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C'è bancarotta anche in assenza di consapevolezza

Perché si possa parlare di bancarotta fraudolenta per distrazione non è necessario che il soggetto abbia consapevolezza dello stato di insolvenza dell'impresa, né che abbia agito con lo scopo di recare pregiudizio ai creditori.

Inoltre, non è necessario che vi sia un nesso di causalità tra la condotta realizzatasi attraverso un atto dispositivo che incide sulla consistenza patrimoniale di un'impresa commerciale ed il fallimento, non essendo affatto necessario il riscontro di una consequenzialità tra la distrazione e la dichiarazione di fallimento.

Questo è quanto affermato dalla Corte di cassazione in una sentenza del 28 maggio scorso.

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