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Comunicati Stampa

L’agricoltura è il futuro, bisogna investire in questo settore.

La situazione economica attuale subisce l’influenza di una serie infinita di settori, alcuni

maggiormente altri meno influenti sullo sviluppo economico dei rispettivi stati e su quello

mondiale. Esamineremo brevemente il ruolo giocato da: agricoltura, sistema finanziario e

bancario, ruolo dello stato negli affari economici.

L’agricoltura ha perso il 35% dei propri redditi. Colpa dei prezzi crollati del 20% in media e

del contemporaneo aumento dei costi di produzione. Un mix micidiale che ha portato alla

chiusura nel solo 2009 di ben 50mila aziende. Ed altre migliaia seguiranno la stessa sorte

se non ci sarà una politica agricola capace di invertire questa tendenza. Si pensi alla

pasta. Il grano che viene utilizzato, al 90% viene dalle aree asiatiche o dal Nord America.

Poi viene venduto come prodotto italiano. I nostri costi, rispetto ai loro sono maggiori.

“Ecco perché molti terreni non vengono più seminati.

L’agricoltore non ha nessun ricavo concreto anzi crea solo danno, tanto vale abbandonarli

e l’abbandono delle terre significa dissesti geologici, paesaggio rovinato, un vero disastro

ambientale (…)

La verità è che questo governo non considera l’agricoltura come settore strategico su cui

puntare, anzi continua a sminuire il valore delle produzioni agricole col meccanismo di una

filiera troppo lunga e poco equilibrata.

Quindi bisogna incentivare l’agricoltura locale e sviluppare la vendita dei beni agricoli in

loco, evitando le speculazioni commerciali sulle filiere lunghe. “L’agricoltura è il futuro,

bisogna investire in questo settore… investendo nelle nuove tecnologie”.

Le aziende che non riescono più a realizzare reddito dalla propria attività e sono colpite da

atti esecutivi, ingiunzioni, sequestri non possono più accedere al credito. I veri proprietari

delle terre degli agricoltori meridionali, ormai, sono le banche, quelle stesse banche

sempre pronte ad assicurare risorse finanziarie a chi specula sul lavoro degli agricoltori

(chi può dimenticarsi di Tanzi e della Parmalat?) ma sempre solerti nel ricordarci che ci

sono i vincoli di Basilea2 quando ci fanno gli atti di rientro mettendo le mani sulle nostre

terre. Il latifondo bancario è il nuovo volto della controriforma che avanza nelle campagne

meridionali e che, espropriando la terra ed i beni agli agricoltori, compie un vero e proprio

ribaltamento di quella che fu la Riforma Agraria conquistata con le lotte per le terre e che

si costituì come uno dei tasselli fondamentali del cemento dell’unità nazionale.

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