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Repower eu, paolo gallo: entro il 2030 metà del gas russo rimpiazzato da biometano e idrogeno

In un’intervista rilasciata a GEA, l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo evidenzia il ruolo dato a biometano e idrogeno dalla Comunità europea nel piano RepowerEU e racconta a che punto si trova l’Italia nel percorso verso l’indipendenza dal gas russo.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: biometano e idrogeno protagonisti del RePower EU

Con il piano Repower EU, la Commissione europea punta a rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi entro il 2030. Essenziali per il raggiungimento di tale obiettivo saranno il biometano e l’idrogeno. “ Nella visione della Comunità europea, – spiega Paolo Gallo – il 50% del gas che arrivava dalla Russia dovrà essere rimpiazzato di qui al 2030 da biometano e idrogeno, in egual misura” . Il 50% equivale a circa 80 miliardi di metri cubi di gas. Questo significa “che il ruolo di biometano e idrogeno diventa fondamentale ”. E non solo per l’indipendenza dal gas russo ma anche per favorire la transizione energetica che verrebbe, di conseguenza, accelerata, dato che “ metà di quel gas si rimpiazza con gas che sono rinnovabili e a zero contenuto di C02 ”. In questa visione però, ricorda l’AD di Italgas, il ruolo delle reti è strategico.

Paolo Gallo: come è messa l’Italia?

“ In Italia noi abbiamo più di 2 miliardi di metri cubi di gas prodotto dal trattamento di rifiuti che potrebbero diventare circa 1 miliardo e mezzo di metri cubi di gas naturale se facessimo l’upgrade dell’impianto ”, evidenzia Paolo Gallo . “ In più, c’è un altro mezzo miliardo di metri cubi di gas di biometano già attualmente prodotti ”, il che si traduce in circa 2 miliardi di metri cubi di biometano potenzialmente disponibili in un tempo alquanto breve. “ Se noi proiettiamo questo di qui a qualche anno, – aggiunge – questi 2 possono tranquillamente diventare 8-10 miliardi entro la fine del decennio”, vale a dire proprio il traguardo prefissato dalla Commissione europea nel Repower EU. A conti fatti, secondo l’AD di Italgas, l’Italia avrebbe dunque tutto il potenziale necessario. L’unico vero ostacolo da superare sarebbe quello dell’autorizzazione a sviluppare centinaia di impianti.