Sei in: Risorse: Comunicati Stampa:

Comunicati Stampa

Anche l'andi apre alle mutue

Anche l’Andi apre alle mutue!

Con l’obiettivo di coprire anche i pazienti poveri e disinformati che non vanno dal dentista, l’Andi apre alle mutue, ma non ai convenzionamenti diretti. E il dentista si avvicina un po’ al medico di famiglia, come un curante affidabile, noto e accogliente. E proprio come il generalista fa gruppo per ottimizzare gli oneri di una difficile crescita. Ma resta un libero professionista e per difendersi dall’assalto del franchising e low cost punta a educare le nuove generazioni di colleghi al rispetto del proprio ruolo.
E’ il succo del documento politico approvato con l’87 per cento dei consensi dal congresso Andi di metà mandato del presidente Gianfranco Prada, che era stato eletto due anni fa con il 62 per cento dei voti. Di fronte a una congiuntura complessa, con il dentista-imprenditore medio che ripiega su se stesso, nella tre giorni al Lingotto di Torino intitolata “Comprendere il presente, costruire il futuro – Quale modello assistenziale per l’odontoiatria privata”, l’Andi ha definito le scelte per i prossimi anni.
Un testo guida che viene dalla base
Per dare un futuro allo studio del dentista libero professionista e tutelare la salute dei cittadini malgrado una legislazione penalizzante e la concorrenza delle grosse strutture che puntano soltanto al business, oggi l’Andi ha un progetto preciso: un testo nato sulla base delle indicazioni giunte dalle sezioni provinciali, raccolte e discusse nelle commissioni congressuali composte dai segretari sindacali e dai presidenti regionali. Il documento congressuale finale, come ha spiegato Prada, «rappresenta le tante realtà della nostra professione». Approvato con 315 voti favorevoli, 34 contrari e 13 astenuti, si sviluppa su due direttrici principali: la tutela della professione e la mission di tutelare il cittadino con prestazioni di qualità offerte dagli associati.
L’unico modello di esercizio della professioneconcepibile per garantire la salute del cittadinosecondo l’Andi resta quello libero professionale, ma il principale sindacato odontoiatrico italiano(25 mila iscritti) intende monitorare sul territorio l’evoluzione
degli altri modelli per adattare eventualmente le proprie azioni. E non esclude di aprire a nuove forme di esercizio professionale.
Dal documento congressuale emerge intanto, per la prima volta, la chiara volontà di utilizzare anche i contatti con le associazioni di pazienti e con le mutue per dare ulteriori opportunità agli studi dei dentisti. Attenzione, però: l’Andi rifiuta il convenzionamento diretto e apre a tutte le forme che prevedano come valore fondamentale la libera scelta del curante da parte dei cittadini e l’applicazione di un libero onorario professionale.
Assume un ruolo chiave il Network Andi
Gli sforzi del sindacato saranno anche orientatia ridurre gli oneri burocratici e a renderel’iscritto competitivo nel rapporto con il proprio paziente dal punto di vista del marketing e per questioni organizzative. Saranno attivate campagne informative dedicate al grande pubblico per sottolineare che le prestazioni odontoiatriche