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ANORESSIA: esordio e segni della patologia

Il termine “ anoressia ” (dal greco an = privo e orexis = appetito) vuol dire “ mancanza del senso dell'appetito ” e si riferisce ad un disturbo del comportamento oro-alimentare caratterizzato dalla riduzione volontaria dell'assunzione di cibo che, nel 15-20% dei casi, può portare ad un dimagrimento letale.
L’esordio della patologia si colloca in età post-puberale o adolescenziale e riguarda prevalentemente il sesso femminile (95%).

Ganzerli e Sasso (1979) nella descrizione dell’ anoressia differenziano:
A) Segni e sintomi primari :
- Limitazione elettiva del cibo.
- Ricerca della snellezza come compiacimento fine a se stesso.
- Enormi sforzi per conseguire il controllo del corpo e delle funzioni fisiologiche.
- Fuga dal cibo e preoccupazione.
- Iperattività e accresciuto dispendio energetico.
- Amenorrea.
B) Segni e sintomi secondari :
- Manipolazione dell’ambiente circostante per quanto attiene al cibo e alla dieta.
- Atteggiamento diffidente verso oggetti significativi.
- Tristezza e senso di colpa, ma nessun sintomo di depressione clinica.
- Bulimia occasionale.

Un aspetto che è stato evidenziato anche da H. Bruch e M. Selvini Palazzoli riguarda il fatto che la sensazione di “fame” persiste fino alla fase terminale della malattia, per cui il rifiuto del cibo da parte dell’anoressica è attivo, non c'è assenza di desiderio.

Pertanto si possono definire elementi tipici della condizione:
- estremo dimagrimento,
- negazione dello stato di malattia,
- disturbi della consapevolezza corporea,
- attività fisica incessante,
- enfasi sulle proprie capacità mentali e razionali.

Tratto da :

Bruch, H. (1978), La gabbia d'oro. L'enigma dell'anoressia mentale, Tr. it. Feltrinelli, Milano, 1983.
Ganzerli, P., Sasso, R. (1979), La rappresentazione anoressica, Bulzoni, Roma.
Selvini Palazzoli, M. (1963), L'anoressia mentale , Feltrinelli, Milano.