenzione, la costruzione dell’identità, alimentare abilità cognitive, motorie e socio-emotive favorendo l’autostima e la socializzazione. La sala offre angoli diversificati di libero accesso che facilitano il gioco spontaneo a piccoli gruppi, rassicurano ed evitano situazioni di disorientamento.

Varie attività strutturate sono organizzate in spazi specifici a cui il bambino può accedere in determinati momenti della giornata. Il bambino sceglie e decide liberamente, in base alle proprie attitudini, interessi, bisogni e spinte interiori, l’attività che desidera.

LA RELAZIONE:

L’azione educativa del nido è finalizzata alla costruzione dell’identità del bambino/a attraverso relazioni significative. E’ privilegiata la relazione con “l’educatrice di riferimento” nei momenti di cure materne, ma nascono rapporti significativi anche con l’intera l’equipe educativa che è presente nel nido durante la giornata, dando vita così anche un “gruppo di riferimento”. Le educatrici prediligono l’intervento individualizzato piuttosto che quello sul grande gruppo. La relazione favorisce l’introiezione delle prime regole comunitarie. I bambini sono inseriti in un gruppo disomogeneo per età, offrendo la possibilità di sperimentare la relazione con il più piccolo e con il più grande, occasione spesso non possibile, a questa età, per molti bambini che sono e resteranno figli unici. Già in questa prima esperienza sociale possono imparare ad essere attenti ai più piccoli e possono tentare l’emulazione del più grande.

LA PREDISPOSIZIONE DEGLI SPAZI

Nella cura degli ambienti e nell’organizzazione degli spazi è insita l’ intenzione di trasmettere accoglienza e tranquillità. Per questo si è provveduto a rendere gli spazi famigliari ma anche personalizzati, dove sia leggibile l’appartenenza a quella particolare persona: il proprio lettino, il proprio posto a tavola, la propria bavaglia… tutto per creare un luogo che fa star bene emotivamente. La zona accoglienza non crea distacco: è una finestra aperta sulla vita del nido al fine di non creare separazione tra la famiglia e l’istituzione. All’interno del nido esiste uno spazio motricità che, libero da ostacoli, è percorribile con le auto da spingere con i piedi, dove è possibile fare una corsetta e dove si può trovare una “tana”, scalini e discese.

Una zona più contenitiva è rappresentata dalle “sale attività”: qui si trovano i tavolini, tanti giochi sempre a disposizione dei bambin e le sabbiere contenenti materiali differenti per fare i travasi. C’è anche l’angolo lettura con il divano per le educatrici che ospita anche i più piccolo e un divanetto per i lettori più indipendenti. La libreria dispone di libri “indistruttibili”. In una delle due sale c’è l’angolo morbido per i lattanti, con lo specchio e la palestrina. In una delle due sale si trova l’angolo del gioco simbolico con la cucina e la sua attrezzatura, il posto per la bambola, il suo lettino, i suoi vestiti e anche il suo vasino!

La zona per il pranzo, con grandi tavoli, serve anche per le attività grafico/pittoriche ed è vicina al locale cucina.

Nell’area davanti ai bagnetti ci si prepara per il mangiare e, seduti su alcune panchine, si canta si balla e si Ringrazia per il pranzo.

MODALITA’ EDUCATIVA

ACCOGLIENZA: E’ un momento delicato, lasciare il genitore è sempre faticoso ed è per questo che le educatrici cercano di rispettare le esigenze di ogni singola diade genitore-bambino, offrendo loro una calda accoglienza e un atteggiamento rassicurante per entrambi. Le educatrici accolgono il bambino facendolo sentire atteso, anche dai coetanei, e propongono sempre un rituale personalizzato per ogni bambino/a. I bambini lasciano all’entrata le loro scarpe e cappotti nel posto identificato con un contrassegno e portano in sala qualche gioco portato da casa per agevolare il distacco.

