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Assistenza e riparazione elettrodomestici

Assistenza tecnica specializzata per il tuo elettrodomestico di qualsiasi marca assistenza elettrodomestici multimarche. centro specializzato nel’ assistenza tecnica e la riparazione dei tuoi elettrodomestici di ogni tipo e genere come lavastoviglie, lavatrici, frigoriferi e congelatori, cucine a gas, forni e piani cottura. la nostra assistenza copre riparazioni su elettrodomestici di qualsiasi marca. siamo in grado di operare direttamente a domicilio ripristinando il funzionamento del tuo apparecchio in meno di 24 ore utilizzando esclusivamente ricambi originali delle migliori marche. la professionalità e qualità sono il nostro punto di forza. un’efficiente struttura organizzativa ci permette di assicurare ai nostri clienti interventi tempestivi. il nostro servizio di riparazione elettrodomestici in 24h garantisce: soluzioni ai problemi di funzionamento o di manutenzione del tuo elettrodomestico. assistenza elettrodomestici multimarca riparazioni a domicilio assistenza tutti i giorni, anche festivi assistenza pronto intervento pezzi di ricambio originali oltre alla riparazione elettrodomestici la nostra azienda garantisce la consegna dei materiali e fornitura dei servizi in tempi rapidi e puntuali nel rispetto del tempo dei nostri clienti, fattore determinante e prezioso che ci contraddistingue. garanzia sulle riparazioni soddisfatti o rimborsati! hai bisogno di un intervento urgente? parla con il tecnico tecnico : +39 . 339 . 112 . 68 . 14

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Illuminazione a led

Led le caratteristiche i vantaggi una luce nuova per i tuoi risparmi l’illuminazione assorbe circa il 20% dei consumi elettrici mondiali, sostituire le lampadine tradizionali con quelle fluorescenti compatte, a led o alogene a basso consumo significa ridurre il consumo d’energia, costruire meno centrali elettriche e ridurre le emissioni di anidride carbonica (co2) e degli altri gas climalteranti, come stabilito dal protocollo di kyoto. cosa sono i led il led è un componente elettronico che, al passaggio di una minima corrente, emette una luce priva di infrarossi ed ultravioletti accendendosi immediatamente. la tecnologia led (light-emitting diodes) rappresenta l'evoluzione dell'illuminazione allo stato solido, in cui la generazione della luce è ottenuta mediante semiconduttori anziché utilizzando un filamento o un gas. l'illuminazione led è più efficiente dalpunto di vista energetico, ha una durata maggiore ed è più sostenibile. inoltre consente innovative e creative soluzioni di utilizzo che integrano la luce nelle nostre case, nelle automobili, nei negozi e nelle città. tutti i vantaggi dei led risparmio energetico : confrontato con fonti di illuminazione tradizionali il risparmio ottenuto utilizzando l'illuminazione a led è di circa il 93% rispetto alle lampade ad incandescenza, il 90% rispetto alle lampada alogene, il 70% rispetto alle lampade a ioduri metallici, il 66% rispetto alle lampade fluorescenti. il vantaggio è immenso specialmente laddove l’illuminazione è senza soluzione di continuità (es. gallerie, ospedali, fabbriche, sottopassi, ecc…), con notevole riduzione dei costi di esercizio e di gestione. durata : i led mantengono l’80% dell’emissione luminosa iniziale ancora dopo 50.000 ore. secondo gli standard en50107, con ciò non è detto che bisogna necessariamente sostituirli dopo tale periodo. se tale riduzione non crea eccessivi fastidi, si possono tranquillamente utilizzare fino alla completa perdita di luminosità, stimata in 100.000 ore. confrontando la durata dei led rispetto alle lampade tradizionali notiamo che: - la vita media di una lampadina a filamento é di circa 1.000/1.500 ore; - di una lampada a scarica è di 4.000 ore circa; - di una lampada fluorescente è di 6.000-8000 ore. alta efficienza luminosa : l'efficienza luminosa di una sorgente di luce è il rapporto tra il flusso luminoso e la potenza in ingresso. dimensionalmente è espressa in lumen/watt. il flusso luminoso è definito in base alla percezione soggettiva dell'occhio umano medio e corrisponde ad una particolare curva all'interno dello spettro della luce visibile. una lampadina emette radiazioni anche al di fuori della banda visibile, in genere nell'infrarosso e nell'ultravioletto, che non contribuiscono alla sensazione di luminosità. una lampada ha una maggiore efficienza luminosa quanto più è in grado di emettere uno spettro adatto alla percezione umana. attualmente i led hanno un efficienza luminosa fino a 120 lm/w, rispetto ai 13 lm/w delle lampade ad incandescenza, ai 16 lm/w delle alogene, ai 50 lm/w delle fluorescenti. non inquina e non contiene sostanze pericolose : il led contiene polvere di silicio, non contiene gas nocivi alla salute e non ha sostanze tossiche, a differenza delle fluorescenti e delle lampade a scarica (alogenuri metallici e vapori di sodio). totale assenza di inquinamento luminoso: il led brilla, ma non satura l'ambiente. zero sono le emissioni di raggi u.v. (ultravioletti) che in via generale sono dannosi per l’uomo per lunghe esposizioni nel tempo. zero sono anche le emissioni di raggi i.r. (infrarossi), dannosi per gli occhi alle esposizioni dirette. tali emissioni sono molto dannose anche per il commercio del tessile e del pellame, materiali questi molto sensibili ai raggi u.v. perdita di brillantezza dei colori e sclerotizzazione dei materiali, in particolare quelli naturali e quindi più pregiati, sono spesso l'inevitabile conseguenza di una lunga esposizione alla luce artificiale: un motivo in più per utilizzare i led nell'illuminazione dei locali commerciali. i led non scaldano : i led generano calore, ma lo trattengono al loro interno. difatti, l'involucro è in grado di controllare il calore generato e di smaltirlo verso dissipatori esterni. la potenza usata viene così impiegata al meglio per l'illuminazione, ottimizzando l'efficienza. assenza di manutenzione : i costi di manutenzione degli apparati di illuminazione a led sono stimati nell’ordine di un centesimo rispetto agli impianti al sodio attualmente in uso, quindi praticamente nulli. compatibilità con tutti gli attacchi : le tipologie di led in commercio sono compatibili con dimensioni / attacchi / tensioni di alimentazione esistenti: basta svitare ed avvitare, sfilare ed infilare al posto delle altre lampade! eccellente resa cromatica : l'indice di resa cromatica generale ra, o color rendering index (cri), ci dice in che modo una sorgente è in grado di riprodurre il colore di un oggetto da essa illuminato. illuminando un oggetto colorato (rosso per esempio) con due sorgenti diverse, caratterizzate da ra differente, si può notare come il colore apparirà leggermente differente a seconda della sorgente che lo illumina. in genere i led bianchi hanno un indice di resa del colore di 60-70, sia a 3.200°k che a 5.500°k. inoltre i led soddisfa ogni esigenza di luce in quanto si possono avere svariate tonalità da 2800 °k (luce calda) a 7000 °k (luce fredda)

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Cablaggio strutturato reti computer

Cablaggio strutturato negli edifici moderni destinati ad uffici vengono realizzati impianti di cablaggio strutturato, destinati a supportare la realizzazione di tipi diversi di reti locali, inclusa ad esempio la rete telefonica. gli impianti sono basati su cavi di categoria 5 o superiore e connettori rj-45 (doppini e connettori rj-11 per i collegamenti telefonici). i cavi hanno una lunghezza massima di 90 m, a cui vanno aggiunti 10 m per i cavi di permuta (lato apparato: ec equipment cable, e lato terminale: wac work area cable). questo vincolo è dettato dalle caratteristiche della rete ethernet. per ogni postazione da servire, vengono posati uno o più cavi in apposite canalizzazioni nelle pareti, nei controsoffitti o nei pavimenti dell'edificio, fino a raggiungere un armadio di distribuzione di piano (nel gergo del cablaggio strutturato, floor distributor o fd ovvero cablaggio di piano orizzontale), solitamente si tratta di un rack standard da 19 pollici, che può ospitare sia permutatori che apparati attivi. questi cavi sono attestati da una parte in un pannello di permutazione nell'armadio, dall'altra in una placca a muro o a pavimento in prossimità della postazione utente. collegando un cavo di permuta dal calcolatore alla presa a muro, e un altro dal permutatore ad un apparato di rete (come un hub o uno switch), si crea un collegamento elettrico che permette di collegare il calcolatore alla rete. nel caso le dimensioni dell'edificio non permettano di servire tutte le utenze con un solo fd, i vari fd vengono collegati ad un armadio di edificio (building distributor, bd), tramite cavi in rame e/o in fibra ottica (cablaggio verticale), anche questi attestati in permutatori. allo stesso modo, i diversi edifici di un campus sono collegati ad un armadio di permutazione di campus, o campus distributor, cd. i locali che ospitano gli armadi di distribuzione dovrebbero avere caratteristiche adeguate per alimentazione elettrica (meglio se protetta da un gruppo di continuità), condizionamento, controllo d'accesso (sono luoghi privilegiati per intrusioni o per provocare malfunzionamenti della rete).

