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Kapcaffe per l'ambiente

La Kapcaffe nell'ambito della sua politica per la salvaguardia dell'ambiente, a scelto di commercializzare prodotti di qualità in linea con tale filosofia: infatti sia le capsule di caffè Meseta, quelle di Caffe Toscano e anche quelle a marchio Kapcaffè sono prodotte con plastica alimentare biodegradabile.
Per esempio, Caffè Meseta , avendo sempre come obiettivo la massima trasparenza verso i suoi clienti e consumatori , vuole offrire una spiegazione chiara ed articolata del concetto di caffè in capsula biodegradabile . Questa necessità nasce dal fatto che la legislazione non aiuta a districarsi facilmente all’interno del concetto di biodegradabilità, e quindi, rimandare semplicemente i propri clienti alla legge applicabile sulla biodegradabilità delle nostre plastiche, non rispetta i concetti di trasparenza e lealtà che Meseta vuole dare in ogni occasione ai propri consumatori.

Detto ciò per comprendere appieno le capsule biodegradabili di Meseta si devono affrontare una serie di passaggi che andremo ad approfondire in questa pagina :

1) Concetto di biodegradabilità (o biodegradazione)
2) Concetto di durata del processo di biodegradazione
3) Ricerca scientifica e plastiche additivate ad accelerata biodegradazione
4) L’additivo ECM MasterBatch Pellets™
5) La legislazione vigente in ambito di imballaggi, prodotti e biodegradabilità
6) Determinazione della biodegradabilità delle capsule di caffè Meseta
7) Il caffè in capsula biodegradabile di Meseta: conclusioni e consigli

1) Concetto di biodegradabilità
La biodegradazione è un termine usato in ecologia per indicare i processi naturali che tendono a ricondurre le sostanze organiche generate, direttamente o indirettamente, dalla fotosintesi in sostanze inorganiche semplici come acqua e anidride carbonica. Con maggior precisione la biodegradazione è un processo biochimico di scomposizione di una sostanza complessa in composti chimici più elementari ad opera di agenti naturali quali batteri e funghi . La biodegradabilità è una prerogativa dei materiali organici ed è vitale per il mantenimento dell’equilibrio ecologico del nostro pianeta che in tal modo si libera di scorie e rifiuti per fare spazio a nuova vita. La biodegradazione svolge quindi una funzione inversa a quella della fotosintesi trasformando la materia organica in anidride carbonica che, rilasciata in atmosfera, viene assorbita da alberi, alghe e piante per sintetizzare (con l’aggiunta di acqua) ossigeno e sostanze complesse (es. come gli zuccheri) essenziali per la nostra sopravvivenza.

2) Concetto di durata del processo di biodegradazione
Un elemento fondamentale per valutare meglio la biodegradabilità di una sostanza organica è il tempo : più rapido è il processo di biodegradazione, maggiore è il beneficio per il ciclo naturale della vita. Per una migliore comprensione si riporta qui di seguito una tabella con una stima dei tempi di degradazione generici in suolo (senza processo di compostaggio o altri sistemi a biomassa controllata) di alcuni elementi ricorrenti nella vita quotidiana:
(Fonti tabella tratti da vari siti internet tra cui: Ministero dell'ambiente, Carabinieri, ecc.)
3) Ricerca scientifica e plastiche additivate ad accelerata biodegradazione
Per quanto riguarda la plastica, e la sua biodegradazione, negli ultimi anni la ricerca scientifica ha scoperto l’utilizzo di diverse sostanze per accelerane il processo di biodegradazione che altrimenti sarebbe più lungo della vita media di un uomo. Sono stati utilizzati dei biopolimeri provenienti da materia prima rinnovabile prodotta da vegetali (es. zucchero) oppure, in alternativa ad esse, le plastiche additivate .

Le plastiche additivate sono classificabili come plastiche normali (di origine olefinica) additivate con coadiuvanti della biodegradazione: tali plastiche così trattate sono quindi in grado di biodegradare in tempi considerevolmente minori rispetto a quelli elencati nella tabella presente al punto precedente.

4) L’additivo ECM MasterBatch Pellets™
Nell’ambito delle capsule di caffè Meseta si è intervenuti sul polimero di base (polipropilene) della struttura della plastica tradizionale introducendo uno speciale additivo: l’ ECM MasterBatch Pellets™ . Tale additivo, aggiunto in una percentuale dell’1% nella mescola della plastica della capsula, rende il bicchierino in plastica (e relativo tappo) che contiene il caffè completamente biodegradabile, pur permettendogli di mantenere le proprie caratteristiche funzionali (es. il caffè in capsula Meseta ha una scadenza a 18 mesi e durante l’utilizzo la capsula deve reggere il passaggio dell’acqua calda in pressione per la mescita del caffè). La biodegradazione della capsula di caffè Meseta inizia solamente quando questa è stata tirata fuori dalla sua confezione ed è stata utilizzata.