ATTIVITA’ STRUTTURATE: sono riposte in alcuni armadietti presenti nelle sale attività. Le attività che si trovano negli armadietti sono pensate in funzione dell’età (un armadietto per i bambini dai 12/22 mesi contiene: pastelli a cera, matite colorate, elementi naturali da togliere e mettere nei contenitori, pasta di pane, catenelle e contenitori ecc. - un armadietto per i bambini dai 22/36 mesi contiene: giochi da accoppiare, incastri, infilaggio, didò, pennarelli, materiale per il collage, ecc) e in spazi diversi. Il bambino/a può accedere al contenuto degli armadietti in determinati momenti della giornata: quando cioè l’educatrice li apre. Il bambino sceglie e decide liberamente, in base alle proprie attitudini, interessi, bisogni e spinte interiori, l’attività che desidera. L’educatrice, che avrà precedentemente dimostrato tutte le attività contenute, giornalmente non dice COSA si fa, ma dice solo COME si fa e quando inizia e finisce un’attività, ed interviene quindi in un secondo momento, quando il bambino ha già effettuato la scelta. Mentre il bambino/a svolge l’attività, l’educatrice mantiene un atteggiamento agevolante e interviene il meno possibile. Viene evitato l’aiuto inutile il che significa non frenare il suo sviluppo.

Le attività trovate negli armadi sono di un unico esemplare (o al max 2) per tipo affinché venga valorizzato il rispetto del proprio turno, piccola frustrazione che i bambini imparano a vivere.

In alcuni momenti dell’anno i bambini fanno delle attività proposte dalle educatrici. Anche in queste occasioni però l’attività viene proposta a 1 bambino/a per volta e seguita in modo individuale dall’educatrice di riferimento. Agli altri è richiesta l’attesa del proprio turno. I bambini comprendono che all’attesa seguirà un momento esclusivamente dedicato a loro dall’educatrice e questo li aiuta ad attendere serenamente.

Per i bambini al di sotto dei 12 mesi l’attività primaria di gioco è il contatto con il suo corpo e quello dell’altro. Il gioco nel lattante passa attraverso la bocca, le mani, la vista e tutta l’epidermide del corpo. Vengono perciò proposte attività senso-motorie, esperienze tattili, esplorative e sensoriali, soprattutto con materiali naturali, al fine di “far sentire”, stimolare la curiosità e aumentare la capacità percettiva, attività di scoperta del proprio corpo, soprattutto nei momenti di cure materne con educatrice di riferimento,

Le educatrici sono custodi dell’ambiente di cui curano il costante adeguamento in base alle esigenze dei bambini “reali” che lo vivono. Grazie alla loro preparazione e conoscenza approfondita delle tappe di sviluppo infantili, allo strumento dell’osservazione (che è lo strumento guida e costante del lavoro) offrono un’attenzione individualizzata ad ogni singolo bambino nel rispetto della sua personalità.

IL PRANZO: E’ un momento socializzante e conviviale dove i bambini imparano a godere della compagnia dei loro amici e, a casa, dei loro famigliari. Rappresenta l’occasione per uno scambio verbale notevole a sostegno dello sviluppo del linguaggio. I bambini si siedono sempre allo stesso posto dove trovano il loro contrassegno, ciò per dare loro continuità e quindi sicurezza. Il pranzo non rappresenta solo l’atto del nutrirsi ma aiuta creare relazioni. Per questo motivo il pranzo al nido non è svolto in modo frettoloso, dura circa un’ora, è reso piacevole e conviviale dalla presenza serena dell’educatrice che si occupa, a turno, di tutti i bambini seduti al tavolo, chiacchiera serenamente con loro, fa conoscere i cibi nuovi attraverso il gioco e l’esempio. Propone per tutto un assaggio senza forzature, tenendo ben presente che abituare i bambini a vari sapori al nido li aiuterà ad avere una alimentazione più varia domani.

Agevola il gioco manipolativo esplorativo con il cibo per i più piccoli, per i più grandi stimola il desiderio di fare quello che fanno gli adulti, per introdurre l’utilizzo delle posate, cercando di consolidare le abilità di coordinazione.

I bambini più grandi aiutano a sparecchiare ed apparecchiare e imparano a versarsi l’acqua da contenitori in vetro debitamente a loro misura. Sono rispettate assolutamente diete particolari per ragioni religiose e di salute.

