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Fabrizio di amato: sostenibilità, l’impegno di maire tecnimont nell’intervista al presidente

Il Presidente di Maire Tecnimont Fabrizio Di Amato : "Si stanno aprendo nuove rotte per gli approvvigionamenti energetici. Si tratta di guardare al futuro valorizzando il passato dell'industria energetica italiana".

Fabrizio Di Amato

La transizione energetica e le sfide della sostenibilità: la vision di Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire Tecnimont

"L'Italia non è un Paese ricco di risorse, ma ha sviluppato straordinarie competenze ingegneristiche, le migliori al mondo" : l'invito di Fabrizio Di Amato è a "ripartire da qui" . Intervistato lo scorso 9 maggio su "L'Economia", inserto del "Corriere della Sera", il Presidente di Maire Tecnimont ha sottolineato come, a fronte di un biennio complicato, si stiano aprendo "nuove rotte per gli approvvigionamenti energetici" . In gioco c'è la transizione ecologica, una "occasione da non sprecare per ridare le carte al sistema industriale e pensare a nuovi modelli" . È quello che sta facendo anche Maire Tecnimont, come spiega il Presidente Fabrizio Di Amato : "Abbiamo radici antiche e ora vogliamo proiettarle nel futuro per costruire impianti del terzo millennio con il "nuovo" petrolio che viene dalla valorizzazione dei rifiuti. Ottimizzare il riciclo degli scarti urbani e industriali che non si possono riciclare e produrre gas sintetico, etanolo, metanolo e idrogeno a basse emissioni. Cercando di disegnare quella politica industriale dell'energia, spesso mancata in Italia" .

La svolta green di Maire Tecnimont nell'intervista al Presidente Fabrizio Di Amato

Ripartire dai siti industriali in dismissione, come molti impianti di raffinazione: nell'intervista il Presidente Fabrizio Di Amato illustra nel dettaglio come Maire Tecnimont punti a sfruttare le loro caratteristiche nell'ottica di trasformarli in impianti di riciclo di materiale plastico. L'idea è fare prodotti uguali a quelli che vengono realizzati con gli idrocarburi: "Oggi siamo già attivi, con l'impianto di Brescia, uno dei più efficienti in Europa nel riciclo di materiale plastico, con il 95% dei rifiuti recuperati. È un processo di upcycling che può sostituire il prodotto vergine. Non si usa solo per fare panchine o bidoni per la raccolta ma anche per costruire pezzi di automobili" . La sostenibilità in questo contesto "crea occupazione, nuova, giovane e tra le maestranze che lavoravano nei vecchi impianti con grandi competenze" . La svolta green di Maire Tecnimont si deve anche all'impegno nello sviluppare internamente tecnologie e progetti innovativi: "Grazie a quelle basi e a quelle conoscenze abbiamo potuto accelerare con NextChem, l'idea di recuperare il carbonio e l'idrogeno contenuto nei rifiuti (6 milioni di tonnellate in Italia sono solo gli urbani indifferenziati che finiscono in discarica) utilizzando i vecchi impianti" . Notevoli i benefici, come rileva il Presidente Fabrizio Di Amato : "L'Italia smaltisce gli scarti in Europa pagando fino a 250 euro a tonnellata, mentre riciclandoli in gas sostitutivo del metano potrebbe ridurre del 10% il fabbisogno di gas per il settore termoelettrico. Con la nostra tecnologia si può risparmiare fino al 90% delle emissioni di CO2. Il concetto è quello del "distretto circolare verde" dove i rifiuti diventano idrogeno, metanolo, fertilizzanti. Con la cattura e la valorizzazione della CO2 possiamo arrivare alla neutralità carbonica prima degli obiettivi europei" .