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Il reddito di cittadinanza dovrebbe fare il suo debutto nelle tasche degli italiani

Da fine marzo il reddito di cittadinanza dovrebbe fare il suo debutto nelle tasche degli italiani: la voce della Legge di Bilancio, che il governo ha difeso con le unghie e con i denti nella trattativa con l’Europa, ha i contorni sfumati perché manca ancora una normativa di riferimento.

Ma stando alle dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio, è possibile delineare un identikit di chi ha diritto al sostegno economico, come calcolare l’importo che sarà erogato e le regole da rispettare per conservare il beneficio.

Il primo appuntamento importante sarebbe a gennaio 2019: entro il primo mese dell’anno dovrebbe essere online il portale che permette ai cittadini di presentare la domanda per il sussidio tramite l’identità digitale SPID, l’unica modalità possibile, stando alle dichiarazioni.

Possono fare richiesta del reddito di cittadinanza tutti i cittadini che rispondono ai requisiti che seguono:

avere più di 18 anni;
essere disoccupato o inoccupato;
essere sotto la soglia di povertà ISTAT;
essere sotto la soglia di reddito ISEE di 9.360 euro;
essere residente in Italia da almeno 5 anni.
Il sussidio sarà erogato sulla base dell’ISEE e quindi sul reddito familiare e non personale.

In particolare, si aggiunge un requisito per i giovani dai 18 ai 25 anni: bisogna possedere una qualifica o diploma professionale, diploma di istruzione secondaria o aver frequentato un corso o percorso di istruzione o formazione.