CURE MATERNE: E’ un momento privilegiato per la costruzione del rapporto tra educatrice e bambino/a e sono portate avanti prevalentemente dall’educatrice di riferimento. Per cure materne si intendono tutti quei momenti che implicano una disponibilità affettiva attraverso gesti e parole che comunichino benessere e sicurezza.

Cambio: è un momento di cura di grande intimità, un momento di comunicazione emotivo-relazionale e di conoscenza del proprio corpo. Avviene dopo aver chiesto la sostituzione ad una collega perché l’educatrice possa assentarsi senza ansia e possa dedicare le mani, il volto, gli occhi, la gestualità, la voce per brevi ma significativi minuti solo a quel bambino/a. Rappresenta l’attività principale per la fascia dei lattanti. Dopo il pasto i bambini attendono il loro turno per il cambio o seduti a tavola o nella stanza del sonno intrattenuti da una figura ausiliaria.

Igiene: viene fatta con il supporto dell’educatrice che mostra COME SI FA ad uno o al massimo due bambini.

I bambini trovano nel bagno l’asciugamano con il loro contrassegno e, a seconda dell’età, l’educatrice invita a riconoscerlo e ad asciugarsi le mani oppure indica il contrassegno esatto, stimolando la memorizzazione, e aiuta ad asciugare le mani. L’igiene viene fatta prima e dopo il pasto e dopo attività sporchevoli. Prima del pasto dopo l’igiene i bambini più grandi recuperano la loro bavaglia appesa al loro contrassegno e i più piccoli vengono accompagnati delle educatrici nel riconoscimento del contrassegno e il recupero della bavaglia.

Per il bambino più grande che si avvia all’autonomia dal pannolino viene seguito un percorso graduale fatto di gratificazioni e gioco nell’affiancare la famiglia che, in accordo con le educatrici, ha preso questa decisione. L’educatrice invita il bambino/a a provare a fare da solo, sostenendone l’autonomia il momento diventa piacevole e soddisfacente. Anche il momento dell’igiene rappresenta l’occasione per uno scambio verbale utile allo sviluppo del linguaggio.

Imboccare: Il bambino/a imboccato è soprattutto quello dai 6 mesi all’anno durante il periodo cioè dello svezzamento o di consolidamento dello stesso. Questo evento ha un significato importante per il bambino/a: è un cambiamento radicale, ricco di significati e di nuove esperienze. La pappa viene offerta con il cucchiaio e si lascia che sia per lui una scoperta, inizialmente con piccole dosi sulla punta del cucchiaio. Il bambino/a viene imboccato da posizione frontale, in modo che il bambino/a possa vedere chi gli porge il cibo.

IL SONNO: Il sonno è un’esigenza fisiologica che il nido tutela particolarmente soprattutto per i più piccoli che devono maturare un’abitudine, ma anche per quelli più grandi che ancora faticano ad abbandonare la situazione di attività in cui si trovano resistendo così a lasciarsi andare. Per questi bambini è stato predisposto un luogo tranquillo oscurabile dove si posa il frastuono, i grandi movimenti, l’agitazione.

Il passaggio dalla veglia al sonno avviene attraverso dei rituali (la creazione della penombra, l’ascolto di musica tranquilla o che richiama i rumori della natura, il rimbocco delle coperte uno ad uno, la sosta seduta comoda e tranquilla dell’educatrice vicino al bambino che più sembra agitato). Nella stanza i bambini trovano sempre il loro lettino nello stesso posto, per dare sicurezza, sono presenti lettini con protezioni laterali (dai 6 mesi ai 20 mesi), alcuni con protezioni laterali ma con apertura ai piedi, per agevolare la salita e la discesa dal letto (dai 20 mesi) e alcuni materassini (dai 30 mesi in poi).

Vengono richiesti oggetti personali per la nanna del bambino (copertina, ciuccio, orsetto ecc) per restituire un’immagine di individualità e personalizzazione al bambino, anche in un ambiente comunitario. Una educatrice è sempre presente durante la nanna per dare sicurezza. Il silenzio viene tutelato dalle 14, 00 fino alle 15, 30 dopo di che i bimbi svegli si spostano nella sala attività per la merenda e l’igiene.

