Sei in: Risorse: Comunicati Stampa:

Comunicati Stampa

Lo stuzzicadenti, primo articolo per la pulizia

lo stuzzicadenti , primo articolo per la pulizia

Lo stuzzicadenti, primo articolo per la pulizia
Hirschfield vide un giorno uno scimpanzè pulirsi i denti con uno stecco di paglia. Uno zoologo consultato su questo argomento gli scrisse: Mi chiedo se lo scimpanzè che lei ha visto usare un ramoscello come stuzzicadenti stesse imitando una qualche azione umana da lui vista. E’ possibile che qualche residuo si fosse incastrato tra i suoi denti e che stesse tentando di rimuoverlo. Questi animali sono sufficientemente intelligenti da realizzare ciò che stanno facendo in un contesto di quel tipo. E’ dello stesso avviso un antropologo che aveva osservato un fatto analogo: Se questo comportamento appaia spontaneamente o sia il risultato dell’osservazione del comportamento umano, non lo so, ma dalla mia generale conoscenza degli scimpanzè, oserei dire che ciò può essere perfettamente e totalmente spontaneo. Inoltre è una mia opinione che l’uso degli stuzzicadenti possa apparire sia come una forma di divertimento sia uno sforzo per rimuovere quella spiacevole sensazione tra i denti. Quello che vale per lo scimpanzè, vale anche a fortiori per l’uomo. L’origine dello stuzzicadenti si perde dunque nella notte dei tempi. E’conosciuto in Cina, presso i Celti, i Greci e i Romani. E’ menzionato nel Talmud (insegnamento della legge ebraica) e caldamente raccomandato da Maometto. In Europa subisce un’eclissi durante il Medioevo per rifiorire nel Rinascimento. Dapprima di origine vegetale (legno) o animale (osso o piuma), viene successivamente fabbricato in bronzo, in argento, in oro, isolatamente associato ad altri oggetti da toilette.
A partire dal 18° secolo lo stuzzicadenti come unico strumento per la rimozione dei depositi comincia a perdere la sua credibilità, perché spinto tra i denti forzava le gengive nella loro naturale condizione, esponeva le radici all'aria fredda e frequentemente produceva dolore in denti perfettamente sani. Questa teoria non fu sostenuta da tutti, infatti Harris considerava lo stuzzicadenti migliore di qualsiasi altro strumento per rimuovere le piccole particelle di cibo che si incastravano tra gli interstizi dei denti, ma non adatto alla rimozione dei depositi duri. A tal fine erano utilizzati stuzzicadenti in avorio, argento e oro, cesellati, smaltati e decorati con pietre preziose, liberi o racchiusi in astucci preziosi, soli o con un coltello, forchetta e cucchiaio. Vengono anche portati come ciondoli, appesi a collane ricche da persone facoltose. Infatti il duca di Borgogna possedeva uno stuzzicadenti ricavato da un diametro chiamato la Lozenge con una grossa punta e una perla. La moda di utilizzare gli stuzzicadenti tendeva già a scomparire per essere sostituito da strumenti più idonei e più efficaci per tale uso.

Maria M. Lepore
Igienista Dentale