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Il caso Re Cecconi: per la prima volta in sala il film censurato nel 1983

Ripescata la produzione Rai a 35 anni dalla morte del giocatore. E un libro inchiesta contraddice la tesi dello scherzo

Una giornata unica, per i tifosi della Lazio e non solo, nel ricordo di Luciano Re Cecconi. Mercoledì 18 gennaio, a 35 anni esatti dalla scomparsa del centrocampista, sarà proiettato nella sala romana Anica (viale Regina Margherita, 286, ore 10, 30) per la prima volta il film Rai “L’appello - Il caso Re Cecconi”, prodotto nel 1983 ma mai andato in onda. Il film ripercorre la carriera e la vita del giocatore, dagli esordi allo scudetto vinto con la Lazio nel 1974, fino al 18 gennaio 1977, giorno in cui fu ucciso per un colpo di pistola esploso dal gioielliere romano Bruno Tabocchini. La ricostruzione dei fatti diffusa a caldo fu universalmente accettata: il giocatore, entrato nella gioielleria di via Nitti in compagnia di un amico e del compagno di squadra Ghedin, aveva minacciato per scherzo una rapina, suscitando la letale reazione del gioielliere. Il processo si svolse in tempi rapidi e l’uomo fu assolto per legittima difesa putativa. Il film fu bloccato nell’ottobre del 1983 per l’opposizione della famiglia Tabocchini, la cui istanza, accolta in primo grado, fu però bocciata in Appello e in Cassazione. Al termine del film, sarà presentato il libro inchiesta di Maurizio Martucci “Non scherzo” (Edizioni Libreria Sportiva Eraclea), che per la prima volta mette in discussione la tesi della burla fatale. Esaminando le carte del processo, collegando fatti e situazioni, ascoltando testimoni, Martucci apre la strada a una verità atroce: Re Cecconi non fece nulla per provocare la reazione del commerciante.

All’incontro, a cura di Lazio Family, interverranno Stefano e Luciano Re Cecconi (rispettivamente figlio e nipote del giocatore), Maurizio Martucci, Luigi Martini (amico e compagno di squadra), Roberto Renga (Il Messaggero), Pasquale Trane (legale), Mauro Mazza (direttore RaiUno) e Guido Paglia (responsabile comunicazione Rai). Modera, Paolo Lenzi (presidente Lazio Family).
L’ingresso è libero fino a disponibilità dei posti in sala.
Info: 06.591.74.69.