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Aspirazione centralizzata sottotraccia

Aspirazione centralizzata sottotraccia centrali aspiranti monofase e trifase centrali indicate per qualsiasi edificio residenziale o nel piccolo terziario es: appartamenti, villette, ville, negozi, uffici, ristoranti e comunque per superfici non superiori a mq. 600; n.b. per superfici maggiori utilizzare centrali trifase settore terziario

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Automazione - automatismi - porte - finestre - portoni - vasistas - cancelli

Essevu energy , si occupa di installazione e assistenza tecnica di: porte e cancelli automatici; portoni industriali; serrande; finestre; barriere e catene automatiche; dissuasori mobili. realizzando applicazioni nell’ambito civile, terziario, industriale e condominiale. l’affermata esperienza nel settore, consente di riuscire a risolvere qualsiasi tipo di problema anche su vecchie automazioni. la nostra azienda è specializzata nell'installazione di sistemi e soluzioni per automazioni in ambito residenziale, direzionale ed industriale oltre che automazioni per il controllo di accessi pedonali e veicolari. trattiamo, in particolare: automazioni per cancelli e barriere: automazione per cancelli scorrevoli, cancelli a battente, automazione porte industriali, automazione portoni sezionali, automazione porte basculanti per garage, sistemi d'allarme senza fili, barriere automatiche. automazioni per ingressi e porte automatiche: porte pedonali automatiche, automazione per porte automatiche speciali, ingressi completi, accessori. parcheggi e controllo accessi: parcheggi con esazione e dissuasori di traffico, sistemi di controllo per accessi veicolari e pedonali, accessori motori per tapparelle e motori per tende: automazioni per persiane, serrande automatiche, motori per serrande, motori tubolari con finecorsa meccanico, motori tubolari con finecorsa elettronico, motori tubolari in kit per tapparelle, accessori.

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Automazioni civili e industriali

Automazione cos'è l'ingegneria dell'automazione si occupa principalmente della modellazione, della simulazione e del controllo di sistemi. avendo un vasto campo di lavoro, l'ingegnere specializzato in questa materia deve avere ampie conoscenze in tutti i settori dell'ingegneria, e una visione di insieme delle leggi fisiche. ad esempio, la robotica, applicazione tipica di questo ramo dell'ingegneria, si occupa del controllo di quegli apparati automatici che riproducono il lavoro umano. altre applicazioni dell'ingegneria dell'automazione riguardano gli azionamenti elettrici, le smart grids, il controllo di processi chimici, gli impianti manifatturieri, i sistemi elettronici di miglioramento delle prestazioni o della sicurezza a bordo dei veicoli e la domotica. come nasce : nel passato i primi esempi di sistemi di controllo automatico riguardano la realizzazione, quindi il controllo, di orologi e dispositivi per orientare automaticamente i mulini a vento. l'automazione ha avuto un grande sviluppo con la rivoluzione industriale dell'ottocento con l'introduzione dei telai automatici, delle macchine a vapore: uno dei primi esempi di regolatore industriale è il regolatore di watt. james clerk maxwell ne analizzò il funzionamento e pubblicò nel 1868 uno studio intitolato "on governors" che si può considerare uno dei primissimi articoli scientifici di controllo automatico. in questo articolo maxwell dice: "il regolatore è una parte della macchina attraverso la quale la velocità della macchina stessa è mantenuta costante a dispetto di variazioni della potenza erogata o della resistenza (al moto)" la parola "automazione" (nella forma inglese automation) è stata coniata negli stati uniti nel 1948 per designare alcuni procedimenti allora molto avanzati introdotti (particolarmente nell'industria automobilistica) e si è da allora largamente diffusa con il significato di impiego di macchine per far andare altre macchine. con l'automazione si persegue l'obiettivo di controllare la potenza generata dalle macchine. oggi, grazie alla miniaturizzazione e al basso costo dei calcolatori, il ricorso all'automatizzazione è sempre più elevato: si va dai termostati per regolare la temperatura delle abitazioni, ai sistemi che ci aiutano nella guida, all'hardware che permette la vita digitale. obiettivi dell'ingegneria dell'automazione : far sì che le macchine possano svolgere in autonomia lavori ripetitivi sviluppare macchine che possano compiere operazioni che un operatore umano non potrebbe compiere perché richiedono troppa potenza, precisione o velocità. sviluppare macchine che possono lavorare in ambienti che sono ostili o pericolosi per l'uomo creare unità utilizzabili in guerra

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Climatizzatori

Climatizzazione che cos'è la climatizzazione di un ambiente confinato consiste nell'insieme di operazioni effettuate per consentire condizioni termoigrometriche adeguate all'utilizzo di quell'ambiente da parte dell'uomo, a qualsiasi condizione climatica esterna, in ogni periodo dell'anno. la climatizzazione di un ambiente comprende, in relazione alle caratteristiche del clima esterno e dell'attività interna (con relativa produzione di calore endogeno), le seguenti funzioni:riscaldamento o raffrescamento, ventilazione con o senza filtraggio dell'aria, umidificazione o deumidificazione. i sistemi di climatizzazione sono composti, in linea generale, dai seguenti sottosistemi: centrale di produzione/trasformazione energetica (produzione di calore o refrigerazione); rete di distribuzione dei fluidi vettore (acqua, aria, gas refrigeranti); terminali di diffusione (a convezione, conduzione, irraggiamento); sistemi di regolazione (centraline, cronotermostati, valvole termostatiche). le caratteristiche e le efficienze di tali sottosistemi dipendono dalla funzione e dalle dimensioni dell'impianto. //www.dmotica.it/images/climatizzazione/planimetria%20clima%20small.jpg dal punto di vista distributivo-funzionale, si distinguono: impianti centralizzati, con un'unica unità di produzione di calore/refrigerazione, connessa ai terminali di stanza da una rete di distribuzione gerarchizzata (generalmente a tutt'aria, se termica e di refrigerazione, ad acqua con terminali radianti, se per riscaldamento); impianti de-centralizzati, con unità di produzione di calore ("caldaiette") o refrigerazione (condizionatori) o misti, per singole abitazioni o stanze. dal punto di vista delle fonti energetiche utilizzate e dell'approccio rispetto alla sostenibilità ambientale, la climatizzazione può essere: artificiale, se basata interamente su fonti non rinnovabili, quali i combustibili fossili (per riscaldamento) o l'elettricità (per raffrescamento e ventilazione) magari con tecnologia inverter; naturale (o bioclimatizzazione), se basata sull'utilizzo di risorse rinnovabili e di sistemi di riscaldamento solari, attivi (collettori solari) o passivi (serre, pareti ad accumulo), di ventilazione naturale, di raffrescamento passivo (microclimatico, geotermico, evaporativo, radiativo), ad esempio nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione di un green building; ibrida, se utilizza entrambi i tipi precedenti, in modo integrato (nello spazio e nel tempo). la pompa di calore è una macchina in grado di trasferire energia termica da una sorgente a temperatura più bassa ad una sorgente a temperatura più alta, utilizzando differenti forme di energia, generalmente elettrica. a seconda di quali sorgenti sfruttano si dividono nelle seguenti categorie: aria-aria le pompe di calore più comuni sono quelle aria-aria, che estraggono calore dall'aria e lo riversano all'interno o all'esterno di un edificio, a seconda della stagione purché siano reversibili. un esempio sono gli split che sono composti da un unità esterna ed un unità interna. aria-acqua queste pompe di calore prelevano generalmente calore dall’aria esterna e lo trasferiscono all’acqua dell’impianto idrico e viceversa a seconda delle stagioni purché siano reversibili. sono pompe di calore che solitamente hanno un sistema di accumulo dell’acqua collocato all’interno e collegato al sistema idrico dell’edificio. possono produrre sia solo l’acqua calda sanitaria che anche l’acqua per il riscaldamento e/o il rinfrescamento. acqua-acqua queste pompe di calore generalmente prelevano calore dall’acqua per esempio da una falda acquifera e lo trasferiscono all’acqua di un impianto idrico dell’edificio. terreno-acqua queste pompe di calore prelevano calore dal terreno anche a profondità di 100 metri per poi trasferirlo al sistema idrico dell’edificio. generalmente sono le più efficienti ma hanno costi di installazione notevolmente più alti rispetto alle altre tipologie e sono più appetibili nel caso vengano installate in zone in cui le temperature sono molto basse per buona parte dell’anno. che cos’è il rendimento di una pompa di calore? il rendimento di una pompa di calore viene espresso con l'acronimo inglese cop (coefficient of performance) e tradotto in italiano con l'espressione coefficiente di prestazione, dove indica la quantità di lavoro prodotto rispetto all'energia utilizzata. più risulta alto questo valore e più l’efficienza è alta.

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Climatizzazione

Installazione impianti personalizzati il nostro obiettivo consiste nell’offrire lo studio e l’installazione di impianti di climatizzazione personalizzati, curati in ogni dettaglio, per ottenere la massima efficienza con soluzioni adatte a tutte le esigenze, con il minimo impatto estetico. consumi sotto controllo si eseguono appropriati calcoli termici, ponendo particolare attenzione alla razionalità dei consumi, ai flussi d’aria e alla silenziosità degli apparecchi. la tecnologia che proponiamo è di riconosciuta qualità, con reperibilità di ricambi nel tempo. tecnologia al passo coi tempi nell’ esecuzione dei lavori da sempre, si pone adeguata attenzione ai materiali accessori impiegati. così pure le attrezzature utilizzate sono tecnologicamente aggiornate e non si trascura l'ordine e cura del cantiere. rapporto qualità/prezzo la nostra specializzazione in questo settore è maturata attraverso un cospicuo numero di installazioni, aggiornamenti ed adeguamenti professionali volti a garantire un equilibrio tra l'alta qualità della prestazione offerta e la spesa che i nostri clienti debbono sostenere.

