La passione che nutro per l'ipnosi strategica è nata, per caso, circa 20 anni fa e dal quel momento in poi mi sono sempre interessata ad essa e ai fenomeni e manifestazioni ad essa collegati. Grazie all'ipnosi, durante la mia esperienza clinica, ho visto persone timide tenere conferenze, persone balbuzienti parlare perfettamente in pubblico, persone affette dalla fobia per i topi accarezzarli, persone che non uscivano più di casa prendere l'aereo.

Potrei continuare a raccontare altri episodi, ma penso che sia più utile evidenziare come tutti gli esempi fatti hanno un fattore in comune: la capacità acquisita o recuperata delle persone di riuscire ad uscire, grazie al rapporto terapeutico e all'ipnosi strategica, dai propri schemi comportamentali vecchi e disfunzionali e comportarsi come se il problema fosse già risolto.

L'ipnosi strategica, che uso, assieme ad altri strumenti nel mio lavoro, si rifà all'Ipnositerapia Eriksoniana. L'approccio ericksoniano non prevede dei procedimenti induttivi predefiniti, ma ogni seduta viene costruita ''ad hoc'' e si adatta alle caratteristiche proprie dell'individuo. La sostanziale differenza tra l'approccio che uso e gli altri, è che durante il percorso è la persona, in misura maggiore, a guidare la comunicazione e a dettare i tempi della terapia tramite input e segnali che in maniera diretta o indiretta mi offre.

Questo confronto si rivela estremamente produttivo e rappresenta una guida durante tutto il trattamento Inoltre, l'ipnoterapia ericksoniana, come del resto l'approccio breve strategico, si basano sulla utilizzazione delle risorse di guarigione presenti nell'uomo e sulla necessità di trovare un modo per utilizzarle, anche perchè a volte basta veramente un gesto piccolo per cambiare le cose e credo che ognuno di noi abbia diritto alla sua dose di pace, serenità e successo.