USCITA: In questa parte della giornata si crea una atmosfera tranquilla e rilassata per non alimentare nel bambino “l’ansia da attesa” del genitore attraverso attività calme ma coinvolgenti. Questo momento offre la possibilità ai genitori e alle educatrici di parlare fra loro scambiandosi informazioni e ponendo domande sull’andamento della giornata trascorsa. Le educatrici riferiscono tutte le informazione annotate sul diario del giorno e rispetteranno quel bambini che, in questo momento di ricongiungimento, ha bisogno di essere al centro dell’attenzione e sentire che il genitore è lì per lui.

L’INSERIMENTO: Prima dell’inserimento al nido i genitori vengono invitati ad una prima assemblea, occasione di incontro con l’equipe educativa e di conoscenza del servizio, dei suoi aspetti organizzativi, delle finalità e delle modalità educative che lo caratterizzano. In questa occasione si comunica il calendario degli inserimenti, si fanno domande, si chiariscono dubbi e si cerca di soddisfare curiosità. Quando inizia l’inserimento è anche l’occasione per fare il colloquio preliminare individuale finalizzato a ricevere informazioni sulla famiglia, sul bambino/a, lasciando molto liberi i genitori di raccontare.

La primissima esperienza di distacco del bambino/a dalla sua famiglia è un evento carico di emotività che scatena e mette in atto un complesso meccanismo di nuovi equilibri nel quale entrano a far parte nuove figure, prima estranee, sia per il vissuto del bambino che per le metodiche e le dinamiche affettivo-relazionali fino a quel momento instaurate con mamma e papà.

L’inserimento è un momento molto importante per il bambino e affinché si integri dolcemente si predilige l’ambientamento graduale. Gli inserimenti vengono fatti a piccoli gruppi per garantire la massima attenzione ai bambini nuovi e in assenza dei vecchi utenti per evitare di danneggiare l’equilibrio del gruppo già formato. Per questo i vecchi utenti frequentano dalla mattina fino alle 15.30 e i nuovi utenti frequentano dalle 16 alle 18 per tutte le settimane di ambientamento, con la presenza di un genitore che li accompagnerà nei primi momenti di gioco al nido, starà all’interno della sala con un ruolo discreto e nel contempo di mediatore tra il bambino/a e l’educatrice, solo in seguito si allontanerà per pochissimo tempo in modo graduale. In questa fase è molto importante l’osservazione delle reazioni del bambino/a.

Nelle successive settimane si ricongiungeranno i vecchi e i nuovi utenti, sempre con una frequenza limitata nel tempo che andrà dilatandosi in modo graduale. Le educatrici, in base al comportamento dei bambini, decidono come proseguire l’ambientamento per ciascun bambino/a. Quindi l’inizio regolare della frequenza al nido è per ogni bambino/a diverso.

LA GIORNATA TIPO

La giornata al nido è organizzata in modo da permettere un’alternanza tra momenti di attività e relax, di cura personale, di gioco libero e attività.

7.30-9.30 ACCOGLIENZA

9.30-10.00 GIOCO LIBERO

10.00-10.30 MERENDINA

10.30-11.30 ATTIVITA’ STRUTTURATE

11.30-12.00 PREPARAZIONE AL PASTO

12.00-13.00 PRANZO

13.00-13.30 IGIENE

13.20-13.30 USCITA PART TIME

13.30-15.30 RIPOSO

15.30 -16.30 RISVEGLIO E PRIME USCITE

16.30-17.00 MERENDA

17.00-18.30 ATTIVITA’/GIOCO LIBERO

USCITE ALLA SPICCIOLATA ENTRO LE 18.30

IL RAPPORTO CON LE FAMIGLIE

Riflessione, confronto, dialogo costruttivo sono processi fondamentali che si attivano non solo con gli incontri fra operatori ma anche nei momenti deputati all’incontro con le famiglie. Le educatrici hanno il compito di attivare una buona relazione con le famiglie basato sulla collaborazione, la condivisione e la partecipazione che per mettono e alimentano il piacere di lavorare insieme attorno ad un progetto comune a favore dei bambini, dei genitori e dell’equipe educativa. In ogni occasione di incontro si parla dei bambini partendo dalle cose di tutti i giorni, da un fatto accaduto, da una nuova conquista, per condividere situazioni ed emozioni legate all’essere genitore, condivisioni che aiutano a colmare le ansie, ad affrontare con serenità le difficoltà dell’essere genitore, nella consapevolezza di non essere soli nell’affrontare il processo di crescita dei propri figli.