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Accumulo solare fotovoltaico

Accumulo - energia - fotovoltaica che cos'è, come funziona il fabbisogno medio di elettricità di una famiglia è di circa 3.000 kwh/anno che, suddiviso su base giornaliera, è di circa 8, 2 kwh al giorno (cioè: 3.000 diviso 365 gg). il consumo giornaliero medio per una famiglia è di circa 8, 2 kwh/giorno. se consideriamo che almeno il 50% dei consumi domestici avviene la sera o la notte, quando l’impianto non produce, si avrà bisogno di accumulare circa 4 kwh/giorno per avere un buon margine di autonomia dalla rete. per inciso: se riduco i prelievi di rete del 50%, le bollette si ridurranno del 50%. se prelevo il 90% in meno, il mio risparmio sarà del 90%, ecc… in una tipica giornata l’impianto potrà produrre per l’immediato consumo diurno, ma anche per il consumo notturno caricando le batterie di accumulo disponibili per la notte. in questo caso una capacità di stoccaggio di 4 kwh sarà sufficiente a ridurre le bollette in maniera già significativa (ovviamente in estate le batterie incideranno meno sui consumi domestici, a causa della maggiore insolazione naturale). quali sono le differenze tra i diversi tipi di batterie? per una famiglia media di 2/3 persone solitamente il fabbisogno nelle ore serali/notturne è sui 4/5 kwh al giorno, ma in base al tipo di batterie si potranno adottare soluzioni diverse. ecco i due principali tipi di batterie con il loro punto di forza e la loro criticità. batterie al piombo e batterie al piombo/gel (per capirci: sono simili a quelle della macchina). per queste si considera il 50% di utilizzo. cioè: se ho bisogno di 4, 5 kwh userò un accumulo da 9 kwh in quanto devo considerare che il sistema nel ciclo di “carica-scarica” si trattiene circa il 50% di energia (questo per evitare di danneggiare le batterie). le batterie al piombo/gel durano mediamente 5 anni e quelle al piombo durano 2/3 anni. batterie al litio (simili a quelle degli apparecchi elettrici). per queste si considera l’80% di utilizzo. cioè: per 4, 5 kwh avremo bisogno di un accumulo di circa 5, 7 kwh. questo tipo di batteria costa di più ma garantisce una maggiore durata rispetto a quelle al piombo, ed una maggiore efficienza. hanno in genere 10/12 anni di funzionamento contro i 5 anni delle batterie a piombo/gel e contro i 2/3 anni di quelle al piombo. i costi delle batterie sono al ribasso e più andiamo avanti, meno costeranno. la batteria al piombo è oggi la soluzione più economica, ma ha una minore efficienza e durata rispetto alle batterie al litio. di quanta energia ho bisogno per coprire i miei consumi con le batterie? per avere un’idea di quanto possa essere il mio fabbisogno di elettricità il calcolo è semplice: bisogna moltiplicare i watt assorbiti dagli apparecchi utilizzati, per le ore stimate di funzionamento. dunque: facciamo la lista di cosa dobbiamo alimentare e per quanto tempo. leggiamo sulle targhette dei vari apparecchi quanto consumano e moltiplichiamo ogni consumo per il numero di ore di utilizzo stimate e sommiamo il tutto.

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Storage fotovoltaico

Accumulo - energia - fotovoltaica sistemi di accumulo grazie al sistema di storage fotovoltaico é possibile utilizzare l´energia elettrica autoprodotta e cosí ridurre i costi della bolletta elettrica. la soluzione di accumulo ottimale per ogni tipo di impianto fotovoltaico un sistema di accumulo (detto anche storage fotovoltaico) è la soluzione ideale per ottenere il massimo dal proprio impianto fotovoltaico e aumentare la propria quota di autoconsumo. l´impianto fotovoltaico produce la maggior parte dell´energia durante il giorno, quando i consumi sono di solito piú bassi. l´energia prodotta in eccesso viene accumulata nelle batterie per un uso successivo, per esempio durante le ore serali, quando il consumo di energia è maggiore. quando la batteria è completamente carica, e non c´è consumo elettrico, l´energia elettrica in eccesso viene ceduta alla rete elettrica. essevu energy offre sistemi di accumulo e batterie per impianti fotovoltaici di diverse dimensioni e tipologie. nella nostra gamma trovate sia sistemi di accumulo compatti, con inverter, battery manager e batteria integrati, ed anche soluzioni storage modulari. batterie al piombo gel e agli ioni di litio completano la nostra offerta.

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Installazione pannelli solari fotovoltaici

Fotovoltaico cos'è e come funziona la cella fotovoltaica le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica, sfruttando i cosiddetto "effetto fotovoltaico" che si basa sulla proprietà di alcuni materiali conduttori opportunamente trattati (tra i quali il silicio, elemento molto diffuso in natura), di generare direttamente energia elettrica quando vengono colpiti dalla radiazione solare. una cella fotovoltaica esposta alla radiazione solare si comporta come un generatore di corrente con una curva caratteristica tensione/corrente che dipende fondamentalmente dalla intensità della radiazione solare, dalla temperatura e dalla superficie. essa è generalmente di forma quadrata con superficie di circa a 100 cm2, si comporta come una minuscola batteria, producendo, nelle condizioni di soleggiamento tipiche italiane, una corrente di 3 a (ampère) con una tensione di 0.5 v (volt), quindi una potenza di 1.5 w (watt). a seconda dei loro processi di produzione, si distinguono i seguenti tipi di celle fotovoltaiche: celle monocristalline: vengono prodotte tagliando una barra monocristallina. il vantaggio principale é un alto rendimento (fino al 16%). questo tipo di celle é però molto costoso a causa del complicato processo di produzione. le celle di tipo monocristallino sono caratterizzate usualmente da un'omogenea colorazione blu. celle poli(multi-)cristalline: vengono colate in blocchi e poi tagliate a dischetti. il rendimento é minore (10¸ 12%), ma anche il prezzo. questo tipo di celle é riconoscibile da un disegno ben distinguibile (a causa dei vari cristalli contenuti). celle amorfe: vengono prodotte mediante deposizione catodica di atomi di silicio su una piastra di vetro. questo tipo di cella ha il rendimento minore (ca. 4¸ 8%), ma si adatta anche al caso di irraggiamento diffuso (cielo coperto, ecc.). le celle cosí prodotte sono riconoscibili da un caratteristico colore scuro, inoltre sono realizzabili in qualsiasi forma geometrica (sono realizzabili forme circolari, ottagonali, irregolari, e persino convesse). cella monocristallina cella policristallina cella amorfa il pannello o modulo fotovoltaico la singola cella solare, di dimensioni intorno ai 10 x 10 cm, costituisce il dispositivo elementare alla base di ogni sistema fotovoltaico. un modulo fotovoltaico è costituito da un insieme di celle solari collegate tra loro in modo da fornire una potenza elettrica (per modulo) mediamente compresa tra i 50 e i 100 w. per aumentare la potenza elettrica è necessario collegare più moduli: più moduli formano un pannello e, analogamente, più pannelli formano una stringa. i moduli fotovoltaici convertono l’energia luminosa in energia elettrica a corrente continua in "tempo reale", cioè la produzione di energia elettrica è contemporanea alla captazione dell’energia solare. per questi ed altro motivi, in un impianto fotovoltaico, oltre al generatore fotovoltaico sono necessari anche altri componenti che costituiscono l’impianto fotovoltaico. l'impianto fotovoltaico l’impianto fotovoltaico è l’insieme di componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano l’energia solare, la trasformano in energia elettrica, sino a renderla disponibile all’utilizzazione da parte dell’utenza. le tipologie impiantistiche sono essenzialmente due: impianti isolati (stand alone); impianti connessi ad una rete elettrica di distribuzione (grid –connected). impianti isolati (stand alone) in questi impianti l’energia generata alimenta direttamente il carico elettrico. quella in eccesso viene accumulata nelle batterie che la rendono disponibile nei periodi in cui il generatore fotovoltaico non è in nelle condizioni di fornirla. questi impianti rappresentano la soluzione più idonea a soddisfare utenze isolate che possono essere convenientemente equipaggiate con apparecchi utilizzatori che funzionano in corrente continua. un semplice impianto fotovoltaico isolato è composto dai seguenti elementi: 1. cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica. per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diverse celle. 2. regolatore di carica: é un apparecchio elettronico che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori. uno dei suoi compiti é di interrompere la ricarica ad accumulatore pieno. 3. accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico. essi forniscono l'energia elettrica quando i moduli non sono in grado di produrne, per mancanza di irraggiamento solare. 4. inverter (o convertitore): trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli accumulatori in corrente alternata convenzionale a 220v. se l'apparecchio da alimentare necessita di corrente continua si può fare a meno di questo componente. 5. utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico. spesso vengono impiegati anche degli impianti composti. per esempio impianti fotovoltaici in combinazione con gruppi elettrogeni a motore diesel. in questo caso l’impianto fotovoltaico fornisce la potenza base utilizzata di solito. per consumi elevati di breve durata (o in caso si emergenza) viene inserito il gruppo elettrogeno. schema di un impianto isolato (stand-alone) impianti connessi ad una rete elettrica (grid-connected) in questi impianti l’energia viene convertita direttamente in corrente elettrica alternata che può alimentare le normali utenze oppure essere immessa nella rete, con la quale lavora in regime di interscambio. in quest’ultimo caso presso l’utente sono installati due contatori: uno che contabilizza l’energia elettrica fornita dall’impianto fotovoltaico alla rete ed uno che contabilizza l’energia elettrica che l’utente preleva dalla rete. nell’ipotesi in cui le due tariffe coincidano, l’utente paga all’ente erogatore dell’energia elettrica solo la differenza tra l’energia consumata, prelevata dalla rete, e quella fornita alla rete. un impianto fotovoltaico a immissione in rete é principalmente composto dai seguenti componenti: 1. cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica. per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diverse celle. 2. inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli in corrente alternata convenzionale a 220v di tensione. questo adattatore é assolutamente necessario per il corretto funzionamento delle utenze collegate e per l'alimentazione della rete. 3. quadro elettrico: in esso avviene la distribuzione dell'energia. in caso di consumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei moduli fotovoltaici la corrente viene prelevata dalla rete pubblica. in caso contrario l’energia fotovoltaica eccedente viene di nuovo immessa in rete. inoltre esso misura la quantità di energia fornita dall'impianto fotovoltaico alla rete. 4. rete: allacciamento alla rete pubblica dell'azienda elettrica. 5. utenze: apparecchi alimentati dall'impianto fotovoltaico. impianti fotovoltaici schema di un impianto isolato (stand-alone)

