Sei in: Risorse: Comunicati Stampa:

Comunicati Stampa

Nel regno dello stile - dal paralume al complemento d'arredo

Se Sentirsi un po' principesse è diventata
ormai un'impresa, non è detto che
lo debba essere anche rendere la propria
casa una piccola reggia.
M'Arte'S è il punto di partenza da cui iniziare
un viaggio nell'arredo più contemporaneo sebbene
legato profondamente agli stili raffinati del passato.
Varcare la soglia del negozio, a metà strada
tra bottega artigiana e show room, dà la sensazione
di essere arrivati direttamente in Provenza,
con i suoi delicati profumi e lo stile prezioso.
Quello del decapè è tra i prediletti da M'Arte'S:
mobili e complementi dai toni chiari e i legni
sbiancati, forme gentili e facilmente abbinabili
agli arredi più diversi. "Negli ambienti ultramoderni
questi oggetti rafforzano i messaggi comunicati
anche dai pezzi minimalisti, mentre in
quelli completamente in stile
costituiscono quel tocco di contemporaneità
che rende una stanza dal gusto davvero
familiare", spiega il titolare di M'Arte'S, Salvatore Del Bufalo.
Qui, si trovano anche essenze, principalmente
provenienti dal Sud della Francia, originali
cornici, oggetti da regalo e ci si può rivolgere
per consulenze su arredi coo-rdinati.
Ma il punto vendita è soprattutto un paradiso
di stoffe pizzi, passamanerie e tessuti di ogni tipo.
"La realizzazione di qualsiasi tipo di tappazzeria
per la casa è uno dei nostri punti di forza",
continua Del Bufalo."Riusciamo a rispondere
praticamente a qualsiasi tipo di richiesta
da realizzare basandosi sul nostro campionario
di modelli oppure da disegno".
Salvatore e il suo gruppo di collaboratori
artigiani producono a mano "come si faceva
una volta" tende classiche a pacchetto/pannello,
all'americana, con bastoni in legno, ferro battuto,
ottone, acciaio con le stoffe più varie;
ritappezzano vecchie poltrone o divani, portano
a nuova vita lampade e abat-jour con
cappelli e paralumi di ogni tipo e con qualsiasi
tipo di tessuto, anche su disegno del cliente.
Affinchè il luogo in cui si abita diventi veramente
la propria reggia.



La Repubblica 3 ottobre 2011