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Comunicati Stampa

La filantropia d'impresa per un mondo migliore!

La filantropia d'impresa mette in campo azioni che possano soddisfare bisogni sociali e sostenere le persone in difficoltà. Anche l'impresa che mira al profitto, può - e deve dal nostro punto di vista - contribuire al cambiamento sociale positivo della realtà in cui essa stessa vive.

Ma, per essere filantropica, l'impresa deve attuare azioni durature, che hanno lo scopo di migliorare effettivamente la realtà sociale e ambientale o la vita delle persone in difficoltà.

Quello che crea l'impresa filantropica è shared value (valore condiviso) , un modello di business che però in Italia fatica ad essere attuato con convinzione e ad essere compreso dal cittadino, che spesso vi vede invece un modo per farsi pubblicità. Un modello di business, quello della filantropia d'impresa, che è la norma e gradito nei paesi anglosassoni.

Non è un male che l'impresa oltre al profitto metta al centro dei suoi obiettivi anche quello sociale!

Proviamo a chiarire il punto "lo fanno per farsi pubblicità" , vero in alcuni casi, falso in altri. Vediamo innanzitutto la differenza tra Impresa Filantropica e Impresa Tradizionale che, "ogni tanto", fa beneficenza o lancia campagne di comunicazione sociali per vendere prodotti.

L'impresa filantropica lo è nel DNA. Lo è per convinzione. Lo è dal primo - o anche dal terzo - istante della sua nascita all'ultimo. Lo è, quanto meno, in modo costante e ha tra le finalità d'impresa non solo il profitto, ma anche l' incremento dei livelli di benessere di chi beneficia dell’azione filantropica o di sensibilizzazione sociale.

Un'impresa tradizionale che ogni tanto fa campagne di sensibilizzazione su tematiche sociali o ambientali, oppure raccolte fondi attraverso la vendita dei prodotti, ma che successivamente fa, per esempio, campagne pubblicitarie che contrastano con quelle precedenti, lo fa ovviamente per farsi pubblicità.

Facciamo un esempio : se quest'anno, io impresa di intimo, faccio una campagna massiccia contro la violenza sulle donne e l'anno seguente faccio una campagna dove la donna viene rappresentata come un oggetto sessuale, allora la campagna precedente era una mera strategia pubblicitaria. In sostanza ho ingannato il pubblico attraverso una comunicazione persuasiva, utilizzando claim ad effetto e modelle truccate da donne picchiate, cercando di colpire in profondità il mio pubblico per ottenere un profitto e aumentare la notorietà di marca. Quello che ho comunicato nella prima campagna non corrisponde al mio sentimento, alla mia idea su una tematica di grande allarme sociale, è dunque mero opportunismo. In sintesi ho ingannato il pubblico per farmi pubblicità. Non sono stato nè responsabile, nè tanto meno etico.

Il risultato di azioni di questo tipo (purtroppo diverse e spesso attuate da brand molto noti) è che il pubblico non vede più di buon occhio le imprese che fanno e comunicano azioni sociali. A meno che non ci si trovi di fronte a un modo diverso di ESSERE in toto, di FARE impresa e di COMUNICARE.

A meno che non ci si trovi di fronte a una realtà imprenditoriale che, attraverso la comunicazione anche persuasiva, racconti di sè, sensibilizzi, dimostrando di non raccogliere solo utili, ma anche fondi da destinare al sociale in modo costante e con una precisa strategia atta a migliorare effettivamente la realtà sociale. E' così che, grazie all'interesse suscitato nel pubblico attraverso una comunicazione responsabile ed etica - che risponde a un modo di essere impresa -, attua un processo virtuoso in cui tutti (impresa, consumatore, società o ente non profit) ricevono e danno qualcosa .

In sintesi, l'impresa filantropica sente proprie le problematiche di cui si occupa e attua integralmente la Responsabilità Sociale d’Impresa (o Corporate Social Responsibility , CSR) integrando le problematiche di natura etica all’interno della propria visione strategica d'impresa, con la volontà dichiarata di contribuire al miglioramento delle situazioni di elevato impatto sociale.

Siano allora le benvenute!

Barbara Benedettelli

@bbenedettelli

@ComunicaEtica