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Cardiotocografia

La cardiotocografia è la metodica di sorveglianza delle condizioni fetali più diffusa al mondo ed avviene attraverso la registrazione continua della frequenza cardiaca fetale (FCF - cardiografia) e delle contrazioni uterine (tocografia).

Il rilievo del battito cardiaco fetale (BCF), solitamente rilevato con tecnica doppler, si effettua posizionando una sonda a ultrasuoni sull'addome della madre, consentendo così di ottenere 2 tracciati, registrati contemporaneamente sulla stessa striscia di carta, relativi alle variazioni della frequenza cardiaca del feto (compresa tra 120 e 160 battiti per minuto) e all'attività contrattile uterina.

L'esame cardiotografico offre dunque informazioni utili sullo stato di ossigenazione fetale, permettendo di rilevare precocemente, in gravidanza ed in travaglio di parto, eventuali stati di sofferenza fetale acuta.

Si esegue a vescica vuota. Si applicano sull'addome materno due fasce recanti un diverso trasduttore, uno per la registrazione della frequenza cardiaca fetale ed una per la registrazioni dell'eventuale attività contrattile.

La sua durata è variabile dovendosi, di regola, registrare un periodo di attività ed uno di quiete del feto in utero. Tali fasi sono variabili in relazione all'età gestazionale ed all'ora del giorno, nonchè a varie componenti individuali.

Solitamente il periodo di registrazione varia dai 20 ai 90 minuti, durante i quali la gestante dovrà rimanere sdraiata, con la possibilità di ruotarsi di fianco, senza fumare, in un ambiente tranquillo e riservato.

L'esame va eseguito solitamente dopo la 34^ settimana di gestazione. Esso, di regola, non va eseguito in epoca più precoce ma possono darsi casi particolari. Normalmente l'esame va ripetuto più volte, a distanza di giorni o settimane, a giudizio del ginecologo curante, fino al parto.
Fornisce una valutazione del benessere fetale, particolarmente nell'ipossia acuta. Registrando la frequenza cardiaca esso può studiare il comportamento del cuore del feto in condizioni basali e durante una contrazione. L'osservazione dei diversi comportamenti del battito, unitamente all'osservazione dei movimenti degli occhi permise, più di un decennio fa di scoprire che il feto aveva in utero delle fasi di sonno e veglia, di quiete ed attività, fornendo importantissime acquisizioni sulla conoscenza della vita fetale. Lo studio della frequenza cardiaca e della variabilità del battito in utero fornisce oggi delle informazioni di un indiscusso valore sullo stato di benessere del feto. L'eventuale riscontro di decelerazioni del battito, a seconda della loro forma rappresenta un indicatore formidabile di diversi gradi di sofferenza.
Le decelerazioni precoci non necessitano di trattamento essendo causate dalle compressioni sulla testa fetale durante una contrazione; le decelerazioni variabili sono in relazione a diversi gradi di stiramento e compressione del funicolo; invece quelle tardive rappresentano un'emergenza che va prontamente affrontata e risolta.
La cardiotocografia fornisce inoltre informazioni sull'attività contrattile dell'utero. Questi tracciati risultano particolarmente utili nell'approssimarsi del parto.