Nella programmazione educativa vengono previste attività che richiedono la presenza dei genitori al nido di almeno una giornata per agevolare il loro coinvolgimento e la conoscenza più da vicino del servizio. Dopo la prima assemblea conoscitiva e il primo colloquio preliminare, dopo l’assestamento degli inserimenti si procede al colloquio individuale di

restituzione del periodo appena passato per i genitori dei nuovi iscritti. Qui si apre un confronto sui traguardi e sulle autonomie raggiunte e da raggiungere, si creano le condizioni per collaborare per la crescita dei piccoli, ognuno per i compiti che gli competono.

I colloqui individuali vengono proposti a tutte le famiglie degli iscritti 3 volte l’anno con la stessa intenzionalità. Per i bambini che presentano particolari problematicità il nido mette a disposizione una consulenza specializzata (pedagogista, psicologo, neuropsichiatria ecc.)

Il dialogo tra le educatrici e le famiglie rimane aperto tutti i giorni ed è possibile avere un colloquio personale anche con la responsabile del servizio in qualsiasi momento.

RAPPORTO CON IL TERRITORIO E GLI ALTRI SERVIZI

L’obbiettivo è far conoscere l’esperienza al di fuori delle mura del nido. Per questo saranno programmate serate di presentazione della vita al nido, uscite straordinarie presso servizi che sono vicini al nido (campo sportivo, piscina, parchetti ecc).

Inoltre sono previste attività di raccordo per la fase di passaggio dei bambini dal nido alla scuola dell’infanzia promuovendo incontri tra le educatrici dei servizi, per comunicare informazioni sui singoli bambini, incontri con i genitori per informare sulle modalità del passaggio e preparazione dei bambini al passaggio con il consolidamento delle autonomie e la visita presso le nuove scuole.

LA DOCUMENTAZIONE

Le forme che la documentazione all’interno del nido assume sono le più svariate: dagli album fotografici digitali esposti ogni fine mese che documentano la attività svolte con i bambini ai cartelloni che evocano il percorso che i bambini stanno facendo con la programmazione, dal lavori dei bambini esposti ai verbali di equipe, dal calendario che scandisce settimanalmente le attività proposte ai volantini di iniziative serali o del sabato svolte all’interno del nido e aperte al pubblico.

LA FORMAZIONE DEL PERSONALE

Il personale, sia educativo che ausiliario - ritenuto anch’esso parte integrante ed educante del servizio - è invitato alla formazione e all’aggiornamento tramite corsi proposti dalla coordinatrice e dalla responsabile del servizio e tenuti dalla Provincia di Milano (settore formazione delle professionalità) e da agenzie di formazione private come: Associazione Insieme per Crescere, Associazione Percorsi per crescere, Agenzia di formazione La Scuola.

Gli argomenti dei corsi di formazione seguiti dall’equipe educativa negli ultimi anni hanno riguardato i seguenti argomenti:

Il linguaggio verbale e non verbale / l’inserimento: teorie e metodologie / i bambini aggressivi / l’organizzazione degli spazi al nido/ il nido vivaio di relazioni / la comunicazione / la teoria dell’attaccamento / le organizzazioni complesse / il lavoro di cura e prendersi cura / la relazione fra nido e famiglia / il coordinamento: un ruolo complesso e centrale per la qualità del servizio ecc.

Settimanalmente l’equipe educativa si incontra per programmare e verificare gli interventi educativi proposti, per ridefinirli o ampliarli, creando uno spazio di riflessione, confronto e dialogo utile al miglioramento della qualità del servizio.

L’equipe educativa: Rovelli Chiara – Confalonieri Valentina – Lorenzin Daniela – De Luca Emanuela anno 2008