Sei in: Risorse: Comunicati Stampa:

Comunicati Stampa

Sla, da studio promise risultati positivi. mario melazzini: “contenti di aver contribuito”

Nei pazienti che ricevono dosi di Guanabenz la malattia sembra rallentare. I risultati della ricerca finanziata dalla Fondazione guidata da Mario Melazzini sono stati recentemente pubblicati sulla rivista "Brain".

Mario Melazzini

Mario Melazzini: nostro impegno rimanere al fianco della ricerca

La lotta alla SLA ha un possibile nuovo alleato: si tratta del Guanabenz, utilizzato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa. Il farmaco è stato sperimentato in un recente trial clinico coordinato dalla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta e finanziato da Fondazione AriSLA, guidata da Mario Melazzini . Secondo i risultati dello studio PROMISE, i pazienti trattati con il composto alla posologia più elevata hanno mostrato un rallentamento nella progressione della malattia neurodegenerativa. "Non si tratta ancora di una cura per la SLA - ci tiene a precisare Giuseppe Lauria Pinter, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche dell'istituto milanese - ma è un'informazione importante per proseguire le ricerche in modo concreto, anche grazie all'interesse che l'industria farmaceutica sta già dimostrando". Sui dati incoraggianti di PROMISE è intervenuto anche Mario Melazzini : "Il nostro impegno è di rimanere al fianco di chi fa ricerca - ha commentato il Presidente di AriSLA - consapevoli di quanto la ricerca costituisca l'unico strumento concreto per dare risposte alle persone che convivono ogni giorno con la malattia".

Mario Melazzini: i dettagli dello studio

Secondo Mario Melazzini , lo studio, pubblicato sulla rivista "Brain", rappresenta infatti la direzione giusta nell'esplorazione dell'efficacia dei trattamenti farmacologici. Durante il trial sono stati esaminati 201 pazienti affetti dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica che avevano presentato i primi sintomi nei 18 mesi precedenti. La patologia ha un decorso irreversibile: il motivo è la progressiva degenerazione dei motoneuroni, responsabili del controllo diretto e indiretto dei muscoli. In aggiunta alla terapia con riluzolo, per un periodo di sei mesi ai 201 pazienti sono stati assegnati Guanabenz 64 mg, 32 mg, 16 mg o placebo. Il farmaco è stato scelto per il suo effetto protettivo dimostrato sui neuroni in studi in vitro su modelli cellulari e animali di SLA. PROMISE ha dunque evidenziato questo effetto anche in clinica, fornendo dati promettenti soprattutto sulla forma definita bulbare: su 18 pazienti, nessuno ha registrato una progressione della malattia. Mario Melazzini si è detto soddisfatto del contributo dato da AriSLA, definendo lo studio un importante punto di partenza. Per Lauria Pinter i risultati ottenuti dal trial esprimono le potenzialità del sistema degli IRCSS a supporto della ricerca clinica indipendente.