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Manutenzione impianti elettrici civili ed industriali

Manutenzione impianti elettrici la manutenzione di un impianto è importante il controllo e la manutenzione periodica del vostro impianto sono fondamentali. solo così potrete essere certi che tutti i sistemi di sicurezza siano adeguati alle norme vigenti e siano in buono stato. ci permettiamo di ricordarvi di fare delle verifiche che garantiscano la funzionalità dei vostri impianti, i nostri tecnici specializzati vi offrono assistenza in loco. una manutenzione regolare vi eviterà di dover ricorrere a grandi interventi di riparazione degli impianti elettrici. contattateci e vi offriremo la nostra assistenza tecnica.

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Protezione impianti elettrici da scariche atmosferiche

Protezione da scariche atmosferiche "antifulmine" l'aumento del numero di elettrodomestici nelle nostre case e nei nostri uffici negli ultimi anni ha portato a creare un nuovo tipo di rischio, quello provocato dal manifestarsi di scariche elettriche atmosferiche durante i temporali. telefoni, televisori, computer, elettrodomestici possono venire danneggiati provocando danni molto costosi da riparare. essevu energy , attenta alle tecnologie ed alle innovazioni, è in grado di offrire gli strumenti adatti a proteggere l'elettronica che è ormai parte del quotidiano. sistemi di protezione contro le sovratensioni protezione da sovratensioni per linee di energia protezione da sovratensioni per linee di telecomunicazioni, dati, misura e controllo, tv, video, sat e radio spinterometri di protezione e di separazione sistemi di misura e di controllo sistemi equipotenziali sistemi per impianti parafulmine sistemi per impianti di terra piccola causa, grande effetto: danni causati da sovratensioni. sia nel contesto professionale che in quello privato dipendiamo sempre di più dagli apparecchi elettrici ed elettronici. le reti dati in imprese e istituzioni ausiliarie come ospedali o servizi antincendio sono vene vitali per lo scambio di informazioni indispensabili. i fulmini creano una minaccia latente per questi impianti. sempre più spesso questi apparati elettronici subiscono danni da sovratensioni, causati da scariche di fulmini lontane o commutazioni elettriche di grandi impianti. durante un temporale vengono prodotte in pochi attimi elevatissime quantità di energia. questi picchi di tensione possono entrare in un edificio tramite la rete elettrica e causare gravi danni. quali sono le conseguenze dovute alle sovratensioni per la nostra vita quotidiana? prima di tutto la distruzione degli apparecchi elettronici. nell’ambito privato in particolare: televisore/videoregistratore impianto telefonico impianti di pc, hi-fi elettrodomestici cucina sistemi di sorveglianza sistemi di allarme antincendio il guasto di questi apparecchi comporta sicuramente maggiori spese. le situazioni più sgradevoli : computer (perdita dati) impianto di riscaldamento/dell’acqua ascensore, automazione porta garage e tapparelle attivazione o distruzione dell’impianto di allarme antincendio/anti furto . nell’ ambito lavorativo soprattutto in ufficio : come é possibile continuare senza problemi l’attività nella vostra impresa senza computer centrale o server? sono stati salvati tutti i dati in tempo? somme di danni crescenti le attuali statistiche e valutazioni degli assicuratori rilevano che: la quota dei danni causati da sovratensioni - esclusi i costi indiretti e di inattività - assume oramai proporzioni minacciose a causa della crescente dipendenza da “assistenti” elettronici. non c’è quindi da meravigliarsi, che gli assicuratori spesso prescrivano l’installazione di dispositivi per la protezione contro le sovratensioni.

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Antennista - impianti di antenna tv sat

Antenne ricezione segnale televisivo in telecomunicazioni una antenna televisiva o antenna tv è un particolare tipo di antenna specializzata nella ricezione del segnale radio della televisione terrestre, analogica o digitale che sia, emesso dalle stazioni emittenti di tele diffusione. in europa questi segnali sono segnali a radiofrequenza compresi nella banda 50 - 850 megahertz, ossia le frequenze nella gamma tra very high frequency (vhf) e ultra high frequency (uhf). per coprire questa vasta ampiezza di banda le antenne televisive sono antenne a larga banda composte da più conduttori di lunghezza diversa, corrispondenti alle specifiche frequenze da captare (antenna log-periodica). in generale gli elementi dell'antenna devono essere lunghi la metà della lunghezza d'onda del segnale che devono ricevere (antenna a dipolo). l'avvento della televisione digitale non comporta cambiamenti per l'antenna di ricezione. caratteristiche le caratteristiche principali di una antenna tv sono: tipologia (interno, esterno, tecnologia e disposizione degli elementi) direttività; banda passante (mhz) e canali guadagno: (db) impedenza: (ohm) dimensioni fisiche numero di elementi antenne piccole per interni spesso per gli interni si usa una semplice antenna a dipolo, e qualche antenna a spira per la banda uhf, montate su un basamento progettato per appoggiarsi sulla televisione stessa, o nelle immediate vicinanze. la qualità del segnale prodotto non è molto alta sia per problemi di direzionalità che di lunghezza dell'antenna rispetto alla frequenza del segnale. sono comunque sufficienti a captare un segnale abbastanza forte, nelle vicinanze del trasmettitore, come può capitare nei grossi centri urbani. anche le "chiavette tv", ossia i decodificatori con connessione usb dedicate alla ricezione su computer di casa possono essere dotate di una piccola antenna che può captare i segnali più forti. i materiali di costruzione delle pareti, o comunque degli ostacoli sul percorso delle onde, determinano significativamente l'attenuazione del segnale. antenne da esterno un'antenna da esterno è costituita da una serie di elementi conduttivi disposti in maniera da privilegiare una direzione di ricezione aumentandone così il guadagno in quella direzione (antenna direzionale), necessitando quindi di un accurato ed efficace puntamento verso la stazione di telediffusione. ogni elemento è lungo all'incirca la metà della lunghezza d'onda del segnale da ricevere. ad ogni elemento quindi corrisponde una certa frequenza: quelli più lunghi corrisponderanno alle frequenze più basse (vhf), via via accorciandosi man mano che ci sposta nella gamma uhf. spesso gli elementi sono disposti in parallelo in ordine di lunghezza, con i più lunghi verso "dietro" e i più corti verso "avanti". l'antenna funziona al meglio quando "punta" verso la sorgente del segnale (la stazione emittente radiotelevisiva) cioè sono dotate di direttività. questo tipo di antenna è detto "a schiera" o "antenna yagi". nelle antenne yagi lo spessore delle antenne è inversamente proporzionale alla banda passante, per cui vengono realizzate con il minor diametro compatibile con le prestazioni meccaniche richieste (rigidità, durata e resistenza alle intemperie). un secondo modello di disposizione è "riflettente ad angolo", sempre per la gamma uhf la quale presenta un riflettore dietro in grado di captare maggiormente e riflettere verso l'antenna le onde radio aumentando la qualità del segnale ricevuto. le antenne da esterno vengono classificate in base alla disposizione degli elementi e delle dimensioni. il dimensionamento dipende dalla distanza dalla fonte di trasmissione, e quindi dal guadagno richiesto: più distante è la fonte, maggiore deve essere il numero e la dimensione degli elementi. installazione e posizionamento anche l'altezza a cui sono posizionate incide sulla quantità di segnale ricevuto. un'antenna su un tetto è generalmente vincolata ad un palo in modo da alzare l'antenna un metro o due dalla base di appoggio. nel caso in cui il tetto fosse sovrastato da edifici molto più alti o l'edificio si trovi in una vallata profonda, potrebbe essere necessario portare l'antenna su una torretta o su una struttura molto più alta per poter ricevere il segnale. non sempre è possibile collocare l'antenna nel posizione ideale per la ricezione: possono esservi vincoli urbanistici o paesaggistici o semplicemente difficoltà strutturali che impediscono la realizzazione di un impianto ottimale.una soluzione interessante per i centri abitati è la possibilità di installare antenne radiotelevisive centralizzate, evitando così il proliferare di centinaia di antenne sui palazzi, e riducendo i costi di manutenzione. antenne multiple solitamente sul tetto si installa non una antenna singola, ma una combinazione di tre o quattro antenne, ognuna dedicata ad una gamma di frequenze specifica.esistono anche antenne combo che ricevono sia la banda vhf 3° (174-230 mhz) e uhf 4° e 5° (470-862 mhz). le antenne vengono montate su un palo adatto per l'antenna che deve avere delle caratteristiche meccaniche proporzionate all'utilizzo (lunghezza del palo, peso e posizionamento delle antenne), tenuto conto delle condizioni atmosferiche più avverse (es. vento a 120 km/ora). le caratteristiche sono riassunte nei parametri: lunghezza, movimento resistente (resistenza al carico statico), e momento flettente (resistenza alla flessione). le antenne devono essere distanziate orizzontalmente e verticalmente in modo da non interferire l'una con l'altra. in verticale è necessario posizionarle ad una distanza maggiore della metà della lunghezza d'onda della frequenza più bassa (delta = lambda /2). d esempio, un'antenna che capta un segnale che viaggia a 54 mhz dovrà essere posizionato ad una distanza di 2, 25m (5, 5 m / 2).da ogni antenna, un cavo coassiale porta il segnale ai dispositivi elettrici che gestiscono la combinazione dei segnali. la lunghezza di questo cavo deve essere calcolata in modo da non disturbare il segnale. sono possibili molte soluzioni diverse di combinazione di antenne e segnali, in funzione della qualità del segnale in arrivo, del numero di antenne e pali da combinare, il numero di utenti finali. per portare i segnali su un unico cavo finale per ogni destinatario è necessario utilizzare dell'elettronica: miscelatori, demiscelatori, filtri e amplificatori. ad esempio, un miscelatore da palo è una cassettina che permette di convogliare i segnali di più antenne in un cavo unico di uscita, limitando le interferenze fra segnale e segnale. installazione impianti satellitari di ogni genere: la nostra strumentazione sempre aggiornata alle nuove tecnologie:

