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Convegno su temporary management e pmi presso bff bank - milano, 26 maggio

Una recentissima indagine diffusa da Unioncamere e basata sulle elaborazioni del Centro studi Guglielmo Tagliacarne , segnala come solamente un’impresa su tre sia pronta a tradurre in progetti concreti le opportunità offerte dalle risorse finanziarie del PNRR dedicate al sistema produttivo. Ciò significa che oltre il 70% delle imprese non farà uso dei fondi messi a disposizione: il problema riguarda soprattutto quelle più piccole se, come dicono i numeri, l’80% di esse non ha a piano di utilizzare le risorse allocate, con i 50% delle aziende medio-grandi. Scarsa informazione e sensibilizzazione delle imprese sul tema? Sicuramente sì.

Esiste però anche una motivazione di tipo più strutturale: la carenza di competenze manageriali e la sottomanagerializzazione delle nostre PMI.

In questo contesto, il temporary management viene sempre più apprezzato dalle PMI come uno strumento per certi versi ottimale per portare in casa competenze di alto livello che siano immediatamente operative e in più capaci di operare in contesti straordinari.

La conoscenza che le PMI hanno del TM è cresciuta nel tempo ed è oggi ad un buon livello: circa il 60% delle aziende più piccole (sotto i 20 milioni di fatturato) lo conosce, con un utilizzo che si assesta intorno al 10-12% a seconda delle classi di fatturato.

Dato che vale anche per aziende molto piccole: nella fascia tra 2 e 5 milioni di euro di fatturato, infatti, la conoscenza dello strumento è pari al 63% con un utilizzo pari all’8%, soprattutto per progetti di lunga durata (es. 24 mesi), ma gestiti a tempo parziale.

Nella quasi totalità dei casi, la PMI “comprando” temporary management, “comprano” competenze di alto livello non altrimenti disponibili, a costi accessibili, con il risultato di accrescere le capacità delle persone già operanti in azienda, che alla fine di un intervento/progetto saranno in grado di fare le stesse cose meglio di prima oppure di farne di nuove.

Anche le imprese molto piccole (es. sotto i 5 milioni di fatturato) riescono in misura crescente ad attingere al bacino di competenze manageriali disponibili attraverso progetti gestiti in modalità fractional/part time : si tratta di una particolare declinazione del TM nata proprio sulla spinta della domanda da parte di queste organizzazioni, per le quali il classico temporary manager full time potrebbe risultare ridondante, sia in funzione dei tempi che dei costi.

In questo modo, è anche possibile dispiegare sul campo team di temporary manager e veri e propri CdA virtuali, come già in uso da anni nei mercati stranieri (es. negli USA).

Se ne parlerà nel convegno del 26 maggio organizzato da ANDAF e IIM Institute of Interim Management Italy con la collaborazione di BFF BanK.

Come relatori saranno presenti esponenti di AIDP, ANDAF, ASSINRETE, Confimi Industria, LILT, Regione Lombardia, Temporary Management & Capital Advisors.

Per programma e registrazione (obbligatoria): //www.andaf.it/eventi/eventi-nazionali/lista/portare-competenze-manageriali-nelle-pmi/