Si può quindi affermare che le capsule di caffè a marchio Meseta, che sono realizzate in plastica contenente l’additivo ECM MasterBatch Pellets™, sono connotate da una biodegradabilità spiccata rispetto alla plastica tradizionale.

5) La legislazione vigente in ambito di imballaggi, prodotti e biodegradabilità
La legge considera le capsule di caffè dei prodotti e non degli imballaggi: questa distinzione è importante poiché l’attuale legislazione sulle plastiche biodegradabili riguarda principalmente gli imballaggi. L’allegato 2 della Direttiva 94/62/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, come modificata dalla Direttiva 2004/12/CE (al punto 3 lett. d) , definisce come imballaggio biodegradabile quello avente una « natura tale da poter subire una decomposizione fisica, chimica, termina o biologica grazie alla quale la maggior parte del composto risultante finisca per decomporsi in biossido di carbonio, biomassa e acqua ». Pertanto, in carenza legislativa rispetto ai prodotti plastici si ritiene opportuno e corretto rifarsi alla normativa più vicina (quella degli imballaggi) e quindi subordinarsi ai dettami della Direttiva CE 94/62.

6) Determinazione della biodegradabilità delle capsule di caffè Meseta
In base ad una Certificazione di Prova rilasciata dell’ Istituto di Ricerca Ecologia Applicata srl . (Organizzazione Scientifica di Ricerca Applicata convenzionata con l’Università di Milano) è emerso che la capsula per caffè Meseta realizzata in polipropilene, e additivata con ECM MasterBatch Pellets™ , può ritenersi materiale conforme alla Direttiva CE 94/62 in ragione della prova di biodegradabilità effettuata secondo il protocollo UNI EN ISO 14855 (denominato “Determinazione della biodegradabilità aerobica finale e della disintegrazione dei materiali plastici in condizioni controllate di compostaggio”). In particolare, all’esito di tali analisi, è risultato che il manufatto in polipropilene contenente l’additivo ECM MasterBatch Pellets™, in ragione dell’1% in peso, “ ha raggiunto il 13, 78% di biodegradabilità in 60 giorni” e grazie ad un modello matematico di approssimazione, si suppone “raggiungerà il 100% di biodegradabilità in circa 839 giorni ”.
Le capsule di caffè a marchio Meseta, oggetto della prova, pur non essendo a stretto rigore di legge degli imballaggi, possono essere ritenute conformi alla 94/62.

7) Il caffè in capsula biodegradabile di Meseta: conclusioni e consigli
Analizzando questa lunga carrellata di concetti e di prove di laboratorio, possiamo affermare che la capsula in plastica costituita con l’additivo ECM MasterBatch Pellets™, pur non essendo biodegradabile in tempi brevissimi, presenta una serie di vantaggi per l’ambiente (es. non lunga persistenza in ambienti naturali, discariche o terreno) rispetto alle plastiche tradizionali (es. persistenza che in alcuni casi essere superiore a 1.000 anni) ed una elevata capacità di biodegradazione in ambienti idonei confinati (es. compostaggio, discarica).

In sintesi : il caffè in capsula biodegradabile di Meseta è quindi molto importante sotto un profilo ambientale perché biodegradando in un tempo stimato da tre a cinque anni, si dissolve in acqua e anidrite carbonica senza lasciare residui tossici.

Per completezza d’informazione occorre precisare che le plastiche additivate non sono ancora considerate compostabili in quanto la norma attualmente in essere prevede tempi troppo brevi per permettere a queste plastiche di dispiegare il loro potenziale di biodegradabilità anche se è stata ormai verificata la totale assenza di tossicità di tali manufatti. In particolare l’attuale legislazione italiana (Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 153 e D.M. del 2.5.2006) impedisce lo smaltimento nel sacchetto o cassonetto dell’organico destinato al compostaggio di qualsivoglia rifiuto che non superi il test UNI-EN 13432:2002 (90% di biodegradabilità in 180 giorni).

Concludendo con un consiglio , in attesa che la legislazione prenda più approfonditamente in esame queste plastiche che migliorano la biodegradazione, per un corretto smaltimento delle capsule di caffè Meseta si deve sempre preventivamente consultare le disposizioni sulla la raccolta differenziata adottate dal proprio Comune di residenza poiché ogni Comune ha regole specifiche per quanto concerne la e lo smaltimento dei rifiuti.