Sei in: Articoli: Ecografia Multidisciplinare e ColorDoppler:

Ecografia Prostatica

Che cos’è?

L’ecografia prostatica è un esame che consente di studiare le dimensioni e la struttura della prostata in maniera non invasiva.

Con lo stesso esame si valuta inoltre la capacità della vescica di svuotarsi correttamente.

La prostata è una ghiandola che si trova immediatamente al di sotto della vescica e riveste un’importante funzione nella produzione del liquido seminale; al suo interno passa l’uretra che serve a portare l’urina fuori dalla vescica: questo spiega perché quando la prostata si ingrossa (ipertrofia prostatica) si ha difficoltà ad urinare.

L’ecografia è pertanto indicata nel sospetto di ipertrofia prostatica (necessità di alzarsi la notte per urinare, getto dell’urina ridotto, scarsa capacità a trattenere l’urina), ma anche in caso di aumento del PSA (antigene prostatico specifico che si dosa nel sangue) che induce a sospettare la presenza di un tumore. L’esame è utile anche nelle patologie infiammatorie (prostatiti).

E’ possibile eseguire l’esame per via sovrapubica (appoggiando la sonda sulla pancia) o per via transrettale (inserendo una sonda nel retto). Nel primo caso è possibile solo valutare le dimensioni della ghiandola e grossolanamente la sua struttura mentre nel secondo è possibile verificare la presenza di eventuali noduli tumorali.

E’ necessaria una preparazione ?

Per l’ecografia prostatica (sia sovrapubica che transvaginale) è necessario arrivare al momento dell’esame con la vescica molto piena; bisogna pertanto bere almeno un litro di acqua che va terminata circa 45 minuti prima dell’orario previsto per l’esame. Dal momento in cui si inizia a bere non bisogna più urinare. Subito dopo dell’esame si potrà svuotare la vescica. La compressione della sonda sulla vescica piena risulta piuttosto fastidiosa ma l’esame dura pochi minuti.

L’esame transrettale viene eseguito inserendo nel retto una sonda
L’esame non è doloroso e può essere reso meno fastidioso utilizzando una pomata anestetica locale.

Per l’esame eseguito per via transrettale è opportuno effettuare qualche ora prima un microclisma (si comprano già fatti in farmacia) al fine di ottenere una buona pulizia del retto.

.

Come si interpretano i risultati ?


Nel referto vengono riportate le misure della ghiandola che consentono di stabilire se essa è ingrossata, viene poi descritta la presenza di un eventuale “adenomioma” ossia di ipertrofia della prostata o di lesioni focali della ghiandola periferica (sospetti tumori). Importante è anche il “residuo postmizionale” che indica come si svuota la vescica (più è alto è il numero peggio si svuota perché l’uretra è compressa dalla prostata).

Che altri esami si possono effettuare ?

Se non già eseguito è necessario dosare il PSA nel sangue (attenzione dopo l’ecografia il valore può risultare aumentato anche per 10-15 giorni quindi non eseguire il prelievo prima di due settimane dall’ecografia o dalla esplorazione rettale che fa l’urologo). In caso di noduli prostatici può essere necessaria una biopsia per stabilirne la natura.