Sei in: Altro

Drunkoressia: ubriache

Adolescenti con la mania dell’alcol, griffatissime e curatissime passano le ore in solitudine chattando sui social finché non scatta l’ora ics, quella dell’happy hour.

Figlie della cultura dello sballo, per divertirsi e provare qualche emozione si sbronzano con gli amici o il toy boy di turno. Usano l’alcool per disinibirsi di fronte agli altri e sentirsi accettate dal gruppo.

Arrabbiate con la vita non pensano al futuro non hanno ambizioni, desideri se non quello di ridurre drasticamente l’assunzione di cibo in modo da poter aumentare quella dell’alcol.

L’addizione è chiara … l’alcol, grazie agli zuccheri presenti, acquieta il senso di fame, conseguentemente, più bevo meno mangio. Inoltre l’alcol agevola le condotte di eliminazione come il vomito.

Nei casi più gravi l’alcol è l’unica fonte di calorie della giornata.

È un fenomeno molto diffuso tra le anoressiche. Statistiche alla mano , circa il 30%, di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni saltano i pasti per bere di più. Da un sondaggio condotto sugli studenti della University of Missouri- Columbia è emerso che un intervistato su sei, il 16%, limita il consumo di cibo, a volte se ne priva, per assumere più alcol; tre su quattro sono donne.

I rischi fisici della drunkoressia sono gli stessi dell’anoressia: osteoporosi, alterazioni cardiache, amenorrea con l’aggravante di quelli indotti dall’uso/dipendenza da alcol quali neuropatie, tremori, danni al fegato e col tempo al cervello. Inoltre la carenza di vitamina B1 provoca danni al sistema nervoso e a quello cardiovascolare.

A livello psicologico possono riscontrarsi disturbi del sonno, disturbi sessuali, sintomi depressivi, irritabilità, sintomi ossessivo-compulsivi (relativi a calcoli di quantità tra calorie alimentari ed alcoliche e fissazioni su tabelle e modelli nutrizionali, così come di modalità di preparazione ed assunzione del cibo), stress e sintomi ansiosi. La drunkoressia, inoltre espone maggiormente l’adolescente ai rischi che vengono dall’esterno come violenze, abusi sessuali, comportamenti sessuali deviati e/o a rischio.

L’intervento spesso è d’urgenza con ricovero coatto e consiste in un approccio integrato che si avvale della terapia di rinutrizione, psicoterapia individuale e di gruppo ed eventuale assunzione di farmaci.

Dr.ssa Anna Carderi

//www.annacarderi.it/wordpress/?p=386