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Videocitofonia citofonia

Videocitofoni, come scegliere il miglior rapporto qualità prezzo nell’era della domotica e dell’automazione domestica, la tecnologia è sempre più presente nella vita quotidiana, sempre più invasiva, direbbero molti. la tecnologia domestica serve non solo a garantire maggior comfort abitativo, ma anche, in molti casi, a garantire maggiore sicurezza e tranquillità. i videocitofoni fanno parte di questa schiera. quasi tutti ormai conoscono i videocitofoni. alcuni li hanno “provati” andando a trovare amici o parenti. altri ne hanno avuto a che fare in prima persona per la propria abitazione, magari in fase di acquisto o ristrutturazione casa. altri sono semplicemente attratti e, incuriositi, vogliono conoscerli meglio per scoprirne tutte le potenzialità. cosa è un video citofono? in due parole: è un apparecchio che, come un normale citofono, consente di comunicare con chi si trova all’esterno. ma, a differenza di un semplice citofono, utilizza una telecamera per mettere in comunicazione audio-video i due interlocutori in tempo reale, come una piccola webcam. il video-citofono però, più che un “apparecchio”, è un impianto, “impianto” che può essere anche wireless (senza fili). col videocitofono si può parlare e vedere in tempo reale con chi si sta parlando. come vedremo, in effetti, i video citofoni non sono utilizzati solo negli ingressi degli edifici, ma possono essere usati anche in altre situazioni, anche su lunghe distanze, sfruttando la rete web e internet. come scegliere un video-citofono? cosa valutare? quanto può costare l’installazione? e quali sono le migliori marche? bene, in questi casi, ciò che è utile sapere non è tanto cosa sono i video citofoni, ma quali sono le tipologie, come li posso installare e quali sono i prezzi. ma prima: un preambolo sui costi. videocitofono le detrazioni fiscali 50% sull’acquisto e l’installazione dei videocitofoni sui costi, diciamo subito una cosa: chi installa un videocitofono a casa può beneficiare della detrazione fiscale riservata alle ristrutturazioni edilizie: anche solo sostituire il vecchio citofono è infatti equiparabile ad una mini-ristrutturazione di casa che, come tale, gode dello sgravio fiscale irpef sul 50% dei costi sostenuti. come funziona la detrazioni fiscale irpef 50%? se spendo 400 euro (iva inclusa), mi vengono restituiti in 10 anni 200 euro, cioè: “il 50% dei costi sostenuti”. queste 200 euro non vengono riconosciute tutte e subito, ma vengono “restituite” in 10 anni, cioè: 20 euro l’anno per 10 anni. come avviene questa “restituzione”? di fatto nessuno restituisce niente, ma avviene una sorta di “compensazione” con le tasse. la “compensazione” avviene sotto forma, appunto, di detrazione fiscale irpef. cioè: per 10 anni ogni anno verrà scalato dall’imponibile irpef (di chi ha pagato) una quota di acquisto del prodotto in definitiva, “a conti fatti”, un videocitofono che costa 400 euro comprensivo di iva e installazione, lo pago la metà perchè detraggo dall’irpef 200 euro in 10 anni. l’iva agevolata sull’acquisto dei videocitofoni non solo detrazioni: anche l’aliquota iva è agevolata perchè rientra tra le spese di ristrutturazione. sul sevizio di installazione si pagherà infatti l’iva agevolata del 10%, anzichè dell’ordinario 22%. attenzione però: l’agevolazione spetta non sull’acquisto del prodotto, ma sul costo relativo al servizio di installazione. citofono o videocitofono? quale scegliere? ovviamente il videocitofono non è un bisogno in senso stretto. diciamo che , a differenza di un semplice citofono, è una comodità, che garantisce un maggior livello di confort e sicurezza. anche perchè, come vedremo, può essere integrato al sistema di antifurto e, nel caso di videocitofoni wireless (videocitofoni senza fili) l’installazione non richiede lavori di muratura, canaline, buchi, passafili, ecc… basterà in questo caso installare le componenti a muro e metterle in collegamento wireless. se non si ha un citofono, se si sta ristrutturando casa e si vuole cambiare il vecchio citofono, oppure: se si sta acquistando casa e il costruttore ti permette di scegliere tra citofono o videocitofono, il mio consiglio è quello di optare per un videocitofono, anche perchè, come vedremo, alcune tipologie sono utilizzabili anche “a distanza”, direttamente dal proprio smartphone, tablet o pc e possono essere integrati con altri apparecchi di casa (per esempio la tv). funzioni molto comode in molti casi. alcuni videocitofoni possono essere utilizzati anche da smartphone. un video-citofono non presenta, inoltre, alcuna controindicazione: è installabile facilmente (anche senza fili nei modelli wireless) e può essere collegato anche ad un sistema di videosorveglianza. i videocitofoni wireless hanno il vantaggio di essere installabili velocemente, senza nessun lavoro di muratura, perchè utilizzano la tecnologia wireless (senza fili) per il collegamento audio-video. l’unico accorgimento che eventualmente bisogna avere è relativo alla privacy, come vedremo. la camera, infatti, ha la possibilità di riprendere immagini video che possono, eventualmente, anche essere registrate su supporti hardware. se i video vengono registrati, può esserci qualche problema a livello di privacy, visto che la camera riprende uno spazio pubblico esterno all’abitazione. ecco il tipico esempio: ho ristrutturato casa e, visto che faccio i lavori, ne approfitto per cambiare il mio vecchio citofono. potrei valutare l’installazione di un citofono “videofonico” che mi permette di vedere in tempo reale il mio interlocutore. mi conviene optare per questa soluzione? quali sono i costi? quanta la comodità e la sicurezza che può garantirmi? come scegliere il videocitofono più adatto quando stiamo cercando un videocitofono, ma non sappiamo come e dove cercare, come possiamo orientarci nella scelta dell’apparecchio? cosa dobbiamo guardare per scegliere il videocitofono più adatto alle nostre esigenze? ogni soluzine comprende almeno due unità: l’unità di chiamata (o pulsantiera) e l’unità di risposta (che può essere un piccolo schermo video con o senza “cornetta”). innanzitutto: potrà apparire scontato, ma il numero di pulsanti sulla pulsantiera esterna è la prima cosa da tenere a mente per scegliere l’apparecchio adatto. ad ogni tasto corrisponde un’appartamento. se si cerca un apparecchio da installare per una bifamigliare si cercherà un videocitofono con pulsantiera a due tasti, uno per unità abitativa. secondo: il numero di postazioni di risposta per ogni unità abitativa. ad alcuni basterà un unico monitor dentro casa per rispondere alle chiamate. altri invece vorranno un monitor o una “cornetta” per ogni stanza dell’appartamento: sala, cucina, camera, bagno, mansarda, taverna, ecc.. come unità di risposta si può optare per un monitor o per una semplice cornetta uguale a quella del citofono. terzo: i monitor installati dentro casa possono essere tra loro intercomunicanti, ma non è una regola comune. se si vuole scegliere un videocitofono con postazioni interne comunicanti fra loro, bisognerà tenerne conto in fase di scelta. quarto: la quantità ed i tipi di fili che collegano l’unità esterna con le unità interne, in altre parole: il cablaggio. se si ha già il collegamento audio del vecchio citofono, e se questo è in buone condizioni, lo si può riutilizzare per il nuovo citofono aggiungendo solo il collegamento video (altri due fili). in alternativa si acquista direttamente un videocitofono a “4 fili”, oppure un apparecchio con cavo coassiale, tipo quello dell’antenna tv. cavo coassiale utilizzato anche per i videocitofoni ovviamente la discriminante maggiore sarà lo spazio che abbiamo a disposizione nella canalina dove passeranno i fili. quinto: da scegliere per tempo è il tipo di blocco da mettere all’esterno. se abbiamo una tettoia adeguata possiamo mettere un blocco-citofono “ad appoggio”, attaccato con qualche tassello alla parete. se invece non abbiamo tettoie adeguate, è meglio “murare” il citofono o propendere comunque per una soluzione “ad incasso”. le intemperie, alla lunga, possono creare non pochi problemi se non viene fatta una adeguata installazione. sesto: il tipo di alimentazione. ci sono due tipologie: quella tramite la normale presa elettrica o quella tramite un alimentatore su barra din. in ogni caso, se c’era già un citofono, è comodo riutilizzare lo stesso tipo di alimentazione. settimo: il tipo di serratura. se il cancello ha già una serratura con apertura a comando elettrico si riutilizza quella (in genere ha una sua fonte di alimentazione indipendente a 12volt ac, cioè “corrente alternata”). se invece il cancello ha solo la serratura “manuale” sarà possibile metterne una elettrica alimentata direttamente dal blocco-citofono. alcuni modelli, infatti, hanno la possibilità di generare corrente continua in uscita verso il blocco serratura. appurare ciò sarà, ovviamente, cura di un elettricista. ottavo: alcune ultime opzioni utili nella scelta riguardano la possibilità di inserire dei pulsanti aggiuntivi nelle postazioni interne. in molti modelli è possibile, ad esempio, oltre ad aprire il cancello esterno, accendere la luci esterne, accendere le luci delle scale, aprire solo un cancello esterno (ad esempio per un postino) o anche un portone interno. quanti tipi di videocitofoni esistono di tipologie ne esistono ormai davvero tante, ce n’è per tutti i gusti: da quelli “classici” a quelli più tecnologici e moderni che si integrano addirittura con smartphone, tablet o col televisore di casa. ci sono videocitofoni che, in caso di chiamata, sono in grado di “inserirsi” in tempo reale nella programmazione televisiva per mostrarti chi sta suonando al campanello di casa. si può rispondere, e magari aprire, senza alzarsi dal divano. questa funzione utilizza la tecnologia “picture in picture” (pip) per sovrapporre in un angolo dello schermo televisivo una finestrella in caso di chiamata. stessa cosa con l’iphone: quando qualcuno suona al citofono di casa si attiva automaticamente una schermata sullo smartphone che ti mostra, anche se sei fuori casa, chi ti sta chiamando e ti dà la possibilità di aprire il portone “a distanza”. si pensi all’utilità di questa funzione, ad esempio, per interloquire con postini, corrieri espresso o semplicemente amici e parenti. ci sono anche videocitofoni in grado di attivarsi automaticamente ancor prima che l’ospite suoni al campanello: si può auto-attivare, per esempio, al passaggio di una persona davanti ad un sensore, oppure si può attivare quando una persona bussa alla porta, anzichè suonare. in questo caso il videocitofono diventa un vero e proprio supporto al sistema di antifurto. ci sono poi videocitofoni “con fili” (2 o 4 fili per unità) e videocitofoni senza fili (wireless), che necessitano del solo collegamento elettrico. con display a colori o in bianco e nero. con monitor lcd più o meno grande (da 3.5, 4 o 7 pollici), o con display tft, di maggiore qualità. con telecamera ad alta risoluzione (con tecnologia ccd) o con camera a bassa risoluzione (cimos). con o senza led ad infrarossi per la visione notturna, con o senza retroilluminazione. ci sono poi video-citofoni con “cornetta” o senza cornetta (in vivavoce). citofoni con pulsantiera in metallo o plastica, oppure col semplice schermo touch screen. ci sono anche videocitofoni in cui la telecamera esterna è “nascosta” come forma di tutela contro gli atti vandalici. anche dal punto di vista della privacy, infine, ci sono due grandi tipologie: videocitofoni che registrano e quelli che non registrano. quali sono le marche che producono i videocitofoni ? il prodotto è ormai parecchio diffuso e sfrutta le più moderne tecnologie. le case produttrici che producono, assemblano o commercializzano videocitofoni sono molte e molte di queste hanno prodotti di qualità. ecco un elenco non esaustivo delle principali marche che si occupano di videocitofonia. ave spa avidsen bitron bpt bticino comelit duravit italia elro elvox extel farfisa gewiss spa gifran group ht italia jeiko pk scame parre spa selti slide urmet vimar spa vitrum zodiac i videocitofoni wireless (senza fili) i videocitofoni wireless, di fatto, superano la frontiera dei classici impianti citofonici per sfociare nella domotica e nell’ultima frontiera della tecnologia: sfruttando la rete web, ad esempio, si può rispondere al videocitofono di casa anche se si è in vacanza e, da qui, si possono governare e controllare apparecchi di casa in tempo reale: camere, videocamere, tapparelle, riscaldamento, gas, elettricità, antifurti, ecc… la tecnologia wireless, di fatto, offre oggi infinite possibilità che vanno ben oltre al semplice citofono o videocitofono. ecco i principali vantaggi dei video citofoni wireless. possono essere installati ovunque: non avendo bisogno di cavi passacavi canaline, ecc… possono comodamente essere utilizzati anche in edifici d’epoca senza alcun lavoro di muratura. possono essere installati molto più velocemente rispetto agli impianti cablati (cioè “con fili”). possono essere installati molto più economicamente, visto che non c’è bisogno del muratore nè di alcun lavoro di muratura. se è già presente un attacco elettrico, basta quello (uno per la parte esterna di “chiamata” ed uno per quella interna “di risposta”). se non c’è una presa elettrica esterna è possibile oggi addirittura realizzare un piccolo punto di allaccio elettrico con un pannello fotovoltaico ed una batteria. una volta che si sono installati i due blocchi principali (quello di chiamata e quello di risposta) è possibile aggiungere altri punti di risposta facilmente in tutte le stanza della casa e collegarlo anche al proprio smartphone. l’impianto è facilmente scalabile e con ogni presa di casa si può creare una nuova postazione di risposta. la tecnologia è facilmente integrabile con altre funzioni già presenti nella casa. e’ possibile, ad esempio, aprendo il cancello, accendere una luce o una video-camera.

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Impianti elettrici industriali

