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L' Enalcaccia di Avellino dice "no" alla discarica sul Formicoso

L'Associazione Enalcaccia Pesca e Tiro di Avellino, guidata dal presidente Emilio Mazzone, aderisce alla linea di protesta contro l'apertura della discarica nella zona del Formicoso, posizione per altro condivisa dal dott. Giuseppe Di Milia, sindaco di Calitri e presidente della comunità montana Alta Irpinia.Nel coro dei "no" alla discarica sul Formicoso si ritrova anche la voce delle centinaia di cacciatori presenti nei territori della provincia di Avellino, i quali si definiscono prima di tutto amanti della natura, ed è proprio il contatto diretto che hanno con essa, favorito dallo sport che praticano, a renderli testimoni e denunciatori dell'ennesimo disastro ambientale che causerà l'eventuale realizzazione della discarica nella zona del Formicoso.L'Enalcaccia di Avellino, ptresente in tutte località della provoncia, ha preso costantemente parte a tutte le battaglie ambientaliste che la provincia di Avellino è stata costretta a combattere.L'Associazione venatoria era presente nel 1994, quando fu presenziata la zona del Formicoso e si evitò così la realizzazione della discarica, ed ha sostenuto la recente protesta contro l'apertura della discarica di Ariano e di Savignano.Il Formicoso, area che incrocia Andretta, Bisaccia, Calitri e Cairano, è ricco di falde acquifere ed è caratterizzato da immense distese di campi coltivati a grano duro, la cui produzione soddisfa le richieste di numerosi pastifici. Il danno economico e ambientalistico causato dalla discarica sarebbe di proporzioni elevate, ancora di più se si valuta l'impatto negativo rispetto all'intero territorio provinciale. Vittima degli errori commessi dalla politica pseudo-ambientalista della regione Campania, la provincia di Avellino ospita il CDR nella zona industriale della città, la discarica Difesa Grande di Ariano Irpino e quella di Pustarza di Savignano e si trova ad avere a ridosso dei propri confini anche la discarica napoletana di Tufino e quella Beneventana di Sant'Arcangelo Trimonte. la provincia di Avellino pagherà le conseguenze dell'emergenza dei rifiuti in Campania sia sul piano naturalistico che sul piano economico. Il territorio rischia di vedere notevolmente ridimensinata la crescita economica ottenuta grazie agli investimenti, effettuati nell' ultimo decennio nell'agricoltura e nel turismo. L'apertura della discarica nell'area del Formicoso determinerà l'annullamento della vocazione naturalistica e ambientalistica dei territori della provincia di Avellino.

Antonella Salierno