Impianto elettrico industriale quadri elettrici di potenza e di automazione fin dai suoi inizi essevu energy progetta e realizza quadri elettrici di potenza e di automazione per piccoli e grandi impianti. l'assemblaggio dei quadri elettrici per l’assemblaggio dei quadri vengono utilizzati materiali, carpenterie, interruttori, contattori, ecc., delle primarie case produttrici a livello mondiale, con le quali collaboriamo in fase di progettazione e acquisti. la scelta delle apparecchiature viene fatta dopo specifici studi e analisi in base alla destinazione d’uso e dell’ambiente di lavoro. infatti molti degli impianti si trovano in luoghi dove le situazioni ambientali sono estreme. inoltre i cicli produttivi impongono una continuità di servizio e rendimento. progettazione impianti elettrici e di automazione avvalendosi dell’ufficio tecnico interno la società è in grado di adempiere a tutte le fasi della progettazione degli impianti elettrici e di automazione: analisi documentali rilievi e misurazioni calcoli dimensionali disegni ed elaborati tecnici assistenza alle costruzioni verifiche commissioning e collaudi. il personale tecnico fornisce inoltre consulenza e assistenza nella definizione delle scelte nelle fasi preliminari, seguendo il cliente in ogni aspetto sulla base delle esigenze e delle richieste. installazione impianti elettrici di distribuzione e comunicazione essevu energy, dispone dell’organizzazione, del personale e dei mezzi per approntare e gestire cantieri sul territorio. impianti elettrici ed elettro-strumentali a servizio di ogni tipo di industria, manifatturiera, agroalimentare, terziario-commerciale, trasformazione, ecc.. installazione di impianti elettrici l’esperienza e le professionalità, anche attraverso partner di affidabilità consolidata, permettono di costruire e installare impianti elettrici di: distribuzione illuminazione interna ed esterna comunicazione telefonia e rete dati impianti di sicurezza impianti di sorveglianza e videosorveglianza telefonia e networking centrali telefoniche complete si eseguono forniture e installazione di centrali telefoniche di marche e qualità riconosciute, che utilizzano tecnologie di ultima generazione. queste si integrano perfettamente con le reti interne delle aziende, e con l’ausilio di apparati e sistemi accessori sono in grado di gestire comunicazioni voip, isdn, analogiche, gsm, umts, ecc., e di interfacciarsi con rubriche esistenti in sistemi office piuttosto che in software gestionali. pacchetti opzionali per caselle vocali, sistemi a risposta assistita, gestione telefonate da pc a mani libere, registro chiamate, e altro, sono disponibili per ogni esigenza. la cosiddetta “rete strutturata” si completa con la realizzazione di una rete composta da prese fonia/dati rj45 di cat.5e e superiori, e armadi per contenere gli apparati attivi e passivi per interconnettere tutto il sistema di comunicazioni e trasferimento dei dati dell’azienda, stabilimento, o altro. dove sussistono necessità di banda, di ridondanze o con problemi di distanza si eseguono collegamenti in fibra ottica. commissioning, collaudi e start-up essevu energy, non solo progetta e realizza impianti e sistemi, ma, sulla scorta di un’attenzione al cliente che da sempre la contraddistingue, ne segue ogni aspetto dell’iter installativo. durante la costruzione i tecnici assistono ai montaggi assicurandosi che vengano seguiti i dettami dei documenti di progetto in fase di collegamento e interconnessione di quadri e apparecchiature verificano che siano state rispettate tutte le corrispondenze prima che vengano eseguiti i collaudi, durante i quali si testa quanto predisposto in fase di progetto infine seguono lo start up degli impianti collaborando alla messa a punto delle tarature e dei parametri da impostare nelle regolazioni e controlli strumentali che serviranno poi durante l’esercizio normale. tutto ciò viene man mano documentato e registrato in files, che verranno utilizzati per redigere la documentazione finale di commessa detta “as built”. assistenza su impianti elettrici ed apparecchiature elettroniche punto d’orgoglio da sempre dell’azienda, l’assistenza ai clienti. questa si realizza per impianti forniti e installati anche fuori del periodo di garanzia, ma anche per qualsiasi altro impianto non direttamente realizzato da essevu energy. le squadre sono attrezzate con mezzi e strumentazione idonee per intervenire sia su impianti elettrici e sia su apparecchiature elettroniche e bordo macchina. gli interventi eseguiti sono volti a ripristinare-riparare-sostituire apparati e circuiti nel più breve tempo possibile evitando prolungati fermi macchina. il laboratorio interno inoltre è in grado di effettuare diagnosi e controlli su apparecchiature elettroniche e, la dove possibile, sostituire eventuali componenti guasti. gli interventi possono essere eseguiti su chiamata durante l’orario di lavoro, ma esistono anche un servizio di assistenza 24h e un servizio di manutenzioni programmate sulla base di contratti specificamente stipulati.

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Impianti elettrici civili

Impianto elettrico civile l’impianto elettrico è composto da una serie di componenti e una dotazione che varia secondo l’ampiezza della casa. l’impianto elettrico è composto da una serie di componenti fondamentali per il funzionamento del circuito stesso e da una dotazione che varia secondo l’ampiezza della casa. per gli impianti elettrici nuovi la norma fissa tre livelli qualitativi. l’impianto elettrico è regolato dalla norma cei 64-8 (www.ceiweb.it/it/) e dalla variante v3 del 2011 alla norma stessa. con questa variante vengono dettate le regole precise sui limiti minimi prestazionali degli impianti elettrici per le nuove installazioni. il primo aspetto da segnalare è che la potenza contrattuale impegnata, fornita al privato dall’azienda elettrica prescelta, viene diversificata in base alla superficie della casa: 3 kw (valore minimo per superfici fino a 75 mq) e 6 kw (valore minimo per superfici oltre i 75 mq). naturalmente non è detto che l’utente debba impegnare i valori indicati, però l’impianto elettrico deve essere predisposto per accettare almeno queste potenze impegnate. per quanto riguarda invece gli impianti elettrici esistenti, in genere dimensionati per 3 kw di potenza impegnata secondo la vecchia prassi, nel caso ci sia un utilizzo superiore di energia elettrica all’interno dello spazio domestico (per esempio si installa un piano cottura a induzione al posto dei classici fornelli a gas) si può incrementare l’utenza da 3kw a 4, 5 kw o addirittura a 6 kw, tramite richiesta al gestore. si parte dal centralino : il centralino di nuovo tipo è più grande rispetto ai vecchi modelli e deve avere un interruttore generale e almeno due di quelli differenziali. il numero di linee dipende invece dai mq della casa e dal livello di impianto adottato. da quello generale, con il contatore per la misurazione dei consumi, si snodano i fili conduttori che portano al centralino singolo (cioè il quadro elettrico dell’unità abitativa) posto all’interno della casa, solitamente posizionato vicino al vano della porta di ingresso. questo centralino contiene i vari interruttori magnetotermici e l’interruttore differenziale detto “salvavita”. oltre a questa, che è la parte per così dire di comando, un impianto elettrico domestico è formato anche da: prese per l’attacco dei vari elettrodomestici interruttori semplici o composti per comandare i punti luce un sistema di messa a terra dell’impianto nella sua totalità (il conduttore di terra va sempre portato all’interno del centralino). i “circuiti”in casa a partire dal quadro, l’impianto elettrico di un appartamento viene diviso in tre “circuiti”: a 16 ampere per le prese a 10 ampere per le luci e un circuito per l’alimentazione a 12v per i circuiti di chiamata (come ad esempio l’allarme sonoro che va messo in bagno). le prese saranno posizionate a muro a un’altezza di 30 cm dal pavimento (110 nel caso di bagni e cucine), mentre gli interruttori a 110 cm dal suolo. i cavi conduttori, in un appartamento, sono tre: uno per la fase in corrente, uno per il neutro e uno per la messa a terra. impianto elettrico: caratteristiche minime la variante v3 alla norma cei 64-8 stabilisce le caratteristiche minime di un nuovo impianto elettrico: sezione del montante di collegamento tra contatore e centralino ≥ 6 mm2 . sfilabilità dei cavi: nota tecnica peraltro già richiesta, ma ulteriormente ribadita anche ai fini qualitativi. l’appartamento deve avere un interruttore generale con funzioni di interruttore di emergenza (può coincidere con il generale di appartamento, solitamente già installato). i quadri elettrici dell’unità abitativa devono essere dimensionati con il 15% minimo di riserva per capienza modulare. il conduttore di protezione pe deve arrivare nel quadro elettrico generale, per permettere il collegamento di eventuali, anche futuri, scaricatori di sovratensione. il collegamento entra-esci effettuato sulle prese è ammesso solamente per apparecchi posti nella stessa scatola o, al massimo, tra due scatole adiacenti; oltre le due scatole è necessario alimentare il gruppo prese con altra alimentazione, anche dallo stesso interruttore di protezione, ma con linea aggiuntiva e non derivata dalla scatola precedente. l’impianto elettrico deve essere protetto da almeno due interruttori differenziali, che garantiscano la continuità di servizio almeno su una delle due linee; solitamente si divide l’impianto in “luce” e “forza” e quindi è necessario garantire selettività orizzontale a queste due linee, installando un differenziale dedicato ad ogni linea. impianto elettrico nuovo: come strutturarlo e i tre livelli di dotazione in più la variante v3 alla norma prescrive anche come strutturare gli impianti. e cioè considerando l’impiego delle seguenti apparecchiature: differenziali con elevata insensibilità ai disturbi elettromagnetici oppure, in alternativa, con dispositivo di richiusura automatica; differenziali in classe a per la protezione di circuiti a cui fanno capo lavatrici e condizionatori, nonché apparecchiature con parti elettroniche; punti presa della cucina e della lavatrice con almeno una presa tipo schuko; predisposizione dell’alimentazione elettrica per un’elettrovalvola di intercettazione del gas domestico, da porre nei pressi dell’ingresso del gas nell’abitazione; unitamente, predisposizione dell’alimentazione di idoneo sensore nel locale cucina. la norma ha introdotto una classificazione dell’impianto elettrico che prevede tre livelli in base alla dotazione e agli standard di comfort. non è possibile scendere sotto il primo livello. livello 1: standard minimo i punti presa devono essere distribuiti in modo uniforme lungo le pareti e non dove è più comodo all’installatore o, peggio, dove presumibilmente verranno posizionati i mobili; almeno una presa dovrà essere posizionata nei pressi della porta del locale (magari opportuno e conveniente risulta la posa direttamente sotto alla scatola del dispositivo di comando della luce del locale, come peraltro solitamente già è in uso fare); nel locale bagno sono richiesti almeno 2 punti presa, indipendentemente dal livello dell’impianto (solitamente una presso la specchiera e una per la lavatrice, considerando di installare anche una presa schuko per tale apparecchio utilizzatore); per quanto riguarda la cucina, vengono stabiliti dei valori minimi di punti presa da porre all’altezza del piano lavoro (vedere tabella allegata); ad ogni presa telefonica o presa tv deve essere associato, nelle immediate vicinanze, ma in apposita scatola dedicata, almeno un punto presa; logica conseguenza al fatto che, telefoni di tipo cordless o televisori, devono essere alimentati dalla rete elettrica; particolare attenzione deve essere posta al quantitativo di prese contenute nel punto presa: per le prese tv, infatti, vengono richieste almeno 6 prese (esempio: 2 punti presa con 3 prese ciascuno, oppure 1 punto presa in scatola a 6 posti, con altre 5 prese entra-esci, in parallelo); il comando dei punti luce di ogni locale devono essere posti almeno nei pressi dell’ingresso del locale stesso, non importa se interni od esterni; ovviamente vi possono essere anche punti di comando posizionati in altri posti, purché aggiuntivi a quello menzionato. nel locale d’ingresso dell’abitazione, così come nei corridoi di transito, deve essere presente almeno un punto luce e un punto presa; nei ripostigli è necessario almeno un punto luce; nei giardini, terrazzi, balconi o portici, che abbiano una superficie ≥ 10 m2 , è obbligatorio installare almeno un punto luce e un punto presa, ovviamente rispettando le condizioni di posa per quanto riguarda il grado di protezione ip previsto per la tipologia del locale in questione; i punti luce ed i punti presa dovranno essere comandati da apposito comando dedicato, al quale dovrà essere associata una lampada spia di segnalazione, onde evitare di lasciare “acceso” il punto stesso. per quanto riguarda cantine e box, è necessario prevedere almeno un punto luce ed un punto presa; questa disposizione non si applica se i locali sono alimentati dai servizi delle parti comuni; importante e utilissima prescrizione: è necessario installare dispositivi di illuminazione di sicurezza, per garantire un livello minimo di illuminamento in caso di assenza di tensione; la norma prevede l’installazione di almeno un punto luce di emergenza per superfici fino a 100 m2 , mentre il numero varia da 2 a 3 per superfici superiori o per livelli superiori; si possono utilizzare i corpi illuminanti estraibili, ma non quelli con attacco a spina. livello 2: standard intemedio prevede tutti gli standard del livello 1; però, per accedere a tale livello, oltre alle quantità di punti di utilizzo, che ovviamente sono superiori al livello 1), è necessario installare un sistema di controllo dei carichi (relè di massima corrente, oppure uno strumento multifunzione che tenga monitorati i parametri della potenza); a tale dispositivo devono essere associati uno o più relè di potenza, che avranno la funzione di scollegare carichi non prioritari in caso di superamento della soglia prefissata; questo sistema permette di evitare distacchi fastidiosi della linea principale, derivati da eccessiva richiesta di potenza; questo è considerato un livello intermedio, ma che garantisce già un livello qualitativo superiore ai tradizionali impianti di base. livello 3: standard elevato come per il livello 2, però è un livello che prevede dotazioni impiantistiche ampie e innovative, con l’introduzione dell’uso della domotica. e, per attestare il concetto di impianto domotico, è necessaria la realizzazione di almeno quattro delle funzioni sotto elencate: impianto antintrusione controllo e gestione dei carichi gestione e comando delle luci (scenari luminosi) gestione delle temperature dei locali gestione e automazione delle tapparelle controllo remoto di più funzioni (via internet o via sms) sistema di diffusione sonora rilevazione fumi e incendio sistema antiallagamento e/o rilevazione gas

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Elettricista

Impianti - elettrici - elettronici - civili - industriali

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Videocontrollo telecamere visualizzazione da remoto

Videocontrollo - videosorveglianza - cos'è e come funzionana la videosorveglianza rappresenta oggi uno strumento irrinunciabile per aumentare in modo considerevole la sicurezza di abitazioni, aziende e spazi aperti al pubblico. i benefici della videosorveglianza che transita attraverso internet sono innumerevoli e a costi oggi contenuti. alcuni esempi di applicazione: controllo dell’abitazione dal proprio luogo di lavoro; verifica di un segnale dall’allarme proveniente dall’impianto antintrusione; funzione di antitaccheggio per le attività commerciali; assicurare l’incolumità dei lavoratori in particolari condizioni di rischio; per le amministrazioni pubbliche assicurare la protezione in aree ad alto tasso di criminalità; registrazione degli eventi grazie ad appositi dispositivi e conservazione dei dati.

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Antincendio rivelazione fumi

Rivelazione incendi

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Antintrusione allarmi antifurto

Impianto antintrusione - allarme - antifurto - sicurezza con l’incremento di episodi criminosi quali furti, rapine ed intrusioni in proprietà private, è cresciuta anche l’esigenza di proteggere le proprie abitazioni, aziende e attività commerciali, da possibili infrazioni moleste. essevu energy con la sua vasta gamma di impianti antintrusione, assicura il giusto grado di protezione, fornendo ad ogni ambiente specifico, il sistema antintrusione più adeguato.gli impianti sono moderni sistemi di sicurezza, che rilevano e comunicano alle centrali e a tutti i dispositivi installati, ogni tentativo di intrusione anomala. inoltre, tutti i sistemi installati, dai rilevatori di movimento ad infrarossi, a quelli acustici, passando per i sistemi di allarme senza fili, possono essere gestiti e monitorati a distanza, in modo da garantire, in caso di pericolo, interventi immediati. essevu energy in materia di impiantistica antintrusione, fornisce un supporto a 360°, mettendo a disposizione tecnici in grado di assistere i propri clienti nell’ individuazione della tipologia d’impianto più adatta, nella messa in opera, nel collegamento e nel collaudo.per garantire nel tempo sicurezza e protezione con le proprie soluzioni antintrusione. essevu energy assicura l’assistenza e la manutenzione necessarie a garantire il buon funzionamento dei prodotti.

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Domotica konnex

Konnex - sistema aperto per la domotica knx è il primo standard di building automation aperto, coperto da royalty ed indipendente dalla piattaforma, approvato come standard europeo (en 50090 - en 13321-1) e mondiale (iso/iec 14543). lo standard è stato sviluppato da knx association sulla base dell'esperienza dei suoi predecessori batibus, eib ed ehs. esistono tre modalità di knx: automatic-mode : riprende le specifiche di ehs. easy-mode : riprende le specifiche di batibus. system-mode : riprende le specifiche di eib. uno dei punti di forza del sistema knx, è che qualsiasi prodotto etichettato con il marchio knx non è una semplice dichiarazione del produttore, ma si basa su prove di conformità effettuate dai laboratori di knx. durante questi test, si verifica non solo che il dispositivo supporti il protocollo knx, ma che i suoi dati utili siano codificati secondo i tipi di dati standardizzati knx. ciò permette di realizzare impianti funzionanti anche mediante la combinazione di dispositivi di produttori diversi. le aziende membre dell'associazione knx hanno più di 7000 prodotti nei loro cataloghi. questa vasta gamma di prodotti permette, per esempio, l'integrazione di alcune funzioni: controllo dell'illuminazione gestione dell'impianto di riscaldamento/ventilazione monitoraggi degli allarmi gestione energia e elettricità/gas gestione di impianti audio e video inoltre è possibile accedere al sistema tramite rete lan, reti telefoniche analogiche o cellulari per avere un controllo centrale o distribuito del sistema tramite pc, display tousch-screen e smartphone.

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Domotica e gestione home solution sempre più di sovente si parla di domotica e impianti domotici, ma non tutti hanno ben chiaro cosa sia, cosa faccia e a cosa serva. in una casa tradizionale ogni singolo impianto che sia elettrico, di antifurto, videosorveglianza, citofonico, riscaldamento o condizionamento, ricezione tv, lavora in maniera autonoma, mentre in una casa domotica tutti gli impianti comunicano tra loro grazie ad un’unica centrale. la domotica riesce a semplificare l’interfacciamento dell’uomo a sistemi che sono e saranno sempre più complessi, da qui partono perciò tanti indubbi vantaggi per l’utente finale, per primo la possibilità di interagire con tutte le tecnologie della casa tramite un semplice ed intuitivo touch screen. casa domotica significa anche una casa attenta ai consumi energetici, in quanto tutto è costantemente monitorato, dagli assorbimenti degli elettrodomestici a luci lasciate involontariamente accese. la possibilità di usare la luce naturale quando è possibile al posto delle lampade, e tutto accade in maniera automatica. casa domotica significa anche casa più sicura, con controlli costanti contro allagamento, fughe di gas e di fumo. casa domotica è anche una casa più divertente, con la possibilità di controllare luci e scenari. impianto di allarme e di videosorveglianza integrati con l’impianto elettrico per poter simulare la presenza di persone all’interno della casa tramite l’accendimento programmato delle luci, o semplicemente la possibilità di poter lasciare la nostra abitazione solo premendo un tasto, ed essere sicuri che le luci saranno tutte spente, gli elettrodomestici disconnessi dalla rete elettrica, l’allarme e la videosorveglianza inseriti e tutte le finestre chiuse, senza dover girare per tutta la casa. e se poi ci viene un dubbio è possibile controllare tutte le funzioni dell’impianto un ipad, un iphone, uno smartphone o tablet android o un pc tradizionale, in locale o da remoto con una connessione internet sicura. le nostre soluzioni : la essevu energy, progetta e realizza impianti domotici di piccole, medie e grandi dimensioni, riuscendo ad integrare domotica anche al tuo impianto esistente, senza dover effettuare opere murarie. infatti, grazie ad interfacce wireless, è possibile far comunicare tutti gli impianti tra di loro, comandare carichi ed automatismi via radio ad esempio elettrodomestici, impianto di climatizzazione e riscaldamento, antifurto, automatizzazione porte e tapparelle, cancello automatico ecc. per maggiori informazioni ed un preventivo gratuito e senza impegno, non esitare a contattarci.

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